Barnabo delle montagne - Film (1994)

Cinema d'intenso naturalismo che perfettamente s'adatta al libro. Avvolto da un'aura ascetica e contemplativo come nella miglior tradizione di Olmi, il silenzio e la percezione d'oblio che emana la natura montanara contagia ed adegua l'essere umano ad un mutismo carico di sensazioni inesplicabili a parole. È anche la cronaca di anni e storie appartenenti al passato; un trascorso che il sommesso Barnabo non riesce né vuole dimenticare senza prima riscattarsi da esso. Ma la vita è un flusso in continuo mutamento, così come la coscienza.

Giovane guardaboschi si imbatte nei contrabbandieri. Del racconto di Buzzati viene sottolineato il fattore ambientale (montagna e campagna) coi suoi ritmi. I dialoghi sono al minimo e le calme decisioni prese dal protagonista riflettono anche il decorso inesorabile del tempo. Location alpine imponenti accentuano la piccolezza dell’uomo. Il taglio televisivo appiattisce la drammaticità della vicenda, mentre una fotografia più retrò avrebbe restituito meglio l’epoca del primo dopoguerra.