Morte al telefono - Film (1980)

Violento thriller-con-serial-killer di inizio anni '80. Il film, ormai innalzato a piccolo cult da schiere di fan d'oltreoceano, è in effetti un ottimo esempio di cinema "nasty": scorretto, gratuito, sadico e misogino. Eccellente la caratterizzazione di Worth (che rivedremo anche in Darkman), nei panni del killer folle oltre ogni limite, ma anche calcolatore e lucido nel suo sadismo. Un po' stereotipati i due sbirri e la dottoressa, ma la storia funziona e il ritmo non manca. Buone anche le inusuali musiche. Da riscoprire, meglio se in lingua.

Certo, l'incipit parla alla pancia del maniaco dei (film sui) maniaci, ma il disclaimer è doveroso: chi spera di toccare il pegolato cielo dell'inferno con un Zito, se la metta via. Siamo più in zona Murderlust che murder-Lustig, con un agghiacciante-aggravante dividendo umoristico che smezza di malissimo modo tutto il potenziale sicko e un ritmo metronomizzato a tacca 0, come sullo zero è la sedativa atmosfera telefilmata in limbo 70's. In soldoni, è lo psycho-thriller dopo aver fatto una polivalente d'anti-titanica, e tutti gli effetti collaterali a lungo termine si notano eccome.