Freestyle - Film (2023)

Il rapper Diego si è messo nei guai e ha bisogno di soldi: l'affare con un pusher sembra, perciò, una buona idea per tirare su qualche spiccio. A stupire non è tanto il fatto che la Polonia sia ridotta, almeno figurativamente, a sobborgo hip hop di Los Angeles (col trafficante slovacco psicopatico copiato da una qualunque chiassata americana di serie B), ma la qualità infima dell'insieme: si vive di brevi sussulti epilettico-coprolalici, trite sequenze videoclippate e del fastidioso afrore della scopiazzatura. Musialowski vuol fare Eminen, ma è solo anonimo. Si rischia il sequel.

Stella nascente del rap con un passato criminale, rischia di mettersi in guai seri per realizzare il suo sogno. Visto il finale, si tratta di una pellicola certamente diseducativa (i sogni vanno guadagnati onestamente) ma nel complesso, pur essendo mediocre dal punto di vista della realizzazione e anonima da quello dell'intreccio (l'idea di base non è invece malvagia), si lascia seguire senza annoiare grazie a un discreto ritmo e a un cast che se la cava (i personaggi non sono per niente simpatici, a cominciare dal giovane protagonista spaccone, ma non potrebbe essere altrimenti).