Mirabile (si fa per dire) esempio dell’ “arte” di Al Adamson, specializzato nel riciclare film attraverso un minuzioso lavoro di taglia, cuci e incolla. La pellicola di partenza si intitolava PSYCHO A GO-GO, innocuo esordio del nostro in cui una banda di ladri di gioielli si trovava contro un veterano del Vietnam (Kit Mortan). Ebbene, quattro anni dopo (siamo nel 1969) Adamson gira delle parti aggiuntive con la grande stella decaduta John Carradine e, con il titolo di THE FIEND WITH ELECTRONIC BRAIN, rimonta il tutto trasformando il film nella storia di un vecchio mad doctor (Carradine) che opera il solito vietnamita (Morton) rendendolo uno psicopatico violento (siamo dalle parti di...Leggi tutto Frankenstein, in pratica). Non contento Adamson, solo due anni dopo, riprende in mano il girato e di nuovo taglia, cuce, rimonta aggiungendovi questa volta delle parti con un investigatore (Tommy Kirk) che deve far luce su strani omicidi commessi in città da una sorta di zombi. E siccome questi (o meglio chi lo comanda) si firma col nome del solito vietnamita ormai scomparso, ecco l'occasione per rivedere (con la scusa del flashback) sempre le stesse immagini. È questo BLOOD OF GHASTLY HORROR, un collage per forza di cose un po' confuso ma indubbiamente curioso (conoscendone la genesi). Uno psycho-thriller-horror di grado zero nella scrittura ma recitato quasi decentemente e, in fin dei conti, persino credibile. Gli effetti speciali riflettono il costo nullo della produzione (le trasformazioni da uomo a zombi avvengono tramite sfocature successive come nei gloriosi, primissimi horror), la fotografia è inesistente, la regia traballante. Resta il fascino della serie Z, quella che vista con gli amici davanti a una birra può molto divertire.
Sconclusionato low budget diretto, in maniera improvvisata ed amatoriale, dal confuso Al Adamson, regista di un unico titolo di certo rilievo (Satan's Sadists) e parecchie altre sciocchezzuole tipo questa versione miserrima di Frankenstein, che per raggiungere il metraggio (90 min. circa) inserisce noiosissime sequenze all'aperto (tra campi e sentieri soleggiati). Da noi venne diffuso via pay TV (nell'estinta Tele+) con sottotitoli, assieme all'altrettanto inguardabile Dracula vs. Frankenstein. John Carradine è, a dir poco, sprecato.
Copia, incolla, taglia e cuci. In pieno stile Adamson, questo lavoro si assesta senza traumi nell'élite dei "so bad so good". Tra analessi e narrazione al presente talvolta si fatica a mantenere la rotta, ma poco cale. L'illogicità è tra le cose più divertenti di un film tanto balzano quanto godibile. Il neo Frankenstein si difende bene in quanto a forza e animus necandi e John Carradine, dal canto suo, merita a prescindere. In definitiva, un buon film per passare una serata all'insegna dello zeta movie più genuino.
MEMORABILE: La ribellione del mostro.
Al Adamson HA DIRETTO ANCHE...
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Materiale per tre film: Psycho a Go-Go, The Fiend with the Electronic Brain e Blood of Ghastly Horror.
Alla base di Blood of Ghastly Horror stanno ben altre due pellicole realizzate, al riciclo, da Adamson.
Nel 1965, a Los Angeles, Al Adamson gira l'opera d'esordio: Psycho a Go-Go.
Nel 1969 rimonta lo stesso materiale, girando ex-novo qualche scena fatta interpretare a John Carradine e realizza The Fiend with the Electronic Brain.
Non c'è due senza tre, pare dirsi il regista, che nel 1971 riutilizza lo stesso girato dei due film precedenti; qualcosa di nuovo c'infila dentro (utilizza Tommy Kirk, attore disneyano) e distribuisce quindi questo Blood of Ghastly Horror.