Hatari! - Film (1962)

Uno dei film più “perfetti” per quel che concerne i temi caratteristici del regista (il senso dell'amicizia, la figura femminile peperina ed indipendente, il microcosmo di persone di diversa estrazione, l'amore per la natura, l'ironia) e più piacevolmente utopici di Hawks, ma anche uno dei meno ricordari, forse per colpa degli scarsi risultati al box-office. Belle le riprese nella savana, le scene con gli animali e i contrappunti umoristici.

Benchè sia uno dei film commercialmente meno fortunati di Howard Hawks, Hatari riunisce i temi fondamentali della cinematografia del grande regista americano raccontando una storia di amicizia virile e "condendola" con buone dosi di umorismo e sentimentalismo (quest'ultimo mai inutilmente stucchevole). Bellissime alcune delle riprese di caccia e di rilievo la prova del cast.

Riesce a riunire la serietà della cattura di animali della savana, con ottime riprese e tecniche di cattura molto credibili (compresa quella inventata per le scimmie), con le vicende ironico sentimentali del variegato team di cacciatori. Il film perciò è molto godibile; la sceneggiatura non vuole essere troppo complicata, rimane su toni molto leggeri, ma non inconsistenti, in linea con la solarità dei luoghi. Cast internazionale dove non sfigura una Martinelli affiatata con il gruppo. Notevole il finale con gli elefantini.

Eterogeneo gruppo di avventurieri impegnato nella savana nella cattura di animali da inviare a parchi e zoo: Wayne fa Wayne, Buttons provvede agli aspetti comici, Martinelli (inascoltabile) a quelli romantici, il tedesco Kruger ed il francese Blain sono il cane ed il gatto destinati a diventare amici... Pur essendo una summa dei temi tipici del cinema di Hawks e contenendo belle sequenze d'azione, non convince: troppo antropocentrico, anzi occidental-antropocentrico, senza la minima incrinatura di un dubbio, un punto interrogativo. Pallinaggio basso, voto politico.

A fare da salvagente a questa pellicola sono le notevoli, dinamiche riprese delle catture degli animali e del paesaggio Africano. Mentre il resto non va al di là del vedibile, con personaggi, sì sopportabili, ma che non resteranno certo nella memoria. C'è anche spazio per il sentimento, ovviamente represso da Wayne, che altrimenti avrebbe perso la sua fama di duro, ruvido uomo tutto d'un pezzo, che non si perde certo in smancerie. Il cast, simpatica protagonista compresa, finisce per fargli da contorno, riempiendo la pellicola con siparietti e piccole beghe. Finale, purtroppo in caduta libera.

Bel film d'avventure vecchio stile, che tratta di una professione poco vista al cinema e appassionante. La fotografia rende grande giustizia ai paesaggi e le scene di "caccia" sono davvero entusiasmanti. Hawks introduce comunque una piacevole venatura da commedia che aiuta a smaltire una durata forse leggermente eccessiva. Gran lavoro da parte degli attori: Wayne carismatico come sempre, Kruger e Buttons buone spalle. Unica pecca: il terribile auto-doppiaggio della Martinelli.

Caccia grossa in Africa Nera, con John Wayne che ancora una volta impone la sua presenza magnetica dominando letteralmente la scena dal primo all'ultimo minuto. Divertente anche il ruolo femminile affidato alla Martinelli, ma sappiamo che Howard Hawks sa sempre come valoirizzare il gentil sesso. Una commedia avventurosa perfetta come un gioiellino, in cui tutto funziona.