Jeunes filles impudiques - Film (1973)

La prima esperienza di Rollin sotto pseudonimo è un sexploitation molto '70s, non dissimile dalla scuola americana; tuttavia il talentuoso regista non rinuncia a inquadrature fantasiose e a una cura formale notevole (buona la fotografia e i colori) e sostituisce la classica OST funky del periodo con del jazz anni '40. Tolti gli amplessi softcore (principalmente nella prima mezz'ora) la vicenda ha toni da gangster-movie tra il serio e il faceto; strepitoso il coloratissimo guardaroba dei protagonisti. Una rollinade da grindhouse piuttosto inaspettata!

Per far vedere tette e "pilu" agli spettatori anni Settanta, Rollin è costretto a ricamarci intorno una storiella senza sugo e senso. Tra prurigini sadiche e scene quasi slapstick, ingenuità esilaranti (l'aiutante dell'investigatore vestita da bimbetta) e jazz d'antan, si rimane costantemente nei pressi della presa per i fondelli. E, tuttavia, si guarda il pastrocchio con un moto di generosa simpatia. La Coeur, deliziosamente acerba, è, come già scrissi, una sventola totale: i concetti essenziali vanno sempre ribaditi con forza.

Due incaute campeggiatrici si rifugiano in una villa nel bosco, apparentemente abbandonata, e qui iniziano i guai. Dopo una mezz'oretta dedicata all'illustrazione di amplessi di varia tipologia, per fare metraggio ci si incanala sui binari di un demenziale noir senza capo né coda e gli ottanta minuti di questo scialbissimo erotico francese pre-hard diventano veramente interminabili. Tolta l'ambientazione nella villa diroccata e le sgargianti mises delle protagoniste, c'è poco o nulla del Rollin visionario e delirante che conosciamo. Nel gineceo spiccano la giovane Coeur e la Règne.