Grand Jeté - Sensuale danza dei corpi - Film (2022)

Dramma edipico autoriale, con annessi pregi e difetti (dialoghi ridotti, risposte date 30 secondi dopo la domanda, ritmo blando, riprese a spalla, mdp che indugia troppo a lungo sul nulla). Sicuramente non banale, affronta in maniera diretta, senza moralismi, il tema scabroso di un incesto tra madre e figlio, consumato in maniera naturale e consapevole. La durata è sopportabile, ma qualche taglio (staccando prima qualche inquadratura vacua) avrebbe giovato alla godibilità. Qualche scena forte, di crudo realismo, spicca nella calma. In sottotraccia malattia e abbandono. Coraggioso.

Per dedicarsi esclusivamente alla carriera, ex stella della danza ha lasciato il proprio figlio a crescere con sua madre. Quando decide di riavvicinarsi a lui, le conseguenze saranno imprevedibili… Dramma che ha il pregio di trattare un tema scabroso come l'incesto con stile freddo e distaccato che esclude ogni sensazionalismo e moralismo, pur non rinunciando agli inevitabili momenti forti. Film tecnicamente valido e ben interpretato dai due protagonisti, ma comunque ostico, non solo per l'argomento ma anche per alcune scene eccessivamente dilatate e i dialoghi ridotti all'osso.

Etoile che ha sacrificato tutto per la carriera ritrova adolescente il figlio che aveva abbandonato dai nonni e ha con lui, in piena consapevolezza, un rapporto incestuoso che le consente di recuperare la maternità repressa. La violazione del massimo tabù è - non convenzionalmente - raccontata senza drammi e senza catarsi, ma lo stile è irritante, tra inquadrature che vorrebbero essere originali e movimenti della mdp a spalla che danno il mal di mare. I protagonisti poi brillano per anonimato e non ispirano alcuna emozione. In sostanza, una provocazione studiata a tavolino. Evitabile.