Il mostro di Firenze: Quel silenzio che non tace - Documentario (2021)

Il mostro di Firenze: Quel silenzio che non tace
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un documentario importante sul tema che ricostruisce soprattutto le (false?) piste a partire dal primo delitto, quello del 1968, che inizialmente nessuno aveva associato a quelli successivi e che invece conterrebbe (si parla sempre di ipotesi, naturalmente) molti elementi utili a interpretare quanto accadde dopo. Almeno questo è quanto si è creduto a lungo, seguendo la cosiddetta "pista sarda", che vedeva accusati del duplice omicidio (una donna e il suo amante) il marito in associazione con amici e parenti, riconducibili a un gruppo sardo d'azione. L'utilizzo di una calibro 22, le modalità, il fatto che le vittime fossero una coppia, porta al "mostro"...Leggi tutto e i condannati furono molteplici, in buona parte scarcerati perché nel frattempo il mostro continuava a uccidere. Si passa dall'accusa al marito della donna trucidata, condannato, a quello dell'amico con cui viveva nello stesso letto...

Si segue comunque una certa linearità nel racconto, si cerca di non trascurare troppi indizi, la ricostruzione avviene principalmente attraverso fotografie del tempo e qualche immagine ricreata nel buio (soprattutto della calibro 22 che spara e di auto che sostano). Si lascia poco spazio - pur senza tralasciarle - alle diramazioni extra toscane, quelle del medico perugino morto in circostanze misteriose sul lago Trasimeno poco dopo l'ultimo omicidio del mostro. Gastroenterologo chiamato in causa come mandante dei delitti con lo scopo di ottenerne i "feticci" (le parti anatomiche femminili asportate), non si è ancora capito quale relazione realmente avesse con gli stessi e se insieme a lui agisse una sorta di loggia massonica.

Si raccontano con attenzione le indagini, le ipotesi del superdetective Giuttari chiamato dal procuratore Vigna, si accenna al coinvolgimento dell'FBI e naturalmente si ha una svolta dopo l'arresto di Pacciani, che coi compagni di merende Lotti e Vanni monopolizzerà l'attenzione dei media in tema. Ci si focalizzerà soprattutto su Lotti, inizialmente uno dei quattro misteriosi testimoni citati dall'accusa poi uscito allo scoperto dichiarandosi colpevole dei delitti e accusando con lui Vanni e Pacciani. Ne sentiremo alcune dichiarazioni contraddittorie ai processi, che fanno ripensare al valore delle stesse... Sono tutte falsità? Forse, ma Lotti è comunque l'unico (e per questo venne condannato con Vanni anche in Cassazione) ad aver descritto cosa avvenne in quei momenti di follia omicida: raggelanti le sue parole per il delitto agli Scopeti nel 1985, l'ultimo del mostro e quello in cui si ricostruisce con disegni e mappe la dinamica.

Si chiude chiedendosi se le parole di Lotti siano ricordi resi confusi dal tempo o pure invenzioni. La Cassazione gli ha creduto, condannando lui e Vanni (Pacciani era nel frattempo morto) e attribuendo a loro quattro delitti, quelli che vanno dal 1982 al 1985. I precedenti restano senza un colpevole. In due ore e dieci si abbraccia l'intero caso: non si è potuto dar voce a tutto quello che vi ruota ancor oggi intorno perché le ipotesi avanzate negli anni sono tantissime, ma per quanto riguarda le indagini "fiorentine" si è lavorato bene, riuscendo a restituire un buon quadro d'insieme. Impostazione tradizionale da documentario comunque moderno, ben condotto, nei limiti del possibile chiaro; che poco o nulla aggiunge, se vogliamo, né troppo intriga come altri che sanno giocare meglio con la tensione e l'orrore, ma che costituisce un buon riassunto di quanto finora si sa del caso.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/05/23 DAL BENEMERITO TORSOLO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/06/23
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Torsolo 16/05/23 16:00 - 68 commenti

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Finalmente un buon documentario Rai. Prodotto e programmato nell'ambito di una serie sui più eclatanti casi di cronaca "nera" storicizzata in Italia, ha anche il non secondario pregio di essere un prodotto controcorrente e coraggioso, andando ben oltre certe  - oramai sepolte sotto una marea di dubbi dovuti, e ormai pienamente emersi -, "verità processuali", emesse da sentenze che non hanno dissipato un bel nulla. Anche il taglio dato al lavoro di Galluzzi si  avvale di un che di cinematografico, stagliandosi sui troppi documentari semi-amatoriali sul caso.
MEMORABILE: Nino Filastò poco prima di morire, e i suoi giusti riferimenti a un "colpevole per forza"; La costruita "pistola fumante" della cartuccia calibro 22.

Gugly 20/05/23 15:19 - 1184 commenti

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Il lavoro riassume la complessa vicenda del primo serial killer nazionale noto al grande pubblico e la conseguente ricerca della sua identità; la pista sarda, i compagni di merende, i vari processi, i presunti misteri (il cosiddetto secondo livello), nulla viene tralasciato attraverso il racconto di giornalisti, investigatori, magistrati e consulenti con ricostruzioni interessanti per gli appassionati di criminologia mentre i procedimenti giudiziari lasciano più di un dubbio; tra ipotesi esoteriche e questioni molto terrene di sesso e soldi rimane la tragedia di sedici vite spezzate.
MEMORABILE: La ricostruzione dell'omicidio del 1985 in base ai reperti in totale antitesi rispetto alle dichiarazioni di Lotti, teste chiave della Procura.

Ultimo 22/05/23 15:41 - 1652 commenti

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Interessante documentario che ripercorre con precisione gli omicidi del più famoso serial killer italiano. C'è spazio per un'attenta ricostruzione degli eventi che porta lo spettatore a non annoiarsi mai. Buoni i vari interventi degli esperti del caso, su tutti il compianto avvocato Filastò. Nonostante la durata, si arriva alla fine mantenendo alta l'attenzione. Peccato venga dato poco spazio a sviluppi recenti del caso molto interessanti. Buono, in ogni caso.
MEMORABILE: Il collegamento con il delitto di Signa del '68.

Markus 22/05/23 21:22 - 3680 commenti

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Bignami sull'argomento. Tutto quel che c'è da sapere sul mostro di Firenze (e chi lo ha aiutato) lo si può trovare, in un'unica somministrazione, in questo lavoro d'assemblaggio video di Galluzzi. Nulla viene tralasciato, ma altrettanto le tematiche vengono appena scalfite senza troppo addentrarsi sui chiaroscuri che la vicenda ha e forse avrà per sempre, perché il tempus fugit inesorabile ha portato la morte di quasi tutti gli indagati e qualsiasi ipotesi - a partire dal cosiddetto secondo livello - sarà ben difficile da provare con la certezza dei fatti. Opera comunque lodevole.

Schramm 12/06/23 12:36 - 3490 commenti

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Quanto a criminarcani destinati a restare irrisolti tra mille riapri e richiudi giudiziari e vieppiù sfingei a ogni rilancio investigativo, l'Italia non ha pari. Anche il mostro di Firenze è subito coltellino svizzero per l'onnispeculabile: cospirazioni massoneria esoterismo mitomani piste sarde, tre marmittoni uno più improbabile e inattendibile dell'altro manipolati da un presunto quarto, magistratura ambidestra e maldestra. Galluzzi calca lo stabilo boss su ogni paradosso incongruenza assurdità fanfaluca, prove che non provano ed evidenze poco evidenti. Due sole parole: era ora.

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  • Discussione Gugly • 20/05/23 15:23
    Portaborse - 4711 interventi
    Non era facile riassumere oltre mezzo secolo di una vicenda che aspetta ancora risposte, questo lavoro è completo nelle notizie offerte e nella panoramica temporale di eventi e processi; unica pecca forse non dichiarare che tra le dichiarazioni che si ascoltano alcune sono risalenti e chi si vede parlare non c'è più come ad esempio il giornalista Mario Spezi.