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Tutti i commenti e le recensioni di Illusioni perdute

TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/01/22 DAL BENEMERITO COTOLA
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Magi94 12/01/22 13:51 - 1021 commenti

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Non si ricordano voci narranti invadenti e moleste come quella di questo film francese che, con la scusa di essere tratto da un romanzo di Balzac, mantiene un approccio puramente letterario e getta alle ortiche qualsiasi ispirazione cinematografica. Ecco quindi che i buoni propositi sulla descrizione del mondo del giornalismo e sulla tragedia umana del giovane a Parigi vengono dispersi nella freddezza narrativa di ciò che ci viene spiegato e mai mostrato, se non in maniera didascalica. Occasione persa con personaggi che non raggiungono la dovuta profondità. Pessimo il doppiaggio.
MEMORABILE: Le anatre che corrono per la redazione del giornale.

Cotola 9/01/22 19:57 - 9512 commenti

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Ottimo affresco della Francia, dei tempi della Restaurazione, che colpisce per la maestria con tutto è ritratto e tenuto insieme. Il film scorre via fluidissimo e veloce, senza mai conoscere pause nonostante le quasi due ore e mezza di durata. E dietro alla perfezione formale, porta avanti contenuti interessantissimi che parlano con grande lucidità della nostra società, pur essendo calati in un'epoca di più di due secoli fa. Ottima la prova di tutto il cast, con Depardieu che ruba la scena a tutti e notevole la ricostruzione d'epoca, con una ricchezza di particolari che strabilia. 

Lou 11/01/22 12:40 - 1143 commenti

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Il provinciale Lucien lotta per affermarsi in ambito letterario e giornalistico in un ambiente parigino caratterizzato da bieco cinismo e arrivismo senza scrupoli. Dal testo di Honoré de Balzac, il regista Giannoli realizza un film di marcata denuncia sociale riferita all'ambiente politico e culturale della Parigi ai tempi della restaurazione monarchica post napoleonica, con evidenti parallelismi con la realtà dei nostri giorni. Voce narrante, ritmo serrato, ottima ricostruzione dell'ambiente storico, ma tutto estremizzato e didascalico.

Daniela 12/04/22 11:54 - 13269 commenti

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Nella Parigi della Restaurazione, un giovane e ingenuo poeta di provincia viene contaminato allo spirito del tempo dominato dal classismo dell'aristocrazia e dall'affarisno che spinge gli intellettuali a vendersi al miglior offerente... Dalla parte centrale dell'omonimo capolavoro ottocentesco, un affresco brillante nel metterne in risalto il carattere di critica feroce e anticipatrice, interpretato da un cast all'altezza, ammaliante nella messa in scena curata sotto ogni aspetto. Un piacere per gli occhi, uno stimolo per la mente, la più bella trasposizione di un'opera di Balzac.  
MEMORABILE: L'editore analfabeta; Le anatre; "Una notizia falsa e la sua smentita sono due notizie".  

Kinodrop 19/04/22 19:18 - 3373 commenti

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Le aspirazioni letterarie del giovane provinciale Lucien sbarcato a Parigi, si infrangono nello spietato meccanismo della promozione culturare, dalla stampa agli spettacoli, dominato da una vorace sete di denaro. Un ritratto ricostruito un po' troppo letterariamente, con una voce fuori campo che simula quella interiore di chi legge, non privo di didascalismo e in cui si avverte, nonostante l'accuratezza, il disagio di restituire il clima, la psicologia e i comportamenti di un'epoca così lontana per tempi e per ceti. Narrazione un po' troppo lunga e cast ingessato nell'etichetta.
MEMORABILE: Il padrone della claque; Il giro di soldi attorno al gossip organizzato; L'editore analfabeta; Il fiasco di Coralie e il ritorno in provincia.

Galbo 1/01/23 07:50 - 12641 commenti

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La Francia del primo ventennio dell’Ottocento fa da sfondo alla rappresentazione della commedia umana messa in scena da Balzac sulla carta e ben trasposta sullo schermo da Xavier Giannoli. Il regista rappresenta benissimo la dicotomia tra città e provincia e la (fallita) ascesa sociale dalla seconda alla prima, gli albori del giornalismo e la corruzione della carta stampata come mezzo di diffamazione politica e civile. Ottima la ricostruzione ambientale ed eccellente la prova degli attori. Da vedere.

Capannelle 2/01/23 12:30 - 4560 commenti

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Giannoli pare divertirsi in scrittura e regia nel descrivere accuratamente i mali che caratterizzavano la società parigina di due secoli fa e nel proporre paralleli impietosi con il mondo culturale e mediatico odierno, in cui la qualità viene costruita ad arte anche quando non c'è. Si affida a un cast nutrito ma efficace in tutte le sue componenti, inserito in una ricostruzione d'epoca magistrale e mantiene un ritmo discreto, anche se qualcosa poteva essere tagliato.

Puppigallo 17/02/24 08:03 - 5478 commenti

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Pellicola che colpisce nel descrivere il ruolo della stampa nella sistematica distruzione o esaltazione delle rappresentazioni teatrali. Un'incredibile manipolazione che esclude il giudizio obiettivo e usa come metro il denaro versato da impresari, attori e, nel caso di scrittori, editori che addirittura pagano varie testate per esaltare o screditare il loro autore, creando polemica ad arte. Oltre a questo, anche la metamorfosi del giovane puro, giunto con grandi speranze, è ben resa; e questo ne fa meritare la visione nonostante, quando ci si allontana dal fulcro, l'interesse cali.
MEMORABILE: L'addestratore di pubblico entusiasta, fischiante o lanciatore di pomodori; Le anatre; Il sorrisetto che sancisce il cambiamento del protagonista.

Giùan 3/03/24 08:31 - 4925 commenti

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Giannoli (col cruciale apporto di Fieschi all'adattamento) "traduce" con personalità un autore già compiutamente cinematografico e perciò rischioso da mettere in scena quale Balzac. Per farlo s'appoggia alla qualità peculiare del mostruoso creatore della comedie humaine: il dinamico innesto del micro (la risibile ascesa/caduta di Lucien) nel macro (la restaurazione al lavoro) prendendosi fin lo sfizio di alludere all'oggi (la mercificazione artistica perpetrata dai giornali, oggi traslata dai social). L'artificio del voice over restituisce l'affabulazione. Qualche dubbio sul casting.

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