La storia è stata abbondantemente saccheggiata da Silvio Muccino per la sceneggiatura di Che ne sarà di noi: nonostante sia molto più simpatico, al botteghino ha funzionato meno (800.000 contro 2.918.000 euro). Il suo vero difetto è nella prova degli attori, decisamente mediocri. Ma a mancare di più è probabilmente quella pennellata di filosofia spicciola che tanto piace al pubblico giovanile italiano e che è il cavallo di battaglia dei due Muccino.
Luchetti una volta era considerato e si atteggiava ad autore. In realtà è sempre stato molto sopravvalutato e questo filmetto giovanilista di bassa lega ne è la prova evidente. Per fortuna questa volta il pubblico, nemmeno quello dei ragazzini cui palesemente si rivolgeva, non ha abbocato e gli incassi sono stati davvero magri. Meno male perché la storia è di una faciloneria e di una stupidità senza confini e gli attori sono davvero pessimi.
Con la complicità della moglie (la sceneggiatrice ed attrice Stefania Montorsi), Daniele Lucchetti realizza un film leggero sui turbamenti e gli amori adolescenziali. Il film è ben realizzato (con una suggestiva anche se non originale ambientazione greca) ma non convince completamente a causa di una sceneggiatura piuttosto superficiale che approfondisce poco i personaggi. Non travolgente la prova del cast.
Detto con parole mie è solo un filmetto adolescenziale - balneare che dimostra come il cinema italiano, almeno in quel periodo, era proprio all'ultima... spiaggia. Di interessante c'è solo il confronto generazionale zia-nipote e qualche battuta. Non capisco come questo film possa essere stato classificato tra quelli "di interesse culturale nazionale". *1/2
Sceneggiatura pedestre, recitazione canina, regia insulsa e anonima, location intrigante ma mal sfruttata. Qualcosa si salva? Purtroppo no! Luchetti, che si rifarà in futuro con il successo ottenuto da Germano a Cannes, non sa che pesci pigliare e tenta l'arma del giovanilistico alla Moccia, con risultati ancora peggiori. Vaccata di proporzione cosmica! Non si presta nemmeno al trash. Uno secco.
Ios è davvero isola di incontri d'ogni tipo, con le sue calette capaci di trasformare un semplice sguardo in una cocente passione d'amore. E può capitare di infatuarsi anche dell'uomo (ragazzo) sbagliato. Peggio ancora se è l'ex della zia... Un ritratto di sole, abbagli, cuori che palpitano al ritmo di un ballo scatenato su sfondi naturali mozzafiato. Morelli e la Montorsi si muovono disinvolti in questo tourbillon dei sentimenti, colorato quanto basta per passare del tempo in compagnia di un film meno sciocco di quanto si possa immaginare.
MEMORABILE: La canzoncina (con balletto) in autobus...
Commedia sentimentale incentrata sui tormenti amorosi di un'adolescente e della zia. Ambientazioni greche per una narrazione che offre situazioni non propriamente originali. Odiosa la Merlino con quella sua spocchia adolescenziale, più misurata e convincente la Montorsi, adeguato ma nulla più Morelli. Indubbiamente non una delle meno interessanti pellicole di Lucchetti, che in precedenza e in futuro farà di meglio.
Vacanza cinematografica per Luchetti, un film leggero e simpatico ma, allo stesso tempo, non banale. Il cast se la cava bene e scene spassose non mancano di certo. Non è un capolavoro ma non ci si annoia (sono in fondo 100 minuti molto leggeri che trascorrono piacevolmente). La Montorsi e Morelli reggono bene, ma anche la ragazzina non demerita affatto.
MEMORABILE: L'inizio e il balletto finale, ma anche la scena della torta.
Mediocre film giovanile in cui non si trova uno che un lato interessante e lo scontato regna sovrano. Le commedie italiane sono ormai quasi tutte realizzate con lo stampino e questa è uscita dalla stessa fabbrica. Recitazione a livelli bassissimi, cosa che affossa ulteriormente il film. Peccato per l'ambientazione greca, che avrebbe meritato un film molto più degno. La leggerezza è la sua unica arma vincente, ma il film perde comunque.
Daniele Luchetti, forse per uscire dall'orbita autoriale nella quale temeva di essere circoscritto, cerca di proporre un film leggero e giovanilistico ma è tradito sia dalla pochezza della sceneggiatura sia dalla mediocrità della recitazione. Ciononostante ogni tanto si vede il mestiere, come quando utilizza una nota canzone di Mina per una sequenza senza dialoghi che è la migliore di un film non riuscito.
Daniele Luchetti HA DIRETTO ANCHE...
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