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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La commedia con scambio di ruoli sta diventando piuttosto frequente. In questo caso, però, a trovarsi nel corpo dell'altro non sono più solo moglie e marito (la soluzione più gettonata anche da noi) ma l'intera famiglia, ai cui genitori si aggiungono ben tre figli (due femmine e un maschio). La qual cosa comporta un gran caos, a dire il vero, appesantendo quasi da subito il tutto. L'incantesimo si verifica la notte in cui i cinque dormono all'interno di un parco tematico: al risveglio il padre, Alain (Dubosc), si accorge di essere nel corpo della figlia piccola Chacha (de Kervenoaël), la madre (Lamy)...Leggi tutto in quello di suo marito e via completando. Il divertimento sta ovviamente nel vedere come si comporta l'uno alle prese con un corpo che non è il suo, ma quando appena ci si comincia a orientare nella confusione ecco che la mattina dopo arriva un altro cambio, che se non altro resta stabile molto più a lungo permettendoci di capire meglio il tutto. Questa volta Alain è nel corpo di sua figlia maggiore (Roehrich), sua moglie in quello di Chacha, l'adolescente Léo in quello della nonna (subentrata al gruppo e subito coinvolta nel girotondo) e Chacha in quello di Léo (Othenin-Girard).

Insomma, grazie pure all'aiuto di magliette stampate con il volto del possessore “spirituale” di ogni corpo finalmente gli scambi si fanno chiari. Alain, che dirige un giornale sull'orlo della bancarotta, si trova costretto a portare la figlia in consiglio d'amministrazione scoprendo nel frattempo che sua moglie, capo reparto in ospedale, ha l'amante: un po' di pepe per risvegliare un copione che ristagna non poco. Ogni tanto, per forza di cose, qualche battuta azzeccata la si centra, la consistenza dei due adulti protagonisti è quella di chi il genere lo bazzica da anni con successo e si vede, mentre forse la vera sorpresa è la piccola, dolcissima Rose de Kervenoaël: nei panni prima di suo padre e poi di sua madre (con tanto di sigaretta in bocca, talvolta), alle prese con problemi di amore e sesso che non può certo conoscere, mostra bella disinvoltura suscitando grande tenerezza. Molto meno interessanti Léo e Valentine, i fratelli maggiori, ridotti a miseri stereotipi (lui il fumato, asino a scuola, lei la ragazzina trendy tutta slang e look “giusti”) la cui presenza, considerato anche l'eccesso di caos generato, risulta superflua.

Alla fine si resta nella mediocrità, con un paio di idee che funzionano (il tradimento appreso dal marito “in incognito” direttamente dall'amante della moglie che crede di parlare con quest'ultima) e battute simpatiche alternate ad altre irritanti (il finale con l'entrata in scena del lama è tremenda). Resta la professionalità di molto cinema francese moderno, che anche in presenza di copioni modesti riesce a risollevare comunque le sorti di un film sfruttando la professionalità di cast e troupe. A Dubosc (la star) spettano i ruoli sulla carta più divertenti, ma al primo scambio, quando deve fingere di avere il cervello di una bimba delle elementari, esagera scadendo in una comicità fin troppo puerile. Brava soprattutto la Lamy nel recitare “al maschile”, ma alla fine di tutto resta l'impressione di una favola per famiglie (non a caso l'incantesimo avviene in un  parco tematico) faticosa da assimilare, illuminata da rari sprazzi di vero spasso. E considerato che la direzione in cui si punta decisi è la farsa...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/10/22 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/10/22
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Daniela 1/10/22 08:13 - 12606 commenti

I gusti di Daniela

Quello dello scambio dei corpi è un tema proposto più volte sugli schermi: qui la novità consiste nel fatto che non si tratta di una faccenda a due ma riguarda un intero gruppo familiare con una coppia di genitori stressati, tre figli di rara antipatia e una nonna in aggiunta; inoltre il fenomeno avviene a rotazione con un rimescolamento dei ruoli ad ogni risveglio. Questo comporta una complessità della trama non sorretta purtroppo dalla sceneggiatura, considerata la modestia delle gag che l'impegno di Dubosc e Lamy non basta a riscattare. Commediola decorosa ma perdibile.

Rambo90 4/10/22 16:05 - 7661 commenti

I gusti di Rambo90

Commedia innocua, piuttosto inconsistente dal punto di vista della scrittura, con uno spunto già visto ma potenzialmente esplosivo che si annacqua in una serie di situazioni poco ispirate. Qua e là si ride, soprattutto grazie alla bravura degli interpreti, ma tanti momenti sembrano lasciati al caso con sviluppi poco entusiasmanti (la storia dell'amante sembra senza una fine vera, così come l'intera vicenda in sé). Il ritmo comunque è buono, come ci ha abituati la commedia francese, ma non basta a tenere in piedi tutto il film.

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