Terrificante! 76 minuti scarsi di film ottenuti alternando scene in cui i due protagonisti parlano per strada con persone qualsiasi (alla ricerca di informazioni sulla promessa sposa di uno dei due, sparita durante il terremoto...) e inquadrature di zone terremotate con voce off che batte ogni record di retorica mai raggiunto prima. Giorgio Ardisson è un detective canadese che gira la Campania in auto e chiede a persone incontrate se conoscono Maria (!), parallelamente il promesso sposo fa la stessa cosa (!). Non ci sono praticamente interni.
MEMORABILE: Impossibile decidere un momento o frase memorabile.
Apocalisse filmica, diretta da Pastore e sceneggiata dalla moglie, in cui si puntano i riflettori sulla tragedia dell'Irpinia. Il tono intellettualoide dato dalla coppia ha l'indubbia capacità di rendere questa vicenda oltremodo retorica e lacrimevole senza mai dare un qualcosa che non sappia di patetico. La voce fuori campo del protagonista, oltre ad alimentare questa fastidioso tono, fa letteralmente progredire (eufemismo, vista la lentezza della storia) la trama attraverso puntigliosi spiegoni della serie "non ne abbiamo voglia".
MEMORABILE: Due fra i più incredibili che valgono per tutto il film: l'entrata in scena di Pulcinella e i flashback con la ballerina.
Avvio da mondo-movie: aspro, freddo, retorico, cinico. Ma passato un minuto si sporge incauto oltre i bordi dell’Incommentabile, collocandosi fulmicotoneo nell’alveo tra sfida e insulto alla condizione di spettatore, in un cozzo tra cruda realtà del disastro irpino e una voice-over in sentor di cut-up dada ibridante Cronaca Vera e i Lancio, detection on the road e sketch da spot tv locale 70’s. Un rilascio perpetuo di ossido diazotato che muove al desio di un cronovisore per vagliare la stima di malcontento e sbalordimento di una platea annaspante sotto le macerie del cinema più disastrato.
MEMORABILE: La menestrella al ristorante; Carmela Baroni!! (la più ineffabile vetta mai conquistata da trash e scult); Pullcenell’
Tra "mondo-movie" - con la cinepresa che indugia sui luoghi (Lioni, Sant'Angelo dei Lombardi...) del tragico terremoto dell'Irpinia (1980) con la classica voce fuori campo - e film, con qualche vano tentativo di risultare ambizioso. Forse l'unico elemento significativo del film è, suo malgrado, l'aspetto documentaristico, che fissa sulla pellicola le drammatiche immagini del fatto; ma siccome di film con attori si tratta, resta un'opera mal recitata e di rara sciatteria. Alla vicenda si accosta una stucchevole quanto ridicola storia d'amore.
Sergio Pastore HA DIRETTO ANCHE...
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MusichePanza • 10/05/15 16:39 Contratto a progetto - 5201 interventi
La canzone che viene cantata al ristorante è Terra mia (Pastore) cantata da Livy Gioy.
sono scioccato. una cosa simile non può essere transitata impunita lasciando indenni le sale da insurrezioni di spettatori inferociti. pastore era davvero portato per contravvenire a qualsiasi presupposto fondante l'abc del cinema. si rimane davvero senza parole, anche perché vengono soffocate dalle risate che il film ingenera di minuto in minuto.
panzerotto, ti ringrazio senza fine per la dritta preziosa e per i 78' di incredulità e risate a lacrime che mi hai regalato!
DiscussionePanza • 26/01/16 19:36 Contratto a progetto - 5201 interventi
Schramm ebbe a dire: sono scioccato. una cosa simile non può essere transitata impunita lasciando indenni le sale da insurrezioni di spettatori inferociti. pastore era davvero portato per contravvenire a qualsiasi presupposto fondante l'abc del cinema. si rimane davvero senza parole, anche perché vengono soffocate dalle risate che il film ingenera di minuto in minuto.
panzerotto, ti ringrazio senza fine per la dritta preziosa e per i 78' di incredulità e risate a lacrime che mi hai regalato!
Sì, il film, come ti avevo già ribadito, è assolutamente allucinante. Tanta retorica così mischiata a dosi massicce di ridicolo involontario non si è mai vista.
ci sono scene che ho dovuto rivedere 2-3 volte perché alla prima non ci ho creduto. i dialoghi sembrano il risultato dell'aver buttato un fotoromanzo e una copia di cronaca vera nel frullatore. e che cosa non è la scena di carmela baroni!! mi ha sentito ridere tutta la via! è davvero un film da ammutinamento in sala.