Mazzacurati dirige questo remake sbagliando tutto, a partire dal tono generale della pellicola. Troppe scemenze in sceneggiatura (un turco assassino mezzo matto che si mette a fare il lavavetri; e già che c'è, non si accorge che sta lavando i vetri di un'auto della polizia), troppe ovvietà. E la Cortellesi è molto carina ma come attrice si rivela decisamente acerba, con le sue inarrestabili ed inutili smorfie. Salvo solo l'ottima prova del grande Tuncel Kurtiz, a tratti inquietante prima che il film svacchi del tutto.
Il rifacimento da parte di Mazzacurati di un vecchio film di Comencini produce un'opera sostanzialmente inutile. La storia è fiacca e la sceneggiatura non riesce a produrre personaggi interessanti; anche gli intermezzi francamente comici sono pochissimo divertenti. Tranne il solito bravo Bentivoglio, anche la prova del cast è da rivedere.
È la rivisitazione dell'omonima opera di Comencini. La "personalità" del protagonista (Bentivoglio) caratterizza il susseguirsi di tutta la vicenda, contrapponendosi alla quasi inesistente caratura degli altri interpreti. Non tutto da salvare. Sicuramente degno di considerazione e di apprezzamento, il percorso compiuto da Mazzacurati nella casa Circondariale "le Nuove", dove si sviluppano delle scene interessanti e ricche di particolari tecnici. Alcune concessioni fantasiose della sceneggiatura fanno perdere credibilità soprattutto a fine film.
E' una tigre rimbecillita dalla torazina, quella svogliatamente cavalcata da un Mazzacurati che nulla fa per speronarla. Soffice quando dovrebbe picchiar duro, stucchevole negli squarci più disperati, stancamente trainato da interpreti lavativi evidentemente stroncati a monte da chi animò la matrice primeva, una regia deconcentrata che brucia malamente anche i migliori jolly della sceneggiatura (la fuga dal carcere in primis e su tutti), diretti con tutta l'inerzia di chi si accontenta dell'appena sufficiente, convinto che basti anche al pubblico.
Il film si fa vedere ma non convince. Il vizio sta in una sceneggiatura approssimativa che mescola registri diversi, sicché l'opera sembra a tratti commedia a tratti dramma carcerario, infine road movie. Fabrizio Bentivoglio (Guido) e Tuncel Kurtiz nel ruolo del turco Fatih sono bravi ma non bastano.
Si sta meglio in carcere o fuori? Partendo da un vecchio spunto della commedia all'italiana, Carlo Mazzacurati ambienta la sua storia nella realtà multietnica di oggi. L'idea non è male, ma il film appare incerto sulla direzione da prendere, se la commedia o il dramma. Fabrizio Bentivoglio è bravo, la giovane Paola Cortellesi già magnetica, però il film non funziona
Carlo Mazzacurati HA DIRETTO ANCHE...
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MusicheGuru • 1/11/10 13:26 Servizio caffè - 460 interventi