Note: Aka "Barabbas". Soggetto dal romanzo omonimo pubblicato nel 1950 dello scrittore svedese Pär Lagerkvist a cui venne attribuito il Nobel per la Letteratura proprio in virtù di questa che è la sua opera più apprezzata. Nel 1953 il romanzo era stato già oggetto di una trasposizione con il film "Barabbas" diretto dallo svedese Alf Sjöberg.
Da un romanzo nasce questo film che racconta la storia di Barabba: dal processo in cui veniva "confrontato" con Gesù fino alla sua redenzione e crocifissione. Ottimo Quinn, discreto il resto del cast. Forse la durata è troppo lunga, ma non fa sentire il suo "peso" sul film. Sufficiente...
Mini kolossal all'italiana che non sfigura davanti ai grandi prodotti d'oltreoceano che imperversavano nel periodo. Diretto da Fleisher in maniera agile e scattante, trova il suo punto di forza nell'interpretazione di Anthony Quinn (doppiato da Foà), mai così indomito come in questo film e supportato da un cast di tutto rispetto: Gassman è l'unico che però tiene testa (relativamente) al protagonista. Ottime le musiche di Nascimbene. ***!
MEMORABILE: Barabba ubriaco; Il discorso al governatore Pilato; Il rapporto conflittuale con Sahak.
Dino De Laurentiis produce questo kolossal italico che utilizza il capolavoro di Lagerkvist come spunto per un film colorito ed avventuroso sul tipo di quelli diretti da Fleischer, privandolo del suo spessore morale e filosofico. Scontata questa banalizzazione e messi in conto i risvolti edificanti quasi inevitabili considerato il soggetto, il risultato è un film godibile che può contare sulla prestazione convincente del protagonista Quinn e su una confezione pregevole (fotografia di Tonti, musiche di Nascimbene) con alcune scene spettacolari.
La storia del prescelto dal popolo più famoso della storia cristiana viene rappresentata dando importanza alla spiritualità. Kolossal di produzione italiana (notevole il budget) in cui il protagonista vive la sua ellisse di redenzione tra sensi di colpa, dubbi, ribellioni e finale consapevolezza. La parte centrale, più incentrata sulla sua vita, può interessare di meno, ma è decisivo l’apporto di Gassman nel dare corpo ai migliori discorsi in tema religioso. Buoni il doppiaggio di Foà e le musiche.
MEMORABILE: La lapidazione della Mangano; L’allenamento dei gladiatori; La distesa di croci dei cristiani.
Tra leggenda e storia, si staglia la figura biblica di Barabba, ladrone e assassino impenitente che verrà graziato al posto di Gesù. Ma questa sarà anche la misura della sua condanna, che lo struggerà fino alla fine sei suoi giorni. Kolossal in grande stile, inizia sommessamente, poi nella seconda parte pare anticipare Il gladiatore, con tanto di forzuti e atrocità senza scampo. Discontinuo nel suo aplomb, si nobilita per le presenze di Quinn, Cortese, Mangano.
Divertente versione alla Dino de Laurentiis (quindi con un occhio veramente internazionale) della notissima vicenda evangelica, con tanto di storie d'amore e sontuose ricostruzioni. Non male, anche se i Maciste contemporanei erano più scatenati e divertenti. Però Anthony Quinn ha il fisico e la faccia adatta e Vittorio Gassmann è sempre un grande interprete, anche se sembra crederci poco.
Si dimostra quasi impeccabile sotto l’aspetto puramente tecnico, vantando molteplici sequenze in grado di lasciare il segno. Meno incalzante, invece, sul lato narrativo, poiché non riesce a raggiungere picchi realmente convincenti, se non a sprazzi. Si sente la mancanza di un senso compiuto nel racconto a cui i secondi finali non possono bastare determinare il percorso di redenzione di Barabba. Si regge sulle spalle di Quinn, coadiuvato da Gassman, che si sforzano di accendere quella scintilla che manca, anche a causa dei limiti intrinseci del linguaggio utilizzato all’epoca.
MEMORABILE: La crocifissione di Gesù con la reale eclissi solare totale sullo sfondo; Le innumerevoli croci con i cristiani.
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«Ho fatto per la prima volta il maestro d’armi perché me lo ha imposto Sergio Leone che ho conosciuto durante le riprese di "Ben Hur". Quando poi hanno visto la proiezione da tutte le parti volevano i colpi del Colosseo e mi hanno subito preso per fare "Barabba" che era un grossissimo film però non c’erano acrobati, allora io ho fatto venire dieci acrobati dalla Spagna - che avevo allenato tutto l’anno precedente per "Il colosso di Rodi" - per allenare gli italiani. Li ho allenati al Safa Palatino. Quando sono andato a Verona mi sono portato ottanta acrobati, più di settanta erano italiani. A Verona ho preso più di centottanta atleti, li sceglievo nelle palestre, prendevo quelli che facevano più figura poi li ho allenati per tre mesi. Dicevano “Quello è proprio pazzo, tira dei colpi… quelli si ammazzano”. Dopo un anno “OH! Mi raccomando, voglio i colpi di Alfio Caltabiano”. C’era un periodo che vendevano tutti i miei film per le scene d’azione, mi aveva preso fisso la “Leone Film” di Scardamaglia, facevano i film coi gladiatori.
Mi davano un milione a settimana, perché con le cose che gli facevo io vendevano subito i film all’estero, di corsa. Io ho inventato tutto sui gladiatori, era una scuola mia, dopo hanno imitato tutti, hanno cominciato a fare tutti film di gladiatori. Le mie erano lotte di una violenza incredibile, ma era tutto preparato col cervello, colpo e parata altrettanto forte, era tutto congegnato in modo meraviglioso, avevo fatto delle armi meravigliose, non si è mai fatto male nessuno.
Ero il numero uno, basti pensare che quando Fantasia e Musumeci prendevano settanta mila lire a settimana, io prendevo un milione e mezzo e poi facevo tutte le seconde unità ero proprio un’altra categoria.».
Il regista ritardò le riprese per poter girare la scena della crocifissione durante una eclissi solare,che era accaduta veramente in quel momento (non un effetto speciale).
Fonte:Imdb
CuriositàDaniela • 29/01/19 15:25 Gran Burattinaio - 5944 interventi
Nel cast è presente anche Arnoldo Foà nel ruolo di Giuseppe di Arimatea. Nella versione italiana, Foà non recita con la sua inconfondibile voce ma risulta doppiato: scelta obbligata in questo caso, in quanto lo stesso attore qui doppia il protagonista Anthony Quinn.
HomevideoXtron • 2/03/19 14:57 Servizio caffè - 2229 interventi
C'è il dvd FILMAURO
Audio italiano mono e 5.1
Formato video 2.35:1 anamorfico
Durata 2h07m54s
Extra: Trailer
Master molto deludente nonostante venga dichiarato "Video masterizzato in hd da negativo originale".
CuriositàDaniela • 20/07/20 19:54 Gran Burattinaio - 5944 interventi
Soggetto dal romanzo omonimo pubblicato nel 1950 dello scrittore svedese Pär Lagerkvist a cui venne attribuito il Nobel per la Letteratura proprio in virtù per questa che è la sua opera più apprezzata. Nel 1953 il romanzo era stato già oggetto di una trasposizione con il film Barabbas diretto dallo svedese Alf Sjöberg.