Il vincitore - Film (1996)

Il vincitore
Locandina Il vincitore - Film (1996)
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Titolo originale: The Winner
Anno: 1996
Genere: gangster/noir (colore)
Regia: Alex Cox

Cast completo di Il vincitore

Note: Tratto dal testo teatrale "A darker purpose" scritto da Wendy Riss.

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Tutti i commenti e le recensioni di Il vincitore

TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/10/19 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 29/10/19 00:43 - 3102 commenti

I gusti di Buiomega71

Strampalato noir pulp tipicamente coxiano, guazzabuglio di commedia coincitata e logorroica, tra femme fatale diaboliche (sexyssima la De Mornay), fessacchiotti ma non troppo, mani mozzate e una Las Vegas multicolore. Cox dà il suo contributo al sottogenere tarantiniano, spezzetta il racconto in un montaggio sincopato (la sparatoria finale al buio dove tutti ammazzano tutti) ma è indeciso su che strada prendere e il suo film diventa una specie di ibrido irrisolto. Bellissima la chiusa finale su Las Vegas che si spegne in un cielo stellato spielberghiano.
MEMORABILE: I continui rimandi a Repo man e a Diritti all'inferno; La violenta aggressione ai danni di Madsen; Andando a seppellire il padre nel deserto.

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  • Discussione Buiomega71 • 29/10/19 10:23
    Consigliere - 27100 interventi
    Noir pulp tipicamente coxiano (evidenti i rimandi a Repo Man e a Diritti all'inferno), dove l'autore ribelle di Sid & Nancy dà il suo contributo al sottofilone tarantiniano che, all'epoca, imperava sia al cinema che nello straight to video, non perdendo di vista il suo stile scanzonato e bizzarro.

    Così facendo, però, Cox (che appare anche nel ruolo cameo del coreografo francese spinellomane Gaston) non sà che strada prendere, se affondare nella commedia logorroica, nel gangster movie, nel fantasy (il finale surreale e visionario) o nel noir tout court.

    Ne esce un ibrido sgangherato, quasi informe e irrisolto, ma che ha dalla sua una certa vitalità tipica del regista di Liverpool.

    Diaboliche femme fatale manipolatrici (una De Mornay sexyssima), il padre sparato in fronte, mani amputate gettate nell'acquario, una sparatoria al buio dove tutti ammazzano tutti, personaggi sopra le righe, una Las Vegas multicolore e kitshissima alla Brazil, velocizzazzioni stile Koyaanisqatsi, montaggio nevrotico, torpiloquio, canzonette messicane, deserti, canyon, e una chiusa bellissima su Las Vegas che spegne le sue luci, sotto un cielo stellato spielberghiano (dove, forse, ci faranno visita gli alieni).

    Straordinaria la fotografia di Denis Maloney e invenzioni futuristiche nelle scenografie (l'ufficio del boss interpretato da Delroy Lindo).

    Cox ha ripudiato il montaggio che la produzione ha fatto del suo film, eliminando le musiche originali previste e tagliandolo in alcune parti, togliendole il totale controllo sull'opera (tanto che ne esiste una director's cut approvata dallo stesso Cox).

    Un filmettino simpatico, gradevole e veloce, dove la personalità tumultuosa di Cox salta fuori a ogni fotogramma, anche se la sceneggiatura non brilla per ingenio e originalità.

    Come in Repo Man si frullano i generi in un guazzabuglio scapestrato e grottesco, ma quì il giochetto coxiano funziona solo per metà.

    Chi ama il cinema di Cox potrebbe trovarlo anche divertente, gli altri nin so.

    La De Mornay, comunque, è tanta roba...
    Ultima modifica: 29/10/19 13:25 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 29/10/19 10:35
    Consigliere - 27100 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Medusa

    Edizione: febbraio 1998

    Durata effettiva: 1h, 25m e 56s (versione rinnegata da Alex Cox, estromesso dal montaggio finale)

    Ultima modifica: 29/10/19 10:41 da Zender