Cimitero Vivente: Le origini - Film (2023)

Cimitero Vivente: Le origini
Locandina Cimitero Vivente: Le origini - Film (2023)
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Titolo originale: Pet Sematary: Bloodlines
Anno: 2023
Genere: horror (colore)

Cast completo di Cimitero Vivente: Le origini

Note: Prequel di "Pet Sematary - Cimitero vivente" (1989), basato sul capitolo inedito di "Pet Sematary" di Stephen King (1989).

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Tutti i commenti e le recensioni di Cimitero Vivente: Le origini

TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/10/23 DAL BENEMERITO SISKA80
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Siska80 7/10/23 12:15 - 5224 commenti

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Mediocre prequel che parte da un'idea interessante ma purtroppo utilizzata in maniera scadente: nel 1969 il giovane Jud Crandall scopre un terribile segreto riguardante la sua famiglia e la sperduta cittadina di Ludlow. Di veramente inquietante non c'è proprio nulla purtroppo, l'atmosfera fine Anni Sessanta è ricreata in maniera fittizia e, all'interno del cast, l'unico ad offrire un'interpretazione convincente è Duchovny, mentre i due ragazzi protagonisti sono al di sotto della sufficienza. Tra flebili spaventi e riti vudù, la pellicola scorre senza riuscire mai ad appassionare.

Herrkinski 9/10/23 05:10 - 8782 commenti

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Ci voleva poco per fare meglio del brutto remake e si può dire che l'esordiente Beer ci sia riuscita; nella sua mediocrità, il film se non altro non è particolarmente noioso e la regista azzecca alcune atmosfere, aiutata da una fotografia all'altezza nelle scene di tensione e in notturna. Per il resto, le idee sono poche e lo splatter misurato; l'impressione è che ci fosse troppo poco materiale per un lungometraggio e il cast, tolta una manciata di veterani, è piuttosto anonimo, così come l'ambientazione 60s posticcia. Guardabile con aspettative sottozero, ma si doveva fare di più.

Schramm 16/10/23 15:45 - 4051 commenti

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Se aldilà e cotè zombeschi sono i sequel della vita (morte annessa ammessa e non concessa), un prequel dovrebbe idealmente narrarci l'orrore della nascita, il limbo della pre-vita. E invece tutt'al più si threequeleggia, cavillando sulla genesi nefasta del terreno Micmac sottolineando fino a sbregare il foglio l'equivalenza metaforica “ritorno dal Vietnam = ritorno dalla morte”. Un po' di splatterosità a buon mercato, senza il baratto di una narrazione trascinante che nulla fa per sopraelevarsi su un voltaggio prossimo allo zero. La Lambert era ben altro sistema solare e King pure.

Minitina80 4/11/23 13:47 - 3216 commenti

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Il fiato corto si sente fin dai primi minuti e la colpa è imputabile a una scrittura incapace di dare forma a una storia non brillante e scarna di contenuti. Manca la percezione di paura e l’idea che matura è quella che si tratti di uno dei tanti horror scaturiti dall’opportunità di seguire la scia di un nome che richiama l’attenzione del pubblico. Non tutto è da buttare perché la fotografia restituisce istantanee interessanti e la mano della regista è attenta nel posizionare la macchina da presa. Purtroppo, non basta a soddisfare il palato.

Lupus73 26/11/23 17:22 - 1614 commenti

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E' la volta del prequel anche per Cimitero vivente. Viene ripresa la storia che nell'adattamento del romanzo di King veniva narrata al passato: Tim, il ragazzo reduce del Vietnam, l'unico tentativo di seppellire un umano nel cimitero degli animali. Operazione affascinante nel soggetto che però non sortisce un effetto altrettanto buono nella realizzazione, forse a causa di una sceneggiatura dalle dinamiche piuttosto prevedibili, che ricalcano il capitolo originale senza particolari guizzi o idee brillanti che potrebbero fare la differenza. Vedibile, anche per curiosità e completezza.

Pumpkh75 11/11/24 15:51 - 1906 commenti

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Geografia e geologia della serie permangono, eppure non è troppo condivisibile la scelta di partire con un remake furtivo della Morte dietro la porta (un’idea sulla carta non così peregrina....) per poi proseguire con la classica introduzione della forza maligna ancestrale che permea luogo e spazio, stravolgendo e quasi occultando l’originale impronta emozionale di King. In chiusura ci lascia, nella onesta mediocrità del tutto, una riflessione sulla precarietà dell’amicizia a fronte degli eventi, ma lì si spegne. C’è Pam Grier e è solo grazie ai credits se la riconosciamo. Spaesato.

Jena 22/12/24 12:30 - 1689 commenti

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La maledizione di Pet Sematary verrebbe da dire. Dopo il gioiello iniziale della Lambert non c'è un film dei seguiti/remake/prequel che funzioni. Si cerca di creare la solita atmosfera kinghiana a suon di campi di grano, comunità rurali isolate, maledizioni ataviche, ma il tutto sa di posticcio. Si ibrida col solito folk horror ma si continua a menare il can per l'aia in maniera confusa senza una direzione precisa. Si tira fuori una essere maligno assoluto dal sapore lovecraftiano che è un po' troppo, per il cimitero indiano kinghiano. Attori poco convincenti, a partire da Duchvony.
MEMORABILE: I mascheroni degli animali indiani.

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