Freeze me - Film (2000)

Freeze me

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un film tutta di regia, girato quasi per intero in un piccolo appartamento e basato su di un soggetto elementare: una ragazza violentata da amici di scuola in una nevosa notte d'inverno si trova, cinque anni dopo, faccia a faccia con i suoi stupratori. Torneranno a trovarla a casa in successione e faranno tutti la stessa fine: congelati nel freezer. Lo schemo del film è il medesimo, ripetuto tre volte (prima del poetico epilogo): l'arrivo in casa, il ricordo della violenza inflitta, il nuovo tentativo di stupro, l'omicidio, l’acquisto di un nuovo frigorifero ("Mi servono come arredamento interno", si giustifica lei col fattorino sempre più stupito), l'ibernazione....Leggi tutto La protagonista, il cui trauma subito cinque anni prima riaffiora progressivamente facendoci capire quanto non sia mai stato assorbito completamente, scatena la sua vendetta senza un grido, lasciando sfogare i suoi "aguzzini” per poi punirli spietatamente. Il regista segue la vicenda senza alcun apparente trasporto, come capita nella maggior parte dei film giapponesi, concentrandosi sull'algida messa in scena, sul dramma interiore della ragazza (un corpo effettivamente da sballo e un seno perfetto, come avremo ampiamente modo di notare), spettacolarizzando alcune esplosioni di violenza (esemplare la lotta all'ultimo sangue nella vasca da bagno) ma mantenendo un rigore e una compostezza impensabili, in un film occidentale. Quello che ne esce è un dramma cupo, nerissimo, che non può dirsi travolgente ma psicologicamente ha buone carte da giocare. Certo lo spessore non è quello dei grandi film d'autore ai quali mira.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Lattepiù 12/09/07 16:17 - 208 commenti

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Riflessione dolorosa e per nulla conciliante sulla sottomissione della donna nella società giapponese. La violenza sessuale è reiterata con agghiacciante naturalezza e diviene onta e marchio di infamia per la vittima anziché per i carnefici. Thriller claustrofobico, soffocante, opprimente, si tramuta in una lenta e implacabile discesa nell'orrore e nella tragedia. Film di una crudeltà inaudita, è attraversato ininterrottamente da un umorismo feroce che ne amplifica la cattiveria. Notevolissima la protagonista, sia per bravura, sia fisicamente.

Undying 15/10/07 18:45 - 3807 commenti

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Chihiro (Harumi Inoue) è stata vittima di uno strupro di gruppo: tre malfattori hanno abusato di lei fotografando e filmando l'atto del sopruso; motivo per cui la giovane evita di denunciare gli aggressori. Dopo alcuni anni, stabilitasi a Tokio, viene raggiunta nell'appartamento nuovo da uno dei tre, che l'importuna nuovamente minacciandola dell'arrivo degli altri violentatori. La ragazza avrà una reazione inattesa a seguito dell'ennesima umiliazione di fronte al suo nuovo ragazzo. Lo sceneggiatore di Evil Dead Trap non convince affatto.
MEMORABILE: la psicologia poco curata dei personaggi maschili si manifesta durante il terzo delitto, mentre uno dei violentatori gioca con la Playstation.

Blutarsky 9/04/08 10:33 - 360 commenti

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Una ragazza ad un passo dal matrimonio vede la sua vita andare in pezzi al sopraggiungere di tre sgraditi ospiti. Un rape & revenge cupo, disperato, claustrofobico, che mette al centro della storia la condizione della donna vittima, prima ancora dei suoi carnefici, della società che non le “perdona” la colpa della violenza subita. La regia di Ishii è ottima nel creare un clima angosciante e nello sfruttare i limitati spazi dell’appartamento (in cui in massima parte il film è ambientato), senza mai stancare. Da applausi la protagonista.

Rebis 10/05/09 21:56 - 2332 commenti

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Rape & Revenge nipponico che parte in sordina ma genera progressivamente efficaci sottotesti alle azioni della protagonista. Una volta innescato lo shock si ha l’impressione che il film smetta di procedere ripiegando nel grottesco e nel gore: in realtà Ishii mira ad una saturazione visiva, emotiva ed esistenziale riflessa nello spazio minimo dell’appartamento invaso dai “corpi del reato”, rappresentazione di una colpa non rimovibile e infestante, un male che cancella il candore e lascia alla morte l’unica espiazione possibile. Un film imperfetto ma capace di allarmanti contrazioni morali.
MEMORABILE: L'omicidio nella vasca da bagno.

Stefania 28/04/11 13:09 - 1599 commenti

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Stuprata in una notte di neve, Chikiro conserva i cadaveri dei suoi aguzzini in un freezer: neve e ghiaccio sono i "pattern" visivi del film, elementari ma efficaci metafore dell'eternazione sotto zero dello sfregio, del congelamento dell'identità della vittima, condannata ad assimilarsi ai suoi carnefici, uguagliando la loro violenza. Rape & revenge febbrile, desolante e impietoso nel mostrarci, in ricorrenti inquadrature, la protagonista che si staglia, bianchissima, sullo sfondo di una città sovrailluminata, ma cieca di fronte al suo strazio e alla sua commovente, inutile bellezza.
MEMORABILE: Le diverse personalità dei violentatori: l'aggressività del primo, il viscido rimorso del secondo, l'ottusità bovina del terzo.

Luchi78 4/05/11 09:50 - 1521 commenti

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Abbastanza convincente questo rape & revenge in perfetto stile nipponico. Una certa ripetitività delle situazioni e la medesima location per quasi tutto il film non aiutano il ritmo che tende a scendere fino all'ottimo finale, in cui la protagonista dà il meglio di sè. La regia di Ishii rende convincente la persecuzione omicida nei confronti degli aguzzini della ragazza; peccato per un doppiaggio italiano pietoso che non rende giustizia al personaggio.

Greymouser 16/06/11 11:42 - 1458 commenti

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Spartano nell'ambientazione minimale e claustrofobica di un anonimo appartamento, questo thriller-horror nipponico presenta più di uno spunto interessante, dalla regia sapiente alla trama elementare e complessa ad un tempo, in cui i canoni convenzionali del "rape & revenge" si sposano ad un'architettura più profonda, fatta di relazioni e sentimenti distorti, raggelati ed avvelenati di cui l'agghiacciante soluzione "finale" è solo espressione palesemente metaforica.

Fauno 26/12/12 17:58 - 2208 commenti

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Ringalluzzito, ma prevedibile e demenziale. Tutto sempre uguale: posto, modo, motivo e spirito... Per la cronaca, della tecnica che dà il titolo al film ne aveva accennato Mick Jagger 20 anni prima nel brano "Too much blood", che guarda caso si riferisce a un giapponese; della lunghezza fallica orientale è da un secolo che ne sono farciti tutti i libri di barzellette; l'unica cosa che non sapevo è che fossero dei patiti di sesso orale... Uno squallore così bisogna proprio cercarlo col lanternino!

Buiomega71 7/02/15 00:40 - 2901 commenti

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Reminiscenze del Polanski di Repulsione (l'angusto appartamento, la claustrofobia, la follia omicida femminea) speziato al sapore degli angeli della vendetta ferrariani e dai necrofori freezer del Macabro baviano. Squisito e bizzarro dramma grottesco, rape and revenge originale nella narrazione con picchi notevoli che sfociano nel surreale (l'arrendevolezza quasi infantile di Chihiro, la belluina misoginia degli uomini), con fulminee schegge di violenza (le feroci martellate alla Hellraiser, la disperata lotta nella vasca da bagno). Valore aggiunto la bellissima e poetica chiusa finale.
MEMORABILE: L'insisistito feticismo di Ishii sui piedi e sui sandaletti di Chihiro; Il terribile filmato amatoriale dello stupro; Chihiro che parla amorevolmente coi cadaveri nel freezer.

Taxius 8/02/16 23:58 - 1656 commenti

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Rape & revenge made in Japan ambientato tutto, o quasi, in un appartamento. Come si capisce dal titolo i veri protagonisti sono tre congelatori che, insieme al loro contenuto, diventeranno i migliori amici della povera sventurata caduta in un vortice di pura follia e delirio vendicativo. Molta violenza, sia fisica che psicologia, ma soprattutto molte scene con la prosperosa giapponesina mezza nuda. Non male, forse un po' troppo lungo.

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Pinhead80 1/07/17 17:10 - 4719 commenti

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Una ragazza cerca di scappare dai fantasmi del passato ricostruendosi una nuova vita fatta di lavoro e amore. Ma il conto con i suoi carnefici non è ancora chiuso. Un'opera cruda e violenta che mostra un aspetto inquietante della società asiatica e in generale della condizione femminile. In alcuni tratti ci sono delle incongruenze nello sviluppo della trama, ma il film riesce nel compito di infastire lo spettatore colpendolo dritto allo stomaco. Interessante.

Faggi 2/11/18 19:02 - 1549 commenti

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Dal Giappone, con buona consapevolezza tecnica, il resoconto macabro di una vendetta congelante. Vendetta bianca come la neve della notte dello stupro da cui tutto ha inizio, traslucida come il ghiaccio che custodirà i corpi dei violentatori (inevitabilmente imbrattato del loro sangue); illuminata da una luce simile a quella d'una cella frigorifera, screziata di grottesco, asfissiante e claustrofobica nello specifico domestico. Figure e azioni esaltano/esasperano l'antitesi plastica alla violenza subita: gelo in risposta all'infamia bruciante.
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  • Discussione Buiomega71 • 7/02/15 09:44
    Consigliere - 25934 interventi
    NOTTI E NEBBIE DEL GIAPPONE

    Uno dei più folgoranti, bizzarri, originali e intensi "raper and revenge" girati negli ultimi 20 anni

    Decreto Takashi Ishii un geniaccio, un folle, un autore che non ha peli sullo stomaco, che passa su vari livelli narrativi e registici, che spiazza, diverte, colpisce duro, non fà mai calare l'attenzione, prende pieghe surreali, poi feroci, per sfociare in una delle chiuse finali più belle e poetiche in assoluto

    Chihiro (una dolce e bellissima Harumi Inoue), stuprata cinque anni prima da tre farabutti, se li ritrova nel suo piccolo appartamento di Tokyo. All'inizio pare remissiva, quasi infantile, nell'accettare che i tre tornino a tormentarla, ma poi qualcosa in lei scatta...Un martello, un colpo secco, eppoi i freezer...

    Parte come una commedia dal classico stampo nipponico, poi , pian piano, si trasforma in un viaggio nella follia, quasi sempre chiuso nell'angustio e claustrofobico appartamentino della ragazza

    Il suo primo stupratore è un bulletto zozzerello e arrogante, il secondo un viscido ubriacone, il terzo una bestia che vomita misoginia e torpiloquio verso Chihiro, per poi giocare con la PlayStation ("Muori stronzo, muori, muori pezzo di merda muori")

    Il surreale (a volte mi pareva di vedere una specie di Zulawski) lascia spazio all'orrore e alla solitudine, alla follia femminea e alla belluinità misogina maschile

    Chihiro tira terribili martellate sulla capoccia dei suoi aguzzini (come faceva Clare Higgins con gli uomini che attirava in casa in Hellraiser), li nasconde nel freezer con amore quasi necroforo, parlandole dolcemente (la Bernice Stergess di Macabro non e passata invano), si tormenta nell'ossessione, chiusa tra le quattro mura del suo piccolo appartamento (Polanski e il suo Repulsion continuano a fare cassa di risonanza), e come la Tana ferrariana, vive nel terrore degli uomini, che in una metropoli alienata, non farà a pezzi nella vasca da bagno, ma li conserverà acquistando tre enormi freezer (da antologia la mancanza di corrente per sovraccarico)

    Ferocissima, lunghissima e d'impatto la morte del primo aguzzino nella vasca da bagno (previo bottiglia di plastica riempita d'acqua sbattuta sulla testa), con ripresa dall'alto, omaggio di Ishii a una scena quasi analoga di Non violentate Jennifer, così come il video amatoriale dello stupro ai danni di Chihiro.

    Apprezzabile, poi, il feticismo di Ishii, che insiste sui piedini nudi di Chihiro, o chiusi nei suoi sandaletti (di culto quando lei rincasa, se li toglie, e poggia i piedini nudi-si suppone sudati-su una tovaglietta)

    Immerso nei colori quasi innaturali dell'appartamento (spendida fotografia di Yasushi Sasakibara ), accarezzato dalle note di Gorô Yasukawa (c'è un pezzo che si rifà al main theme di Halloween), un opera "soffocante", che diverte (i caratteri dei vari personaggi, come la rozzezza laida dell'ultimo aguzzino, che vuole prendere a botte il vicino di appartamento e che si rincoglionisce davanti alla PlayStation), tira zampate agghiaccianti e fulminanti schegge di violenza, per poi chiudere in pura poesia

    Unico neo il terribile doppiaggio italiano (quasi inascoltabile la doppiatrice che presta la voce italiana a Chihiro, che sembra doppi un cartone animato), per il resto un vero e proprio gioiellino da custodire con amore.
    Ultima modifica: 7/02/15 10:21 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 7/02/15 09:50
    Consigliere - 25934 interventi
    Registrato da Sky Cinema Max nella sua versione integrale

    Durata effettiva: 1h, 42m e 37s