Uno stupratore assassino ha violentato ed ucciso una ragazza nella "foresta dei suicidi": un luogo sinistro, dove inspiegabilmente diverse persone decidono di togliersi la vita. Un'investigatrice, aiutata da un singolare studioso delle piante, indaga sino ad arrivare a chiedere il supporto agli "spettri" inanimati (?) degli alberi. Ridicolo l'assunto, che manifesta una struttura da doppio film (la vicenda del killer e quella dei suicidi), debitore -nel finale- del più riuscito The Fog (1980). Atmosfera garantita da un secondo tempo ben fatto.
Ennesimo viaggio trans-sensoriale del cinema di Hong Kong. Uno scienziato vuole dimostrare che le piante comunicano tra loro. Parallelamente una poliziotta vuole incastrare una persona per stupro. Entrambi si incontrano e sperano che la foresta possa dare una mano. L'incipit è alquanto bizzarro ma il risultato è abbastanza deludente, perché la pellicola è costellata dalle classiche scene che hanno il solo compito di impaurire lo spettatore.
Filmetto brutto ma non tanto da risultare divertente, che affastella in modo confuso ed incongruente temi tipici del cinema horror orientale (i suicidi, gli spettri) con l'indagine poliziesca sull'omicidio di una ragazza, risolta grazie ai poteri sensitivi delle piante scoperti da un botanico da barzelletta. L'autore di The eye si riconosce da qualche elegante movimento di macchina nel folto della vegetazione, ma si tratta di poca cosa di fronte all'inconsistenza della sceneggiatura e dei dialoghi. Qualche sbadiglio, poche risate involontarie.
MEMORABILE: Il neo peloso dell'ispettore capo, unico elemento horror della pellicola - i trilli insistenti dei cellulari, onnipresenti e fastidiosissimi
Poteva forse essere un mediometraggio, perchè l'idea non è assolutamente in grado di reggere la lunghezza di un film; e questo non può che pesare parecchio sul giudizio finale. Bisogna comunque ammettere che i personaggi principali se la cavano dignitosamente (l'investigatrice, lo scienziato, esperto botanico con i suoi esperimenti, il presunto assassino e una sorta di custode del bosco dei suicidi, naturalmente, con annesso segreto). Dovendo però diluire proprio l'idea in almeno un'ora e trenta minuti, si è costretti a subire molti, inutili dialoghi, poca azione e tensione altalenante.
MEMORABILE: La reazione della pianta davanti a un paio di forbici; L'assassino che ingoia un preservativo pieno (a dir poco disgustoso); La nebbia con sorpresa.
Thriller paranormale dall'andamento lento e sinuoso, che si lascia seguire sino alla fine grazie a una buona regia e a un cast che funziona. La storia non è completamente logica, ma a tratti affascina, così come la bella e sexy protagonista Qi Shu, una delle poche attrici dotate di tempra sufficiente a rendere credibile un ruolo da detective.
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DVD proposto dalla DNC, con distribuzione Dall'Angelo Pictures.
Data la recente edizione del film, si tratta di un riversamento ideale per qualità, che può vantare anche un backstage (piuttosto corto, sui 10 minuti) doppiato in italiano.
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