Veloce rassegna sul periodo metafisico del grande pittore. Supportata dalle didascalie sonore dotte e concise di Guglielmo Petroni, la macchina da presa prende in esame le singole opere e le loro particolarità: dai celebri studi su piazze, manichini e cavalli sino al recupero di forme più classiche; De Chirico stesso interviene personalmente, approfondendo alcuni aspetti del suo processo creativo. Come i film, anche i documentari degli anni Sessanta sono testimonianza di un tipo di passione e professionalità oggi purtroppo sempre più rare.
MEMORABILE: De Chirico mentre dipinge un autoritratto in costume d’epoca.
Breve excursus sulle opere di quel genio che è stato De Chirico. Guidati dal commento della stentorea voce di Petroni assistiamo a una carrellata dei quadri più belli e celebri del pittore di Volo. De Chirico interviene due volte aggiungendo qualche breve considerazione sulla sua carriera artistica. Peccato che il documentario duri poco e non conceda troppo spazio al pittore in persona. Notevoli comunque le riprese dei quadri che si concentrano sui particolari e ne confermano l'infinita bellezza, se ce ne fosse ancora bisogno.
Raffaele Andreassi HA DIRETTO ANCHE...
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Non conosco il film, e questa che darò non è sicuramente la notizia del secolo, ma mi ha colpito la coincidenza e non posso esimermi dal lasciare un breve commento, sperando non risulti noioso e fuori tema.
Sulla parete del corridoio della mia casa si trova infatti esposto proprio il dipinto raffigurato a lato, "Le muse inquietanti", sviluppato in sei tavole, eseguite da me, raggruppate in un'unica lunga cornice, ognuna delle quali ripete l'identico soggetto con uno studio accurato del colore, vale a dire una prima tavola con i colori puri, un'altra con i colori complementari, un'altra ancora con i colori caldi/freddi, e via così.
Un umilissimo ma interessante esperimento di un'opera straordinariamente suggestiva.