Corpi impazienti - Film (2003)

Corpi impazienti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/11/09 DAL BENEMERITO LUCIUS
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Lucius 29/11/09 17:23 - 3029 commenti

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Un film d'esordio notevole con un tema delicato, questo "Corpi impazienti". Sesso, sofferenza, debolezza, passione, desiderio, dolore e solitudine, tutto in un mix di immagini con sequenze ben realizzate. Una fotografia essenziale per un lungometraggio carico di realistiche emozioni.

Buiomega71 16/07/12 00:22 - 3005 commenti

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Un Jules e Jim mischiato ai Sognatori bertolucciani con sfondo cronenberghiano della malattia cancerogena come in Demone sotto la pelle. La pelle di tre ragazzi che si amano, si fanno del male e la gelosia che si trasforma in assoluta pazzia. Giannoli punta al realismo quasi "dogmatico" (camera addosso ai suoi attori nudi, fragili, febbrili, impotenti davanti al progredire del male di Charlotte). Il sesso è naturale e passionale, per nulla voyeuristico e le biopsie a cui è sottoposta Charlotte ricordano quelle dell'Esorcista. Finale quasi ferreriano. Doloroso.
MEMORABILE: Charlotte calva in piscina; L'amore a tre; Le improvvise esplosioni di rabbia furente di Charlotte; Lo stalking telefonico a Paul; La biopsia.

Pigro 1/10/12 09:01 - 9887 commenti

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Mentre lei è in ospedale col cancro ai polmoni, lui se la fa con la cugina: sarebbe una banale questione di corna se non entrasse prepotente e crudo il tema della malattia e se la storia non si evolvesse in un triangolo di gelosia e accettazione. Interessante il sottile esame di sentimenti in disequilibrio e in fragile tiraemolla, rappresi sui corpi nudi e indifesi dei personaggi, anche se gli scivoloni nel ridicolo sono in agguato (i due fedifraghi che dopo il sesso, mentre l’altra è sotto ai ferri, si chiedono se morirà). Livido.

Galbo 29/12/12 11:19 - 12511 commenti

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Un film coraggioso che affronta senza falsi moralismi il tema del desiderio sessuale e della malattia. La paura della morte, sempre presente nei malati di cancro, non cancella l'attrazione fisica e gli umanissimi sentimenti di amore e gelosia. Un film che non si nega nulla, segnato da una fotografia "fredda" ed efficacissima e da una notevole prova dei giovani attori protagonisti. Realistico e doloroso.

Giacomovie 23/02/14 23:13 - 1404 commenti

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Trama lineare ma intensa, titolo appropriato sul quale si scava al di là del suo significato superficiale. Film lento e doloroso, che fa percepire realisticamente ogni manifestazione vitale raccontata: dalla malattia alla passione, dalla compassione alla collera, dal rancore alla comprensione. Xavier Giannoli non si perde in chiacchiere, gli interessa la concretezza di come lo spettro della morte possa cambiare il concetto di amore e di appartenenza e ci riesce con merito. Bello il finale, sospeso ma chiaro. ***

Derekkk 26/04/14 02:16 - 15 commenti

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Esordio alla regia per Giannoli in un film sincero e asciutto ma anche commovente. La storia del triangolo amoroso tra Charlotte, malata gravemente, il suo ragazzo Paul e sua cugina Ninon, diventa un'occasione per riflettere su bisogno d'amore e desiderio di vivere. Efficace la nervosa regia, molta vicina per certi versi alle pellicole di "Dogma 95" e grande interpretazione dei giovani attori. In special modo Laura Smet, come sempre tra l'altro nelle poche pellicole che ha interpretato, costruisce un personaggio che rimane impresso.
MEMORABILE: La paura, il coraggio e il bisogno d'amore nello sguardo di Laura Smet.

Pinhead80 16/07/15 13:32 - 5100 commenti

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Una ragazza si ammala di cancro e il suo ragazzo cerca di elaborare la cosa finendo per innamorarsi della cugina di lei. Amore e malattia diventano un connubio ingestibile all'interno di questa coppia di ragazzi giovanissimi. L'incapacità di gestire la situazione prende il sopravvento e abbatte anche il senso di colpa. Ci sono tante emozioni e tanti stati d'animo in questo film. Giudicarli diventa imprescindibile. Un'opera intelligente che mette in luce un altro modo di comportarsi rispetto alla malattia dell'altro.

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  • Curiosità Lucius • 6/09/10 20:34
    Scrivano - 9081 interventi
    Opera prima di Xavier Giannoli che vinse a Cannes la Palma d'oro con il cortometraggio "L'Interview",nominata a due Premi César per i suoi giovani interpreti, Laura Smet e Nicolas Duvauchelle.
  • Curiosità Lucius • 22/04/11 21:09
    Scrivano - 9081 interventi
    “L'emozione scaturisce dai sentimenti contraddittori, dalla tensione, dalla violenza che nasce tra gli estremi che portiamo dentro di noi - il bene e il male, il corpo e il cuore, la tentazione e il proibito…”
    (Xavier Giannoli – intervista ad Anne-Marie Corre per Paris Match).
  • Curiosità Lucius • 22/04/11 21:10
    Scrivano - 9081 interventi
    Laura Smet è figlia di Nathalie Baye e Johnny Halliday.
  • Curiosità Buiomega71 • 16/07/12 09:34
    Consigliere - 26530 interventi
    *Il film e tratto dal romanzo di Christian De Montella.

    *Xavier Giannoli e stato un ex studente di teologia.

    *In alcune foto di scena si vede Paul (Nicolas Duvauchelle) seduto in un carrello della spesa stile I Santissimi, ma nel film della scena in questione non c'è traccia.
  • Discussione Buiomega71 • 16/07/12 09:53
    Consigliere - 26530 interventi
    Un film che fa malissimo, coraggiosissimo per come affronta l'amore, il sesso, la gelosia e soprattutto la malattia.

    Tra i Fratelli Dardenne, Fassbinder, lo stile Dogma, un finale che rimanda al cinema di Marco Ferreri e un realismo di fondo davvero ben reso, Giannoli butta addosso ai suoi attori la macchina da presa, non li molla per un secondo, li esplora nella loro intimità, nei loro sentimenti contrastanti: amore, rabbia, gelosia, dolore.

    Il menage a trois di Jules e Jim o di The dreamers si accosta al cinema cronenberghiano della malattia, che si insinua sottopelle e devasta i rapporti e i sentimenti.

    Coraggiosissima la Laura Smet, divorata dal cancro ai polmoni, che recita calva per quasi tutto il film, regalando momenti ora raggelanti e agghiaccianti (la sua follia che va di pari passo al progredire della malattia, lo stalking telefonico al suo ragazzo, gli scoppi di furente isteria, il pestaggio della sua rivale in amore), ora teneri e sensuali (l'amore a tre con il suo ragazzo Paul e la provocante cugina Ninon).

    E poi vederla così, calva, divorata dal male, con una fioca luce di pazzia negli occhi, non poteva non farmi venire alla mente i folli ammalati di alopecia de La sindrome del terrore.

    Insostenibili, per realismo, le biopsie a cui Charlotte deve sottoporsi, davvero dolorose, al pari dell'ago aspirato e della tac a cui era sottoposta Linda Blair nell'Esorcista.

    Così come il calvario della chemioterapia che va di pari passo con la sua ossessiva gelosia nei confronti del suo ragazzo Paul (che "impossibilitato" ad amarla, per via della malattia, del suo corpo violato dalla medicina, pieno di cerotti e echimosi, si abbandonerà a sesso furente con la cugina di lei, Minon, ragazza sensuale e disponibile).

    Un sesso mai voyeuristico, ma realistico e sincero (si veda la scena di Paul che fa sesso in macchina con una turista inglese o le scene d'amore passionale con la cugina di Charlotte).

    Film difficile, doloroso, sofferto, dove Giannoli sembra un Larry Clark più colto e raffinato, che tratta l'annoso e impervio tema della malattia, del suo calvario, dell'amore e della morte.

    Scarno, duro, antispettacolare e poco conciliante, ma assolutamente da vedere, per riflettere sul male del secolo che affligge i sentimenti, ma che non riesce a sconfiggerli. Almeno, non del tutto...
    Ultima modifica: 16/07/12 11:06 da Buiomega71