Aquarium of the dead - Film (2021)

Titolo che come sempre in questi casi dice già tutto quello che c'è da sapere dal momento che, ai fini dell'interesse, conoscere l'origine dell'epidemia in grado di ridar vita agli animali defunti di un acquario non accresce affatto la (già scarsissima) godibilità del film. Oltretutto trichechi, alligatori, stelle marine, squali, piovre, granchi (per citare tutti gli animali che prendono vita per attaccare i disgraziati occupanti del centro) si muovono per i corridoi come spauracchi ma non conta assolutamente nulla il fatto che siano vivi o morti: visivamente l'effetto ottenuto è il medesimo. In definitiva quello che abbiamo di fronte è un...Leggi tutto gruppo di addetti ai lavori bloccati all'interno del centro destinato a diventare location unica del film. Ripartendo dall'inizio: una studiosa in camice bianco (Falk) si trova già dopo un paio di minuti alle prese, nella vasca riservata, con una piovra gigante la quale, sfuggita al controllo (era morta, per la cronaca, ma per l'appunto poco cambia), attacca due inservienti e li accoppa. Dopodiché il mostro si infila in un condotto e per metà film ulula da lì dentro spaventando con il solo rumore prodotto (che rimbomba) chi passa. Perché purtroppo va detto che gli effetti speciali sono assai limitati: al di là della succitata piovra, che avrà modo di ricomparire nel finale, ciò che ci viene mostrato sono un grosso alligatore e un trichecone digitali che si aggirano per i corridoi, un granchio che zompa addosso a un tizio con la scure (Douglas), qualche stella marina che ti s'attacca alla faccia come Alien e un paio di squali mako stecchiti distesi in un corridoio che si risvegliano giusto per un attimo senza far troppi danni. Insomma, se anche gli squali - citati come pericolosissimi fin dalle prime scene e da sempre asso nella manica dell'Asylum - praticamente non si vedono, significa che voglia di investire soldi negli effetti ce n'era davvero poca. Di conseguenza per l'intera durata siamo costretti a sorbirci valanghe di dialoghi inutili e avvilenti che si accompagnano alle perlustrazioni circospette dei protagonisti attraverso i diversi ambienti dell'acquario senza che nulla accada. Perché mai, ci si chiede a questo punto, dovremmo appassionarci nel seguire gente che passa da una sala all'altra con aria spaventata cianciando di vie di fuga, di sieri che non si dovevano usare, di telefonini che non si trovano, di ispezioni che non arrivano e via dicendo? In film così, in cui la sceneggiatura vale notoriamente zero, l'unica cosa che ci si aspetta è un po' d'azione, e se come in questo caso risulta quasi del tutto assente il giudizio non potrà che essere negativo. Non esiste trucco da zombi per alcun animale, l'ironia è scarsa e pesante, la recitazione è quel che è, il finale è tirato via che peggio non si potrebbe... Nel cast la solita Vivica A. Fox (che se ne sta separata dal gruppo a dettare idee inutili e osservare del liquido bavoso calare dalla postazione tecnologica da dove agisce), Anthony Jensen (il senatore in visita all'acquario con la sua assistente) ed Eva Ceja, l'eroina di turno a capo dei poveri disgraziati costretti a difendersi dagli animali killer e intenta come gli altri soprattutto a parlare, parlare, parlare...

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