Junkopia - Corto (1981)

Nella sua immensa filmografia Chris Marker è stato in grado di posare l'attenzione su vari aspetti della natura, presentandoli in tutte le sfaccettature possibili. Qui l'occhio si focalizza su alcuni rifiuti finiti sulla spiaggia, che diventano opere d'arte composte da persone che in totale anonimato hanno ridato vita e significato a qualcosa che in passato ne aveva un altro. L'assenza di parole è compensata da rumori di sottofondo che danno vigore e senso a quanto si vede. Il corto riesce in sei minuti a catturare l'attenzione e l'interesse regalando un'istantanea di bellezza.

Lo sguardo indugia su resti lignei di vari manufatti sparsi tutt’attorno: all’inizio non capisci, provando a riconoscere oggetti (aereo, barca, casa, traliccio), poi t’abbandoni alla descrizione di una waste land da dopostoria, infine il traffico di San Francisco scaraventa la visione altrove: in una immaginaria pre-storia o nell’archeologia di una qualche comune hippy alternativa abbandonata da secoli. Corto astratto, straniante e suggestivo, realizzato con sapienza narrativa che avvolge e (non) spiega, spalancando la fantasia dello spettatore.