Una piacevole sorpresa questa commedia diretta da Will Gluck nella quale viene operato un intelligente e non banale parallelo con il romanzo La lettera scarlatta. Il film presenta una buona sceneggiatura, una regia ricca di ritmo e sopratutto un cast ricco di nomi validi (anche in parti secondarie come Stanley Tucci) dominato dalla rivelazione Emma Stone, della quale sentiremo certamente riparlare.
Visto il recente proliferare di film sull'argomento, pare che la (perdita della) verginità - soprattutto se di "pubblica rilevanza" - sia divenuta proprio una tematica ossessiva per gli adolescenti americani. Easy Girl ne utilizza la scintilla scatenante per portare alle estreme conseguenze il discorso sul pettegolezzo, quello che si ingenera nel chiuso delle quattro mura liceali. Da auto-cinica Lady Godiva, la perlacea Emma Stone cavalca senza sella il rossiniano venticello calunnioso, galoppando tra satira all'acqua di rose e terreni di scandalo, ahimè, convenzionali e moralistici.
MEMORABILE: La mise ultra-sexy della gossippata Emma Stone.
A parte una buona attrice principale, espressiva e divertente, nel film non c'è granché. Un mondo all'acqua di rose, questo che ci viene presentato da Gluck (più "veritiero" in questo senso è il successivo Amici di letto), dove il bigottismo è all'ordine del giorno e si fa uno scandalo se una ragazza perde la verginità (ma quando mai). Di certo non rispecchia un granché la fascia d'età adolescenziale alla quale vorrebbe mirare, ma rimane una piacevole visione per il suo prendersi alla fine poco sul serio e non mirare a grandi critiche sociali.
Bella commedia che nonostante le aspettative si presenta come meno volgare del previsto e con sorprendenti spunti narrativi. La bella e brava Emma Stone rivive La Lettera Scarlatta negli anni Duemila in una scuola superiore con le sue regole sociali e di vita. Ben fatto, piacevole.
Simpatico filmetto sul facile potere diffamatorio del pettegolezzo nell’era dei social networks. I dialoghi sono frizzanti – e sorprendentemente poco volgari, sebbene il tema primario sia il sesso tra i giovani – al pari degli interpreti: la spigliatissima Emma Stone (con l’ottimo doppiaggio di Domitilla D’Amico) è poliedrica come una Katharine Hepburn e i colleghi più rodati (i dinamici genitori Tucci e Clarkson, il tirannico preside McDowall e il burbero ma comprensivo professore Haden Church) le danno man forte lungo il solido script. Unica pecca il finale, un po’ troppo frettoloso. **!/***
MEMORABILE: Il gay Brandon alla trasgressiva Olive: «Come mai quel nuovo look? Fa molto puttan-couture!». Lei: «Non lo sai? Sono la nuova troietta della scuola!».
Che si viva in un mondo di superficialità e ipocrisia credo lo sappiano anche le pietre. Ma che si peggiori con l'aumento della tecnologia invasiva fa ancora più paura, come ammonisce l'esile ma tutt'altro che banale operina di Gluck. Puntare il dito è più facile che guardarsi dentro e accettare di essere una poco di buono permette comunque di essere un personaggio, sebbene negativo. La Stone è convincentemente spigliata e il sovraccarico di volgarità esibite stavolta è funzionale al plot. Consigliato a chi vive di sola apparenza.
Commediola che non eccede in volgarità ma nemmeno in originalità. Fortunatamente può poggiare sulle solide spalle della brava Emma Stone, espressiva e a tratti cartoonesca. Sfruttato poco e male il cast di veterani (McDowell, Tucci, Haden-Church). Simpatici i parallelismi con La lettera scarlatta (e le frecciatine al film con Demi Moore).
MEMORABILE: I rimandi alle commedie anni '80 firmate da John Hughes.
Film fresco e leggero, a tratti spregiudicato e irriverente. Emma Stone agli esordi sa essere molto brillante, grazie alla sua carica di simpatia e auto-ironia. Molte delle imbarazzanti situazioni in cui la protagonista si trova invischiata nell'ambiente maldicente del college sono zeppe di luoghi comuni che vengono presto a noia, ma ci sono momenti sorprendenti e godibili, tra cui sono da segnalare le scene con gli atipici genitori Tucci e Clarkson.
Per far colpo su un'amica, la diciassettenne Olive s'inventa di aver perso la verginità, diventando così la ragazza più popolare della scuola... A giudicare da film come questo, la rivoluzione sessuale del '68 non ha lasciato tracce e gli adolescenti USA di oggi, a parte il linguaggio più disinvolto, non sono poi tanto distanti dai puritani descritti da Hawthorne nella "Lettera scarlatta". La confezione è brillante, Stone si muove con disinvoltura, alcuni attori di contorno risultano simpatici, ma i contenuti di questa commediola generano sconforto al di là delle intenzioni.
Dan Byrd HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.