La tappa del Giro d’Italia alla quale prende parte il corridore spagnolo (Congia) che al traguardo si schianterà per la stanchezza sul chioschetto Yvonne (Milo) nella finzione è la
sesta della corsa ciclistica, in programma
da Chiavari a Viareggio, il centro nel quale è prevalentemente ambientato il film. Stando attento alle informazioni date dalla telecronaca trasmessa durante il film sono risalito alla vera edizione della corsa alla quale si sono ispirati gli sceneggiatori.
Si tratta del
Giro d’Italia del 1958, durante il quale vestì la maglia rosa per 6 giorni il corridore piemontese
Giovanni Pettinati, che viene citato con la qualifica di capoclassifica nella telecronaca e che la conquistò proprio nella tappa precedente con arrivo a Chiavari. Rispetto alla realtà storica, però, ci sono due piccole differenze:
1) Nella telecronaca (farlocca) si parla, per l’appunto, di sesta tappa mentre in realtà quella con partenza da Chiavari era la settima. L’arrivo non fu a Viareggio ma a Forte dei Marmi, dove si impose Guido Boni che nella telecronaca viene nominato proprio come vincitore della tappa di Viareggio.
2) Nel film si parla di una giornata di riposo a Viareggio e questa accadde nella realtà in quell'edizione della corsa rosa. Dopo il riposo, sia il Giro del 1958 che quello presentato nel film ripartono dalla stessa Viareggio con una tappa a cronometro.
Infine segnalo uno strafalcione del finto giornalista che, al termine della telecronaca, dice che quella era la dodicesima tappa (mentre, come detto, era la sesta).