Mariano Laurenti come bella di turno pronta a mostrare seno e sedere ha ingaggiato Maria Baxa e, come caratteristi per i momenti comici, i soliti Vitali e D'Angelo.
L'idea è quella di fare la solita commedia sexy ma ambientata nell'antica Roma e tutta in costume.
Per quanto riguarda i costumi e le ricostruzioni il film non è malaccio, se si esclude l'orribile ufficio di Nerone bianco, vuoto e con un dipinto per finestra. Vitali e D'Angelo fanno ridere molto poco e in modo stupido.
Modestissima commedia in costume, che arriva lunga (sia come tempo, sia come argomento) giacché v'erano state due parodie sulla popputa consorte di Nerone. L'una più còlta (Le calde notti di Poppea, 1969), l'altra più inconsistente (Poppea... una prostituta al servizio dell'Impero, 1972). Laurenti è un maestro della commedia sexy, ma in questo contesto (patetico per l'approssimazione dei dialoghi e delle psicologie) ottiene un risultato dimesso sul versante comico. Maria Baxa si mostra in tutto e per tutto, ma le Poppee precedenti eran meglio.
Cinque anni prima, Brescia ci aveva messo un po' più di brio; ora Girolami dirige in tono minore una commedia in costume affine per tematiche - qui si calca la mano su anacronistiche frecciate politiche indirizzate agli immancabili democristiani - e incline alla facile volgarità. Nel ruolo di Poppea, la Baxa non regge il confronto con la più disinvolta Benussi e a Lionello, nelle vesti del pazzoide Nerone, difetta l'eccentricità del sommo Caprioli. Vitali e D'Angelo non al top della forma comica: agiscono meglio in ambito scolaresco o militare.
Vitali e D' Angelo sono al solito irresistibili, Maria Baxa è ben dentro al ruolo di Poppea, moglie mangiauomini del divino Nerone; il resto è il solito ridanciano peto-peplum che assembla un po' di barzellette da caserma e assume talora i toni da avanspettacolo. Va bene per chi voglia rispolverare la storia di Roma senza tante pretese "intellettualoidi". A un primo tempo scoppiettante ne segue un secondo decisamente più moscio e demotivato.
MEMORABILE: La gallina che "spara" uova in faccia...
Punto molto basso della commedia pecoreccia. C'è una evidente povertà di mezzi a partire da scenografie e costumi e la sceneggiatura non va oltre l'idea di inserire la coppia D'Angelo-Vitali nel palazzo di Poppea. La Baxa nel ruolo non entusiasma, così come poco a suo agio appare Lionello nei panni di Nerone. Le battute che vanno più a segno sono nella prima metà, poi il vuoto totale.
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La puntata di ieri di Stracult ha mostrato la Baxa, intervistata da Paolo Cavallina, che dichiarava che sul set faceva veramente il bagno in latte d'asina, lasciando un po' perplessi i presenti.