Kansas City - Film (1996)

Kansas City
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/12/10 DAL BENEMERITO ZIOVANIA
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Ziovania 28/12/10 11:03 - 337 commenti

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Kansas City 1934. Il destino di Blondie (una clone di Jean Harlow) e del suo Johnny è segnato. La mafia che controlla ad ogni livello il territorio non ama certo lo sgarbo di un delinquentello e Altman gioca coi suoi personaggi come il gatto col topo, fino alla zampata mortale. Al regista sembra interessare però altro, tornare cioè con la memoria alla sua città natale che negli anni '30 fu una delle capitali del jazz, grazie alle orchestre di Benny Moten e soprattutto di Count Basie. Atmosfera perfetta e grande jazz.

Galbo 31/12/10 07:18 - 12380 commenti

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Una sentimento nostalgico per la sua città natale fa compiere al regista Robert Altman un salto nel tempo, portando lo spettatore nella Kansas City degli anni ’30, apparentemente non toccata dalla depressione economica, anzi brulicante di attività (spesso illecite) e ricca di imput musicali, rigorosamente jazz. Poco importa al regista della trama (peraltro non memorabile). Ciò che conta è l’ambiente, e il regista lo ricostruisce alla grande. Ottima colonna sonora.

Cotola 19/06/11 10:59 - 9009 commenti

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La storia, che pure si lascia seguire (poichè ben oliata) nonostante le quasi due ore di durata, è l'elemento meno importante del film. Stavolta ad Altman interessano di più gli ambienti e la ricostruzione di un'epoca. Sotto questo punto di vista il film è discretamente riuscito. Se poi amate il jazz, potrete sicuramente apprezzare una colonna sonora squisitamente di genere con comparsate di lusso come quella dei sax di Joshua Redman vs Craigh Handy, (vedi sotto) il clarinettista Don Byron, il bassista Ron Carter e molti altri, tutti bravissimi
MEMORABILE: La ricostruzione del duello tra i sax di Lester Young e quello di Coleman Hawkins.

Daniela 29/12/20 05:47 - 12625 commenti

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Kansas City, anni '30. Per ottenere la liberazione del marito, un delinquente di piccolo calibro sequestrato da un boss del gioco d'azzardo, una donna rapisce la moglie stordita del Governatore... Film corale come i migliori del regista ma risultato non alla stessa altezza: la trama è dispersiva e poco interessante, alcuni personaggi risultano sfocati, nessuna interpretazione risulta particolarmente memorabile. Il film merita comunque la visione per la ricostruzione ambientale accurata e soprattutto per la bella colonna sonora quasi tutta composta da brani jazz diegetici. 

Myvincent 2/09/21 08:31 - 3726 commenti

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Una povera disgraziata sfida il gigante Golia per salvare il proprio marito invischiato in una faccenda poco pulita e naturalmente dovrà vedersela con "istituzioni" molto più grandi e subdole di lei. Un racconto grigio, rigoroso, realizzato con coscienza come si fa per un compito. Peccato che solo il finale riscatti tanta noia e così poco ritmo nella sua esecuzione espressiva. Anche gli attori appaiono opachi, spenti. Harry Belafonte quasi irriconoscibile.

Enzus79 29/01/22 22:44 - 2873 commenti

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Spaccato degli Stati Uniti durante la Grande Depressione: tre storie e molti personaggi si mescolano a Kansas City, con sottofondo musica jazz di alto spessore (c'è anche una battle jazz). Film dai buoni ritmi, incalzante ed effervescente, con personaggi molto riusciti e soprattutto ben interpretati (sorpreso in positivo da Harry Belafonte). Ottimi i costumi e la fotografia.

Bubobubo 4/06/22 23:40 - 1847 commenti

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Interminabile e inoffensivo come la sequela di decalcomanie jazz-swing che si susseguono a mo' di cornice diegetica (compreso il bel finale atmosferico), il noir di Altman è un esercizio di stile ambientale la cui costruzione narrativa, eccettuato un mini-twist in coda con inatteso lampo gore a corredo, sembra procedere con lo stesso incedere catatonico dell'algida Carolyn Stilton (Richardson). Rarefatta storia-non storia di sovrastrutture malavitose in un'isola felice del primo roosveltismo, avrebbe forse funzionato con altri interpreti e, soprattutto, con una durata più contenuta.

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  • Curiosità Cotola • 19/06/11 11:01
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Nel film c'è una scena in cui viene ricostruito
    il "duello", realmente avvenuto, tra i sax di
    Lester Young e Coleman Hawkins, degnamente impersonati da Craigh Andy e Joshua Redman.