Duffer - Film (1971)

Oscuro film drammatico sulla scia di Repulsione di Polanski, questa volta visto da un punto di vista maschile seppur in maniera ancora più surreale. Pieno di scene disturbanti, il film progredisce sempre di più sgretolando ogni logica fino al non riuscir più a distinguere la realtà dal sogno, la sensatezza dalla follia. Ogni sequenza è un enigma, di un ermetismo tale che forse troverebbe una sua realizzazione scavando nell'inconscio di ognuno di noi. La ricercata fotografia in bianco e nero e il voice over aumentano solo l'alienazione del tutto.

Una propaggine dei corti di Warhol, non solo per l'ambientazione. Il protagonista alle prese con la noia della sua esistenza si lascia vivere diviso tra le attenzioni di un uomo sadico e quelle di una prostituta. Se la Breillat usava i lombrichi sul pube della piccola protagonista, qui vengono riversati sul ventre del ragazzo al centro del film, alle prese, suo malgrado, con un servizio fotografico. Un film sulle ossessioni di vita che generano turbamenti. Uno psicodramma a basso budget che non lascerà indifferenti alla visione. Concupiscente.