Le location esatte di "Tenebre"
1 Dicembre 2008
La situazione al via delle ricerche: non è che non esistessero informazioni sulle location del film ma erano frammentarie, quasi sempre prive di indirizzo e non riguardavano molte delle location base. Successivamente, tutte le location (e molte altre) sono state inserite nel nostro libro DARIO ARGENTO, SI GIRA!
Due mesi e due settimane dopo eccoci qua. Possiamo finalmente cominciare:

Subito dopo le immagini accanto al caminetto in cui l'assassino legge il libro "Tenebrae", la scena si sposta a New York, dove l'autore dello stesso ovvero Peter Neal (Anthony Franciosa) è in bicicletta sul


La prima immagine di Roma riprende subito su un edificio architettonicamente “importante”, a testimonianza di quanto soprattutto in Tenebre l’occhio di Argento abbia voluto soffermarsi su costruzioni moderne e all’avanguardia, mai scelte casualmente.



Accompagnata da un ragazzo in moto, la Pieroni viene smontata davanti alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, all’Eur (una location ben nota e presente in molti film). Quando scende si trova (correttamente) in Viale dei Santi Pietro e Paolo. La vediamo dirigersi verso il marciapiedi a fianco della chiesa, ma nell’inquadratura successiva ci accorgiamo che sta invece percorrendo la via sull’altro lato e in senso opposto! Incontrato un barbone che la molesta accelererà il passo fino a raggiungere il civico 27, dove abita. Infila la chiave nel cancello ed entra. La location l’ha trovata Powerglide, anche se pure Markus era già convinto che si trattasse di Viale dei Santi Pietro e Paolo e me l’aveva detto. Precisa Powerglide: “E’ bastato girare un po’ intorno alle vie del laghetto dell’Eur, che già avevo riconosciuto guardando il film, per individuare le location”. D’altra parte che il film fosse stato girato all’Eur non era un mistero per nessuno.


Curiosa natura, quella della casa in cui alloggia Peter Neal (Franciosa) a Roma. Vista da fuori è un edificio dal disegno molto particolare che (grazie all’aiuto di amici romani) individuai l’anno scorso e che è il Jolly Hotel Carpegna in via Pio IV al 6.

4. IL FLASHBACK (Ellerre)
Sottolineato da una musica minimale targata Simonetti/Pignatelli/Morante, il flashback con Eva Robin’s (e Michele Soavi, successivamente) rappresenta una delle parti più caratteristiche e inquietanti del film. Per capire di cosa parliamo dovremmo forse concentrarci sun una spiaggia del litorale romano (compresa tra Ostia e Torvaianica) conosciuta con il nome di Capocotta.

Negli Anni sessanta chi non aveva i soldi per andare a Ostia o Torvaianica si rifugiava e lì, e proprio grazie alle dune che “nascondevano”, divenne presto meta comune per i nudisti. Nei settanta si trasformò in luogo per incontri occasionali di natura spesso omosessuale, una zona in cui poter praticare amore libero senza troppi problemi. E’ da qui che bisogna cominciare a ragionare per capire il significato della scelta di Argento (che non può essere casuale). Negli Anni Ottanta, infatti, il luogo andò incontro a un degrado che lo trasformò provvisoriamente in zona in cui consumare ogni genere di rapporto al riparo da occhi indiscreti. Non stupisce insomma che il perverso flashback che causa traumi all’assassino sia stato ambientato proprio tra le dune che presumibilmente sono quelle di Capocotta (o comunque lì vicino). Per una volta realtà e finzione si avvicinano in modo inquietante. Oggi Capocotta ha comunque riacquistato una sua dignità e i ricordi dei tempi che furono restano cristallizzati solo nel memorabile flashback di Tenebre .

Un’altra location fondamentale, che ha ospitato le evoluzioni della macchina da presa chiamata Louma (la stessa che si vede in funzione nell’Inquilino del terzo Piano di Polanski), capace di muoversi all’interno di spazi ristretti con una sinuosità e movimenti del tutto inediti, è quella che ha come assoluta protagonista l’abitazione di due giovani donne omosessuali. Mentre di nuovo le musiche esasperano il clima di terrore con sonorità tecnologicamente avanzate, Argento inquadra una villa dalle forme avveniristiche, che usa il cemento per proiettare gli spazi verso l’esterno un ricordando un po’ l’architettura organica di Frank Lloyd Wright. E’ stata una tra le location più ricercate di sempre, ma su internet ne esisteva solo una foto che, a dire il vero, sembrava poter essere scattata ovunque. Nessun indirizzo preciso, nessuna indicazione che non fosse il solito, generico Eur che ha sempre accompagnato Tenebre quando si parlava delle location del film. Ebbene, non è vero: la villa in questione non è all’Eur ma più giù verso Ostia, a Casalpalocco, e precisamente all’incrocio tra via Alessandro Magno e via Semonide di Amorgo. Chi l’ha scoperta? Come ci è arrivato? Ha raccolto dapprima Powerglide delle indiscrezioni che la volevano a Casalpalocco, ma è stato il valoroso Clamel a risolvere funambolicamente l’arcano. Ci spiega lui come: “Dopo inutili giri a vuoto al quartiere Eur (che sembrava inizialmente ottimo candidato, considerato l’alto numero di altre location presenti), capisco che si rende necessario cambiare approccio alla ricerca.


Se la villa di Casalpalocco ha rappresentato una sfida molto interessante e stimolante (sulla quale si son rotti il capo in molti), le poche scene esterne agli studi tv in cui Peter Neal viene intervistato da Cristiano Berti (John Steiner) hanno rappresentato un mistero durato settimane, con continui voli in google earth a sorvolare Spinaceto, via di Torrevecchia, via Poggio Verde e tutte le vie dove comparissero palazzi e palazzoni (e non è facile stabilire dall’alto se un palazzone può esser quello o no). L’abbiam cercato soprattutto io, Powerglide e Clamel, questo maledetto palazzo grigio, ma alla fine, quando ero ormai certo di aver scandagliato tutti i quartieri del sud di Roma, ho mostrato l’immagine a Ellerre. Questi, da professionista delle location romane qual è (ve ne accorgerete) ha iniziato a proporre quartieri nuovi, anche nella zona nord che avevamo battuto evidentemente male. Dico evidentemente perché alla fine è stato sezionando proprio uno di quei quartieri a nord di Roma che si è arrivati alla soluzione. Ellerre sparava un quartiere nuovo e io verificavo spaziando nella zona. Alla fine è spuntato lì a Nord, in via Dina Galli, una zona anonima. Powerglide è corso a scattare le foto e il risultato è quello che vedete nella tavola qui a fianco: il posto è esattamente lo stesso di 26 anni fa.

E’ una scena di appena un minuto, forse anche meno, ma andava trovata e ci si è molto impegnati anche in questa. Powerglide aveva azzardato un “via Laurentina nel tratto compreso tra via delle Tre Fontane e largo Mendoza (via della musica)” che però, una volta in loco, si era rivelato luogo inesatto. Pur guardando e riguardando, il tratto non pareva proprio quello giusto, a cominciare dal fatto che gli alberi che si vedevano nel film non erano i pini della Laurentina. Quegli alberi li avevo trovati sulla Colombo e avevo provato ingenuamente a cercare anche lì. Niente da fare. Per fortuna è arrivato in soccorso Clamel. Ecco cos’ha da dire: “La ricerca è stata interessante. Non so se capita anche a voi, ma spesso quando vedi una location, in maniera automatica la associ ad una zona. Il tutto avviene istintivamente, ancor prima di inizare a ragionare sugli elementi dell'immagine. E' comunque un modo per restringere il campo di ricerca e grazie al quale ho intuito che quella era una via dalle parti dell'Eur. La conformazione della strada, ovvero la carreggiata, il marciapiede con le prostitute e il parcheggio dietro, mi hanno fatto venire in mente una strada poco lontana dagli esterni della casa di Peter Neal. Si trattava di viale dei Primati Sportivi, laddove c’è uno slargo tra via Tiberiade e viale della tecnica. Dalle osservazioni con Google earth sembravano tornare molti dei particolari. Nella foto dall'alto mancavano gli alberi, ma c'erano evidenti segni sull'asfalto della loro passata presenza. Ci voleva il sopralluogo fisico, il quale mi ha dato l’assoluta certezza che non mi ero sbagliato”.

La villa moderna, affascinante, ariosa e spaziosa con giardino e piscina che nel film è la residenza del critico Cristiano Berti (John Steiner), è stata per anni una delle location più affascinanti e introvabili di sempre. Non potevamo non colmare la lacuna, in un approfondimento che si rispettasse. Ci provammo come detto prima io e Markus senza addivenire a nulla (ma avvicinandoci, visto che eravamo sulla Cassia). A toglierci dagli impicci arrivò come un fulmine a ciel sereno Powerglide, che non solo segnalava il punto in cui era ubicata ma anche, con estrema esattezza, quello in cui era posizionata l’alta recinzione in ferro dietro alla quale Lara Wendel incontra un dobermann. Ma andiamo con ordine. La Wendel, nel film, viene smontata dalla motocicletta del suo ragazzo esattamente all’incrocio tra Via dell’Umanesimo e via Kenia (sempre all’Eur quindi), che è quella in cui poi scomparirà la moto lasciando la ragazza sola. A questo punto Lara si ritrova poco distante, sulla soglia di un’enorme villa (oggi sorvegliata dai carabinieri) ed esattamente all’angolo che Via dell’Umanesimo fa con Via degli Urali. Qui viene spaventata da un dobermann che sta dietro la recinzione della villa. Questi salta fuori e comincia l’inseguimento proprio in via degli Urali portando la Wendel a saltare un muretto e ritrovarsi, come per magia, sulla Cassia (vale a dire da sud-est a nord-ovest di Roma!). E’ proprio qui, alla fine di viale Perù, ancora più a nord dell’Olgiata, che si trova la villa di Cristiano Berti (Steiner).
Aggiungiamo qui una breve intervista fatta dal nostro utente Mrzerol al proprietario della villa.
Come ha fatto Argento a risalire alla sua villa, architetto?
Diciamo che io e Dario Argento siamo più amici che altro; infatti, l'anno dopo, la mia villa è stata utilizzata anche per il film "Acqua e Sapone" con Carlo Verdone. Di solito sono favori questi che faccio, nient'altro che favori...
Qanto tempo è rimasto lì Argento a girare?
Sono passati moltissimi anni, non lo ricordo ma credo che sia rimasto una settimana, perchè nel film le scene girate in villa non sono consequenziali; quindi in una settimana vennero girate tutte le scene che componevano il film. Ricordo che una volta mi ospitò anche a cena...
Com'è la villa oggi?
Attualmente la casa è curata più di prima, non è cambiato nulla! Ci sono dei giardinieri che tuttora la curano. Nonostante siano passati anni la villa è ancora un punto di riferimento per i cineamatori, dato che ogni tanto vedo gente ficcanasare fuori dal cancello. Fa ancora piacere.
La villa era già così o è stata allestita per l'occasione?
Diciamo che tutta la villa era così, incontrava i miei gusti. L'unico particolare era la cantinola, le cui pareti ho dovuto riverniciare di grigio. Per il resto era ed è tutto come l'originale.
Cosa ne pensa lei del film?
Il film è eccezionale. Dario ha saputo scegliere, oltre alla storia stupenda, fuori dagli schemi, anche ottimi attori e location. Uno dei più grandi capolavori del Maestro.
Ha avuto contatti con altri proprietari di immobili utilizzati nele location dei suoi film?
Sì. Conoscevo da tempo la signora Flaminia che vive all'Eur in Via dell'Esperanto, dove c'è la casa del protagonista del film "Quattro mosche di velluto grigio".
Sul set ha avuto contatto con gli attori?
Sì, per quello che possa ricordare sì... Dato che furono gli anni d'oro quelli, per me, non avevo molto tempo di rimanere a casa e affidai la responsabilità a Dario Argento. Ero pieno di lavoro. Ma per quanto poco che ci sia stato, hanno tutti dimostrato di essere persone eccezionali.
Sul set ha avuto contatto con gli attori?
Sì, per quello che possa ricordare sì... Dato che furono gli anni d'oro quelli, per me, non avevo molto tempo di rimanere a casa e affidai la responsabilità a Dario Argento. Ero pieno di lavoro. Ma per quanto poco che ci sia stato, hanno tutti dimostrato di essere persone eccezionali.
Ha ancora contatti con Dario Argento?
Beh... Diciamo che un periodo ci siamo visti spesso, poi col tempo non ci siamo più incontrati. Mi farebbe piacere incontrarlo di nuovo, dopo tutto questo tempo!
Qualche particolare che ricorda, qualche episodio?
Mah... Non dovrei dirlo ma lo dico! Nessuno mi aveva mai intervistato per chiedere simili cose, lo farò volentieri per il vostro sito Davinotti. Erano le undici di sera, quando finirono di girare. Era estate e la troupe stava rincasando quando io e Dario rimanemmo ore e ore a parlare, bevendo qualcosa. Intorno alle due della notte squillò il telefono principale di casa (ricordo di non aver messo il mio numero nell'elenco di zona, ma solo quello del mio studio, in una zona nord di Roma). Risposi io e... il silenzio. Chi era dall'altra parte della cornetta stava in silenzio e disse qualcosa e voce bassissima che non riuscimmo a percepire. Da quel momento, mi disse Dario, entrambi soli in quella villa, era riuscito ad immedesimarsi nella vittima di uno dei suoi film.
Mah... Non dovrei dirlo ma lo dico! Nessuno mi aveva mai intervistato per chiedere simili cose, lo farò volentieri per il vostro sito Davinotti. Erano le undici di sera, quando finirono di girare. Era estate e la troupe stava rincasando quando io e Dario rimanemmo ore e ore a parlare, bevendo qualcosa. Intorno alle due della notte squillò il telefono principale di casa (ricordo di non aver messo il mio numero nell'elenco di zona, ma solo quello del mio studio, in una zona nord di Roma). Risposi io e... il silenzio. Chi era dall'altra parte della cornetta stava in silenzio e disse qualcosa e voce bassissima che non riuscimmo a percepire. Da quel momento, mi disse Dario, entrambi soli in quella villa, era riuscito ad immedesimarsi nella vittima di uno dei suoi film.



Come detto fu la prima location del film che mi capitò d’incontrare e che diede il via a tutta una serie di miei personali riflessioni sul tema location. Scattai naturalmente delle foto, al tempo, ma rivedendole ho facilmente concluso che erano inadatte e troppo lontane dai fotogrammi originali (non era cosa che mi interessasse, anni fa). Ho approfittato per chiedere a Clamel, già in zona per fotografare la villa di Casalpalocco, se potesse fare un salto lì e ripetere qualche fotogramma significativo. Cosa che ha prontamente fatto permettendo così l’inserimento di ottime tavole che con le mie foto non saremmo riusciti a ottenere. Il centro “Le Terrazze” di Casalpalocco (situato tra via Apelle, via Prassilla e via di Casalpalocco) meriterebbe un approfondimento tutto per sè (e non è escluso lo si faccia) considerata la quantità di film lì ospitati. E’ però principalmente conosciuto per la bellissima scena dell’agguato a John Saxon compiuto alla luce del sole. Lunga, magnificamnente girata, è uno degli “highlights” di Tenebre in cui si dimostra la particolare sensibilità di Argento nei confronti dei luoghi da lui scelti, che acquistano come detto importanza fino ad assurgere al ruolo di protagonisti assoluti. Ad ogni modo, per approfondire questa particolarissima location, vi consigliamo lo speciale ad essa dedicato.

Siamo alla fine del film. Piove. La Nicolodi percorre una via alberata in auto per raggiungere quello che diventerà il set della resa dei conti conclusiva. Dove siamo? All’inizio si pensava sempre dalle parti di via dell’Umanesimo, dove Argento aveva girato le scene con gli esterni della villa. Ma non era così. Anche qui è Powerglide a venirci in soccorso: “L’esterno della villa del finale è una delle vie dell’Eur che preferisco e che percorro per puro piacere personale ogni volta che passo da quelle parti, ma per anni non l’ho collegata al film. Almeno fino a quando Zender non mi ha inviato dei frame fotografici per cercare di individuarla. Ebbene, ce l’ho avuta davanti per anni e non me ne ero mai accorto: la via che la Nicolodi percorre in auto è via Groenlandia, una viuzza stretta che si arrampica sulla collina dell’Eur ed è quasi sempre deserta”. Il portone circondato dai mattoni in cui la Nicolodi e Gemma entrano è il civico 19 (anche se nel film il civico che si vede è l’11).
Si conclude così l’avventura di Tenebre, un altro di quei progetti portati avanti per mesi alla ricerca di location che sembrava veramente arduo ritrovare.
Testi: Zender, Powerglide e Clamel. Foto: Zender, Powerglide e Clamel
Inviati sul posto: Zender, Powerglide, Clamel
ARTICOLO INSERITO DAI BENEMERITI POWERGLIDE, CLAMEL E ZENDER (con l'aiuto di ELLERRE e MARKUS)
11 Ottobre 2009 09:30
22 Novembre 2009 19:36
24 Novembre 2009 13:49
e un ottima idea di questa descrizione del
racconto del film tenebre e con le location
del film tenebre
aldoorller
24 Novembre 2009 13:50
un ottima idea di questa descrizione del
racconto del film tenebre e con le location
del film tenebre
aldoorller
24 Novembre 2009 13:51
un ottima idea di questa descrizione del
racconto del film tenebre e con le location
del film tenebre
aldoorller
23 Giugno 2010 20:00
complimentiiiiiiiiiiiiiiii
23 Giugno 2010 20:01
Spettacolare!!! Era ora. Io non avevo mai osato chiederlo ma mi sembrava strano che aveste trascurato le location che si sa che sono tra le più cercate su internet!!! Se abitassi a Roma sarei già in viaggio tra le ville!!!! E bravissimi a Clamel e Powerglide, che mi ha fatto scompisciare al pensiero di lui con il Tuttocittà alla ricerca della villa!
23 Giugno 2010 20:01
Adoro questo film, adoro i posti scelti da Dario per girare! Ho sempre avuto la sensazione, che mi pare sia la stessa di Zender o di chi ha scritto quella parte dell'articolo, che Tenebre fosse proprio il film più "architettonico" di Argento. Soprattutto per la villa delle due lesbiche che ha una forma incredibile.
23 Giugno 2010 20:02
i miei più vivi complimenti per lo speciale. le schede fotografiche delle locations sono davvero notevoli e si vede chiaramente il gran lavoro di ricerca che c'è stato dietro. oggi il davinotti può vantare, senza alcuna imitazione, un approfondimento completo sui set argentiani fra i più ricercati ma che solo in pochi come voi sono riusciti a mettere assieme con tanta metodicità, precisione e passione.
23 Giugno 2010 20:02
Ottimo lavoro! peccato averci partecipato solo marginalmente, questo film (Zender lo sa) lo adoro, forse anche più di PR.
Specialone veramente splendido ed esaustivo!!!