Chi ha ucciso Bella Sherman? - Film (1961)

Chi ha ucciso Bella Sherman?
Locandina Chi ha ucciso Bella Sherman? - Film (1961)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: La mort de Belle
Anno: 1961
Genere: giallo (bianco e nero)

Cast completo di Chi ha ucciso Bella Sherman?

Note: E non "Chi ha ucciso Bella Shermann?". Tratto da "La morte di Belle" di George Simenon, da cui verrà tratto anche "Il caso Belle Steiner" (2024) .

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La nostra recensione di Chi ha ucciso Bella Sherman?

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ancora una volta, alle prese con Simenon (suo il romanzo da cui il film è tratto), il cinema mostra di averne assimilato lo stile e abbandona ogni velleità di raccontare la storia attraverso i meccanismi del giallo classico preferendogli un approfondimento psicologico che possa rendere al meglio la situazione vissuta dal protagonista; in questo caso un professore di francese a Ginevra, Stéphane Blanchon (Desailly), introverso, sposato con una donna, Monique (Mélinand), con cui coltiva un rapporto estremamente freddo.

I due coniugi ospitano in casa la giovane figlia americana di un'amica di lei, Bella Shermann (Stewart), che frequenta il collegio e che una notte...Leggi tutto torna a casa quando Monique è fuori a giocare a bridge e Stéphane se la spassa alla grande col tornio (il suo hobby) producendo un frastuono infernale. Lei lo saluta sulla soglia della porta, lui nemmeno sente cosa dice ma ciò che accade è che, il giorno dopo, Bella viene ritrovata nella sua stanza cadavere, uccisa. Inevitabile, nonostante qualcuno abbia visto che la ragazza era stata accompagnata fin lì in auto da un suo amico, che il primo sospettato sia Stéphane, il quale davvero non riesce a capacitarsi di come sia potuta accadere una cosa simile a due passi da lui. Risponde a tutte le domande, del giudice (Monod) prima e del commissario (Cassot) poi, trovandosi sempre più invaso nel privato, costretto a mettere a nudo il proprio passato per rispondere ad accuse che nemmeno pare comprendere.

I due uomini di legge sono cortesi, non dimostrano mai di volerlo incriminare, in mancanza di prove, ma le insinuazioni, loro e dei vicini (sulla porta del garage di Stéphane qualcuno ha scritto a lettere cubitali "assassino") sono un continuo dito puntato che stordisce il protagonista, sempre più irrequieto, guardato con sospetto perfino dalla moglie. D'altra parte Bella era davvero... bella, e l'idea che il professore non la degnasse di uno sguardo non è facile da credere. Soprattutto quando si scopre che invece, sulle pagine del suo diario, la ragazza specificava quanto ne fosse innamorata. Tutto sembra rivolgerglisi contro, e la reazione di Stéphane sarà inaspettata, con sviluppi a loro modo imprevedibili fino a condurre verso un finale che sembra prendersi beffe degli amanti del giallo, di chi cerca soluzioni arzigogolate e stimolanti.

La conclusione, perdipiù, pare tirata via svogliatamente, come a voler dare sì una spiegazione al tutto ma senza che essa possa soddisfare chi si arrovellava nell'attesa di capire come fossero andate le cose. Jean Desailly tratteggia il suo Blanchon donandogli uno sguardo spesso assente, assorto in pensieri che vengono talvolta esplicitati utilizzando il professore anche in funzione di narratore. La vicenda gli ruota intorno, turbina, lo soverchia e lo mette all'angolo. La regia di Molinaro non brilla però particolarmente e il film è un po' ingessato, statico, per quanto rigoroso e ben sceneggiato, senza nessun personaggio fuori posto o mal interpretato. Peccato che una esposizione chiarissima dei fatti e un mistero che come tale si consolida nel corso del film non siano poi supportati da un finale che li sappia valorizzare a dovere. Curioso che il titolo italiano elimini la doppia enne al cognome della vittima, presente invece anche nella nostra versione quando il suo cognome viene chiaramente scandito da Monique.

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Tutti i commenti e le recensioni di Chi ha ucciso Bella Sherman?

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Giùan 1/04/15 23:20 - 4922 commenti

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Studentessa americana in trasferta svizzera viene trovata uccisa: i sospetti s'appunteranno sul padrone di casa presso cui era ospite. Notevole quanto misconosciuto adattamento del saccheggiatissimo (cinematograficamente parlando) Simenon, il film dell'"insospettabile" Molinaro (futuro regista di commedie fracassone e/o "sciocchine") restituisce con rigore e asciuttezza di stile un microcosmo algido e frigido (M.me Blanchon), corrotto e ipocritamente velenoso (il giudice di Monod). Livido e impietoso, soffre di qualche catatonia ritmica ma si fa ricordare.
MEMORABILE: Desailly che durante la notte "brava" si lascia progressivamente andare, fino all'abbrutimento e all'ubriacatura.

Myvincent 8/02/16 08:45 - 3986 commenti

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Il misterioso assassinio di una giovane studentessa molto disinibita sessualmente getta i sospetti su un professore quarantenne che la ospita ma, ancora di più, apre a nuove rivelazioni sul loro mondo interiore. Insomma, un giallo "sociale"; per di più girato con stile asciutto e con un ritmo sottilmente teso, fino all'epilogo.

Daniela 13/01/20 08:35 - 13266 commenti

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Quando una studentessa americana viene trovata assassinata dentro la casa della coppia ginevrina che la ospitava, i sospetti si concentrano sul marito, un professore mite e schivo... Regista discontinuo, Molinaro qui firma la sua opera in chiave "seria" migliore: un thriller morale tratto dal raffinato romanzo di Simenon che trova in Desailly, già sospettato eccellente nel Maigret di Delannoy, un interprete adeguato, fratello ideale di Hire, altro umiliato ed offeso simenoniano. Un film rigoroso in cui il giallo resta sullo sfondo per far emergere un ritratto ambientale lucido e crudele.
MEMORABILE: Il giudice istruttore, in apparenza amichevole, che già in partenza ha emesso il suo verdetto; La deriva alcolica nell'epilogo

Cotola 14/05/23 09:58 - 9511 commenti

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Un tranquillo e candido professore di provincia è il principale sospettato dell'omicidio di una studentessa che viveva con lui e la moglie. Tratto da Simenon, il film si segnala più che per l'aspetto puramente thrilling, per la caratterizzazione della piccola provincia ipocrita e bigotta, ma soprattutto per il ritratto del protagonista e della sua natura che viene progressivamente modificata - forse troppo velocemente, ma siamo in un film e ci può stare - dall'ambiente che lo circonda, fino ad arrivare allo splendido e agghiacciante finale che è un vero colpo d'ala.
MEMORABILE: Il finale.

Nicola81 12/02/24 23:17 - 2974 commenti

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Forse il miglior film di Molinaro, che ritrae un uomo la cui tranquilla monotonia è sconvolta da una ragazza disinibita prima e da un'accusa infamante poi; sullo sfondo, quella piccola provincia falsamente perbenista tanto cara a Simenon. Convincente anche l'aspetto strettamente giallo, con un finale spiazzante nella sua impietosità. Ottima prova di Desailly, rimarchevoli anche le caratterizzazioni secondarie in particolare nel confronto tra Monod, magistrato comprensivo solo in apparenza e Cassot, commissario comprensivo a dispetto delle apparenze. Musiche di Georges Delerue.

Kinodrop 12/04/24 19:31 - 3372 commenti

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Con uno zelo accusatorio e indagatorio che sa di pregiudizio, un mite e schivo professore viene accusato di aver ucciso Belle, una studentessa americana ospitata nella villetta di lui e sua moglie. Molinaro dirige un giallo visto più sul versante psicologico del protagonista con le sue turbe legate a una irrisolta affettività e aggravato dalla sua estraneità rispetto alla provincia in cui si trova a vivere, che non sul dipanarsi delle indagini. Se ne avverte, positivamente, l'origine letteraria concentrata e credibile anche nel colpo di scena finale. Cast di valore, specie Desailly.

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