Gymkata - Film (1985)

Gymkata
Locandina Gymkata - Film (1985)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Gymkata
Anno: 1985
Genere: arti marziali (colore)

Cast completo di Gymkata

Note: Aka "Asia Mission" ma non "Gimkata" o "Ginkata". Basato sul racconto "The Terrible Game" di Dan Tyler Moore.

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La nostra recensione di Gymkata

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per sfruttare la notorietà e le doti del ginnasta Kurt Thomas, il primo americano a vincere la medaglia d'oro ai Mondiali della specialità (era il 1978), gli si costruisce intorno un film che, partendo dal racconto di Dan Tyler Moore “The Terrible Game”, si rivela un confuso action dalle dinamiche elementari, salvato parzialmente solo dalla professionalità del regista Robert Clouse. Questi, rendendosi conto di aver a che fare con un semplice film di arti marziali “truccato” (l'originalità della gimkata, un misto tra ginnastica e karate utilizzato dal protagonista per malmenare i nemici, è relativa), cerca di sfruttare in modo intelligente...Leggi tutto le belle ambientazioni studiando inquadrature d'effetto che possano elevare il più possibile il prodotto dalla serie Z alla quale sembrerebbe condannato. D'altra parte quanto a sciocchezze la trama ne è farcita fino a scoppiare... Jonathan (Russell) viene reclutato dalla SIA (con la S, occhio) per partecipare in Parmenistan (!) al terribile “gioco” organizzato ciclicamente dal Khan locale (Kartalian), una sfida di sopravvivenza che pare fatta apposta per esaltare le virtù atletiche di Jonathan. Il vincitore – ma in novecento anni non ce ne sono ancora stati e chi perde non si sa che fine abbia fatto - avrà diritto a un'unica richiesta, che verrà esaudita. L'obiettivo degli americani è domandare di  installare un controllo satellitare che da lì permetterebbe di dominare lo spazio, e in periodo di Guerra Fredda... Dopo un allenamento, durante il quale viene edotto sulle tecniche utili al gioco nientemeno che dalla Principessa Rubali (Agbayani) del Parmistan (che ci faccia lì è un mistero, verrà poi rapita al mercato, riportata in reggia comparendo e ricomparendo in fasi diverse senza un perché), il nostro parte. Giusto una tappa sul mar Caspio e poi eccolo accolto in Parmistan, dove in breve parteciperà al famigerato “gioco”: dovrà superare, oltre agli ostacoli già abbastanza insidiosi, pure gli attacchi di ninja spietati slealmente al servizio di chi vuol rovesciare il potere del Khan e che renderanno il tutto ancora più confuso e privo di senso. D'altra parte è un semplice gioco il film stesso: ciò che conta sono gli scontri e i corpo a corpo di Jonathan, studiati per permettergli di esibire la “gimkata” del titolo. Il difficile è fargli trovare qualche “attrezzo utile” sulla via: una sbarra - posta orizzontalmente tra i due muri d'un vicolo - su cui volteggiare più volte, un pozzo con maniglie (!) per gli esercizi alla cavallina completati da calci in faccia e via dicendo. A dire il vero le differenze con un qualsiasi film d'arti marziali sono in questo senso minime: sempre di calci e pugni si tratta, in definitiva, conditi da qualche evoluzione ginnica che da noi già si vedeva similmente esibita al cinema dal prestante Terence Hill. Ma Clouse come detto ci mette del suo e per fortuna, se non altro nelle scene girate tra le stradine del caliginoso paese fantasma popolato solo da assassini, posseggono uno strano fascino quasi da horror; l'uso del ralenti, tracce di rozzo splatter, violenza e grottesco si confondono in un finale almeno curioso. Molto meno interessanti le corse nel bosco, le risalite sulle funi, i passaggi sulle corde a strapiombo sulle gole coi ninja a scagliar frecce per il gusto di accoppare chi possono, le feste a corte, i discorsi del Khan al suo popolo... E' tuttavia bizzarro scoprire come un film simile possa comunque contare su una valida messa in scena e una fotografia in grado di donargli un appeal superiore al previsto. Poi certo, la recitazione di Kurt Thomas non è esattamente travolgente (sembra anzi parecchio assonnato, quando non saltella o tira pugni) e nemmeno chi gli sta attorno brilla granché... L'umorismo involontario spesso fa capolino, magari subdolamente mescolato a quello voluto (c'è un monaco che quando si volta ha le chiappe di fuori) e il tutto regala a sprazzi discreti impulsi “weird”. La quantità di errori di montaggio rende però spesso sconclusionata la vicenda (per le dinamiche iniziali del gioco e la figura della Principessa), che anche per questo ricorda più certi sottoprodotti orientali in tema.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/05/16 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/07/21
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Herrkinski 11/05/16 06:52 - 8712 commenti

I gusti di Herrkinski

Allenato nell'arte della gymkata (un mix di atletica e arti marziali), un ragazzo viene mandato dal governo Usa in un paese del Medio Oriente, dove prenderà parte a una gara mortale. Oggetto di culto tra i trashofili per l'abbondanza di momenti "weird", il film in realtà è ben girato (Clouse è una garanzia) e ha un ritmo altissimo da subito; la produzione MGM garantisce una buona confezione, anche se sembra più un film Cannon. Thomas non sprizza simpatia ma atleticamente è spettacolare e le coreografie, pur spesso gratuite, risultano efficaci.
MEMORABILE: La parte nel villaggio popolato da pazzi assassini; I partecipanti che si sfracellano nel crepaccio.

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