Splendido e struggente film di rara bellezza ed intensità emotiva che provoca sensazioni fortissime nello spettatore: si piange, si ride, ci si affeziona alla sorte dei personaggi. In poche parole ci si emoziona (cosa che il cinema dovrebbe sempre fare ma è sempre più rara in quello contemporaneo). Scritto divinamente e diretto con assoluta maestria da Penn, è un film molto amaro, ma a tratti anche molto divertente, che fa a pezzi il sogno americano. Ottimi tutti gli attori ma Wesson è semplicemente splendido e non si ripeterà più. Da vedere!
MEMORABILE: Quasi tutti i dialoghi. Le schermaglie tra Giorgia e Danilo; la scazzottata con l'amico poliziotto; l'addio ai genitori; il finale.
Film che prendeva probabilmente già in contropiede il pubblico del suo tempo, immerso com'è nella terra di nessuno tra lo spirito melanconico/libertario dei '70 e lo sciatto disincanto (pure espressivo) del nuovo decennio. Art Penn, maestro della new wave americana, si accomiata dalla nostalgia "mitica" dei suoi capolavori con un'opera in cui il vitalismo esasperato di Georgia e la volontà esasperante di credere al sogno americano di Danilo sono soffocati da un pervasivo fatalismo funereo, coerente sì ma anche un filo demagogico nei suoi simbolismi.
MEMORABILE: La bravura di Craig Wasson e Jody Thelen; L'addio di Danilo al padre, operaio in acciaieria, che fa ritorno nella nativa Jugoslavia.
Da Penn ci si aspetta di più. Il regista, raccontando l'America attraverso gli accadimenti ad un gruppo di amici durante gli anni '60, non incide più di tanto e non riesce nemmeno a farci affezionare ai suoi protagonisti. La prova di Craig Wasson è sicuramente degna di nota e più che corretta appare anche quella dei comprimari, ma il tema del "come eravamo" è stato sviluppato meglio in altre pellicole. Prodotto comunque discreto e da vedere, pur se le vette del regista risiedono altrove.
Amici fin dall'infanzia, innamorati della stessa ragazza: Georgia resta incinta dopo una relazione con Tom, sposa David, tiene sulla corda Danilo. Ed è proprio quest'ultimo, figlio di immigrati slavi, lo spirito inquieto di cui seguiamo le mosse in questo "come eravamo" malinconico a cavallo tra gli anni sessanta pieni di illusioni ed il decennio successivo di rinunce e sconfitte. Film certo sentito e anche ben interpretato, ma che risente il peso di una certa costipazione didascalica di eventi e personaggi, non tutti centrati. Buono ma con un maggior rigore poteva essere ottimo.
Dal 1956 al 1969 le vicende di tre amici che amano in modo differente la stessa irrequieta ragazza. Un Penn molto malinconico ripercorre gli anni più importanti della recente storia americana privilegiando il lato privato rispetto a quello collettivo. Così gli eventi storici restano sullo sfondo a cadenzare le vicende personali dei quattro protagonisti. Non convincono appieno l’alternanza tra dramma e commedia (al regista era riuscita meglio nel Piccolo grande uomo) e una ricostruzione d’epoca alquanto approssimativa. Malgrado ciò è un film che regala momenti di sincera commozione.
MEMORABILE: "La vita ti troverà e ti calpesterà"; "Sono stufa di essere giovane"; La lite in strada tra Danilo e Georgia; Il saluto finale al padre.
Tre studenti di liceo sono innamorati della stessa ragazza. Storia americana ripercorsa lungo un decennio sul filo della nostalgia. La coscienza dei Kennedy e la spensieratezza giovanile lasciano il posto al futuro malessere del Vietnam: schema già visto che cerca di far riflettere invece di condannare violentemente. A tal riguardo, quando i toni si accendono sembrano gratuiti. Il merito di Penn è di far scandire lo scorrere degli anni in maniera filante. Wasson è in un gran ruolo e la Thelen riesce a tenere sul filo il trio di pretendenti. Mielosa la conclusione.
MEMORABILE: L'occasione persa; La protesta a scuola; La macchina precipitata dal locale; I genitori che ripartono per la Jugoslavia.
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HomevideoRocchiola • 9/12/20 10:36 Call center Davinotti - 1224 interventi
Finalmente arriva in DVD questo titolo perduto di un grande regista come Penn. Parte della critica lo considera un capolavoro, molti invece un episodio minore nella filmografia di questo autore. Sia come sia resta un buon film la cui mancanza dal mercato home-video si faceva sentire. Il film non è mai uscito in HD e la Sinister ha dovuto accontentarsi di un master che a mio avviso potrebbe provenire dal più recente DVD francese della Rimini Editions. In ogni caso l'immagine nel corretto formato panoramico 1.85 appare pulita ma piuttosto blanda a livello di definizione. Gli sfondi sono poco incisivi ed anche i primi piani non offrono un grandi dettagli. Audio italiano con un livello d'uscita molto forte un pelino distorcente ma seguibile senza particolari problemi. Insomma accontentiamoci, in quanto credo che sulla base delle fonti disponibili non fosse possibile proporre di meglio !!!