Deadly games - Film (1982)

Brutto slasher col solito maniaco in passamontagna che alterna il suo tempo ammazzando donne e giocando a una specie di Monopoli. Il film comincia bene ma poi purtroppo discende sempre più lentamente verso il baratro per arrivare a un finale della serie "se non lo vedi non ci credi". Se poi aggiungiamo il fatto che l'eroina di turno è di una antipatia unica e che non si crea un minimo di suspense sull'identità dell'omicida (qualunque fosse stata la scelta sarebbe stata già scontata in partenza)...

Pseudo-slasher con whodunit più vicino al thriller che all'horror; in realtà non soddisfa nessuno dei generi coinvolti, data l'assenza di elementi splatter da un lato e un intreccio giallo prevedibile dall'altro. Si perde buona parte del minutaggio dietro a inutili dialoghi tra i vari personaggi - la maggior parte dei quali non inerenti al narrato - dando vita a un clima da telefilm estremamente noioso, raramente spezzato dalla comparsa del killer mascherato in una manciata di scene che comunque non lasciano il segno, vista la violenza col freno a mano tirato in stile film tv.

Di thriller non c’e traccia, di horror men che meno: quattro cadaveri (definirli omicidi sarebbe un complimento), tresche e tradimenti che ricalcano la struttura di un porno ma il porno ovviamente non c’è, la Harris che tra battutine e smorfie fa la burlona e risulta insopportabile, un tappeto sonoro che pare rubato a una commedia sentimentale. Se qualcosa va salvato, allora puntiamo sull’assurdo e scegliamo la Morgan che, in piena notte e in piena campagna, si accarezza in topless sull’uscio di casa e il finale spezzatino alla “Americà, facce Tarzan”. Desolamente inoffensivo.