Poderosa e stilisticamente notevole raffigurazione del fenomeno dei bambini guerrieri in Africa, può contare su un cast ben assortito, colori e colonna sonora azzeccate e regia in grado di farti passare indenne le oltre due ore. Coniuga bene realismo e sguardo sulle motivazioni dei protagonisti, ci espone ad attimi duri ma senza voler puntare solo su quelli.
Dopo l’exploit di True Detective, Fukunaga conferma il suo talento con una scelta coraggiosa e in un contesto totalmente diverso. Nel cuore dell’Africa, bambini soldato combattono al servizio di personaggi senza scrupoli. Un racconto di formazione sulla perdita dell’innocenza che non risparmia allo spettatore l’efferatezza di sequenze truculente funzionali al racconto. Il roccioso Idris Elba si conferma all’altezza del tema, ma la vera rivelazione è il giovane protagonista. Un buon film.
Parabola di un ragazzino africano dal villaggio alla guerra civile, trascinato come bambino soldato, vittima e carnefice di orrori. Il film coniuga una salda e avvincente spettacolarità con un’accorata partecipazione emotiva all’odissea del piccolo spaurito e sradicato protagonista, interpretato con intensità da Attah. Un lavoro importante, che mette a segno alcuni momenti forti facendo sempre leva sullo sguardo del piccolo, che invoca umanità. E che nello spettatore non genera commozione ma forte stordimento per l’enormità di questa tragedia.
Racconto iniziatico a tinte molto forti considerate le tematiche delicatissime sul piano umano ma pure cinematografico. Se l'incipit propedeutico (la "normalità" di Abu) e il finale quasi truffautian convincono nella loro asciutta partecipazione, il più corposo segmento centrale dell'inferno vissuto dall'esercito dei ragazzini lascia qualche perplessità incarnando un'aspirazione universale che rischia di macchiare di didascalismo il racconto. Sul fronte visivo comunque Fukunaga mostra una consapevolezza anche etica di cui gli va dato atto. Elba domina nella sua figura manipolatoria.
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Il regista del film Cary Fukunaga ha curato anche la fotografia del film, ispirandosi a cromie di foto prese negli anni 70.
Era stato previsto un altro direttore della fotografia che però si era ferito e piuttosto che stare a cercarne un altro se ne è fatto carico il Fukunaga. Con ottimi risultati, aggiungo.
true detective 1 mi piacque un quintale e mezzo. vedrò di mettermi in pari con questo, anche se mi pare di aver capito che i registi che eccellono in tv, alle prese con la sintesi vanno un po' in palla (vedi anche sollima). fiduciona, comunque.
Schramm ebbe a dire: true detective 1 mi piacque un quintale e mezzo. vedrò di mettermi in pari con questo, anche se mi pare di aver capito che i registi che eccellono in tv, alle prese con la sintesi vanno un po' in palla (vedi anche sollima). fiduciona, comunque.
visto che ho attivato l'abbonamento a Netflix (che per inciso ha un mucchio di serie appetibili ;) ) cerco di vederlo in questi giorni....