NOTTI E NEBBIE DEL GIAPPONE
Uno dei più folgoranti, bizzarri, originali e intensi "raper and revenge" girati negli ultimi 20 anni
Decreto Takashi Ishii un geniaccio, un folle, un autore che non ha peli sullo stomaco, che passa su vari livelli narrativi e registici, che spiazza, diverte, colpisce duro, non fà mai calare l'attenzione, prende pieghe surreali, poi feroci, per sfociare in una delle chiuse finali più belle e poetiche in assoluto
Chihiro (una dolce e bellissima Harumi Inoue), stuprata cinque anni prima da tre farabutti, se li ritrova nel suo piccolo appartamento di Tokyo. All'inizio pare remissiva, quasi infantile, nell'accettare che i tre tornino a tormentarla, ma poi qualcosa in lei scatta...Un martello, un colpo secco, eppoi i freezer...
Parte come una commedia dal classico stampo nipponico, poi , pian piano, si trasforma in un viaggio nella follia, quasi sempre chiuso nell'angustio e claustrofobico appartamentino della ragazza
Il suo primo stupratore è un bulletto zozzerello e arrogante, il secondo un viscido ubriacone, il terzo una bestia che vomita misoginia e torpiloquio verso Chihiro, per poi giocare con la PlayStation ("Muori stronzo, muori, muori pezzo di merda muori")
Il surreale (a volte mi pareva di vedere una specie di Zulawski) lascia spazio all'orrore e alla solitudine, alla follia femminea e alla belluinità misogina maschile
Chihiro tira terribili martellate sulla capoccia dei suoi aguzzini (come faceva Clare Higgins con gli uomini che attirava in casa in
Hellraiser), li nasconde nel freezer con amore quasi necroforo, parlandole dolcemente (la Bernice Stergess di
Macabro non e passata invano), si tormenta nell'ossessione, chiusa tra le quattro mura del suo piccolo appartamento (Polanski e il suo
Repulsion continuano a fare cassa di risonanza), e come la Tana ferrariana, vive nel terrore degli uomini, che in una metropoli alienata, non farà a pezzi nella vasca da bagno, ma li conserverà acquistando tre enormi freezer (da antologia la mancanza di corrente per sovraccarico)
Ferocissima, lunghissima e d'impatto la morte del primo aguzzino nella vasca da bagno (previo bottiglia di plastica riempita d'acqua sbattuta sulla testa), con ripresa dall'alto, omaggio di Ishii a una scena quasi analoga di
Non violentate Jennifer, così come il video amatoriale dello stupro ai danni di Chihiro.
Apprezzabile, poi, il feticismo di Ishii, che insiste sui piedini nudi di Chihiro, o chiusi nei suoi sandaletti (di culto quando lei rincasa, se li toglie, e poggia i piedini nudi-si suppone sudati-su una tovaglietta)
Immerso nei colori quasi innaturali dell'appartamento (spendida fotografia di Yasushi Sasakibara ), accarezzato dalle note di Gorô Yasukawa (c'è un pezzo che si rifà al main theme di
Halloween), un opera "soffocante", che diverte (i caratteri dei vari personaggi, come la rozzezza laida dell'ultimo aguzzino, che vuole prendere a botte il vicino di appartamento e che si rincoglionisce davanti alla PlayStation), tira zampate agghiaccianti e fulminanti schegge di violenza, per poi chiudere in pura poesia
Unico neo il terribile doppiaggio italiano (quasi inascoltabile la doppiatrice che presta la voce italiana a Chihiro, che sembra doppi un cartone animato), per il resto un vero e proprio gioiellino da custodire con amore.