Delitto del faro - Film (1960)

Musicista pianifica l'uccisione della fidanzata facendola cadere dalla torre di un faro. La donna, morta sul colpo, cercherà, sotto forma di fantasma, di vendicarsi. Gordon, con i francescani mezzi di sempre, firma il suo ennesimo B-movie avvalendosi del bravo caratterista Richard Carlson e della figlia Susan. Certo, il film non è esente da difetti, spesso scade nel ridicolo, ma gli effetti speciali – per l'epoca – non sono affatto male e il finale offre più di un brivido.

Il regista non perde tempo in chiacchiere e mette subito in opera la terribile vendetta. Una vendetta che si concreta in apparizioni a volte sul filo del ridicolo (la testa volante che conciona) e nelle consuete "voci" che tormentano il protagonista (gli altri, ovvio, lo prendono per matto). Ciò non toglie che Carlson regga bene il ruolo e sia insolito e interessante il personaggio della non vedente. Incongrua, a tratti, la colonna sonora quando si sbriglia a ritmi jazz. Discreto.

Un uomo non esita ad uccidere un’amante scomoda e ricattatrice facendola cadere da un vecchio faro in disuso, ma il tormento sembra non dargli tregua. B-movie “pietrificato” dalle movenze e dalla recitazione, scade inesorabilmente negli effetti speciali risibili e finisce in quell’unico, inevitabile modo che sin da subito ci si sarebbe aspettati. Valido solo per i più pazienti e sfegatati fan del genere horror/phantom in bianco e nero.