Delitto per procura - Film (1954)

Caduto in disgrazia, è "adescato" da una bionda nel bel mezzo d'una sbronza: lo accuseranno d'averne ucciso il ricco padre. L'incipit è letterariamente notevole quanto fulminante nella sua fantasiosità: Belinda Lee, scandalosamente concupiscente, nel pub da ubriachini con l'insignificante Clark (in parte). Il resto è un thriller di media fattura con aggrovigliamenti di trama, doppiogiochismi, intrighi familiari, redenzioni (il ritorno a casa del protagonista). Tenuto però dalla robusta regia di Fisher e dalle convinte performance del cast (pure di supporto).

Prima di iniziare il suo proficuo sodalizio con la Hammer in campo horror, Fisher si è cimentato anche nel genere giallo/noir e, almeno in questo caso, con buoni risultati. Magari il modo in cui prende avvio la vicenda non sarà il massimo della credibilità, però la storia tiene ben desta l'attenzione fino all'epilogo (peraltro nient'affatto scontato) e si può apprezzare anche un efficace approfondimento psicologico dei personaggi. Cast non di prima grandezza, ma sia il duo protagonista (Clark trascinato in un gioco pericoloso dalla splendida Lee) che i comprimari se la cavano bene.