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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/08/18 DAL BENEMERITO FAUNO
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Fauno 5/08/18 21:36 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

Bruciare troppe tappe, avere una vita intensa e concentrata in un esiguo spazio di tempo ci può far prendere con facilità la via degli eccessi, che porta al baratro in tempi altrettanto ristretti. Quando però perfino la morte diviene speculazione, ecco che una presenza magari irreale ma che compendia ed esplicita tutto ciò a cui avremmo sempre anelato (quasi come un approdo ai nostri sogni più lontani!) ci potrà condurre a quell'esigua fenditura dalla quale vedremo la luce che ci sveglierà per la seconda volta dal buio più totale.
MEMORABILE: Il gioco dell'ammiraglio Nelson; La notte della paura; La visione delle tre donne.

Marcolino1 2/03/19 14:15 - 553 commenti

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Un'opera non "quadrata" come questa, ascritta a un limbo privilegiato, ha l'ermetismo in 75 minuti pregni e densi di sintetizzare il cammino iniziatico della vita, l'istinto, la dipendenza, la coscienza, le barriere del quotidiano, la guerra. Riagganciandoci a una frase di Rivelazioni di Polselli, "Siamo esseri finiti che tendono verso l'infinito", nessun artificio dell'umano ingegno mai sarà pari alla divina natura, nemmeno il cinema che qui è un occhio magico che altera, scioglie, diluisce i fotogrammi straordinariamente insoliti, surreali, inquietanti.
MEMORABILE: La ballerina di vetro, ideale amoroso; La cicatrice sul collo, funesto presagio; Il sangue mestruale e gli insetti; Il matrimonio; Venezia notturna.

Gmriccard 5/06/19 15:47 - 121 commenti

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Fortemente ispirato dal “lupo della steppa” di Herman Hesse (il cui mancato riferimento bibliografico fa gridare al plagio), Pischiutta fornisce un nuovo capitolo della sua cinematografia introspettiva. Uno scrittore di successo (interpretato dal regista medesimo) si getta sull’alcol per obliare la propria crisi. Un incontro risulterà di rilievo. Il regista friulano conferma ottime doti di analisi, qualche imprecisione della mdp forse più visibile che in altri film dello stesso, ma nell’insieme è un prodotto discreto.
MEMORABILE: Le variazioni “feticiste” al plot dello scrittore tedesco durante il gioco dell’ammiraglio Nelson...

B. Legnani 16/12/20 23:23 - 5537 commenti

I gusti di B. Legnani

Problemi: narcisismo, scarsa capacità, povertà. 1) Incipit. Pischiutta si inquadra: primo piano, veste candida. Per aver tono, sigaretta pendula (ma non funziona così). Parla sempre jeratico, da Pontefice. 2) Attorialmente vale poco - Registicamente crede che muovere la mdp a mano sia cifra d'autore, ma essa dondola su e giù ed è lentissima nel trovare chi parla (forse lui non vuole - o non sa - usare il controcampo). 3) Imbarazza vedere che la sala del palazzo veneziano è una discoteca e che, non avendo un ambiente per le nozze, mette tutto fuori fuoco. Dialoghi nel memorabile.
MEMORABILE: Esempio di dialogo. Esterno, bosco ombroso. Lei trova per terra un oggetto e lo mostra: "Guarda! Un aeroplano di carta!" Lui: "Bello! Porta fortuna!"

Cotola 12/02/21 00:04 - 9055 commenti

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Si inizia e si è subito costretti a sorbirsi un banale pippone dalla sacralità risibile e fuori luogo. Si prosegue con una serie di dialoghi banali e pressapochisti. L'incontro tra il protagonista ed una donna però cambia le cose anche da un punto di vista filmico, sebbene in piccola parte. La pellicola prende infatti una china folle e malsana, anche in alcuni dialoghi, eppure al film ciò non incoglie così male: c'è invero quel pizzico di fascino malsano difficilmente spiegabile, quasi frutto di quella stessa malìa che la donna suscita nel protagonista. Tecnicamente assai carente.

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  • Discussione Fauno • 3/03/19 23:54
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Marcolino 1 nel commento ebbe a dire:


    Riagganciandoci a una frase di Oscenità di Polselli "siamo esseri finiti che tendono verso l'infinito"


    Il tuo commento è fantastico, come d'altronde lo è il film, ma la frase che citi è l'ultimissima di Rivelazioni di uno psichiatra sul mondo perverso del sesso. Con stima. FAUNO
    Ultima modifica: 3/03/19 23:56 da Fauno
  • Discussione Marcolino1 • 4/03/19 13:44
    Servizio caffè - 9 interventi
    hai ragione....me ne sono accorto col senno di poi,rivedendo quello spezzone...grazie!Marco
  • Discussione Zender • 4/03/19 14:50
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Ok, sistemato.
  • Discussione Alexpi94 • 4/03/19 19:49
    Galoppino - 177 interventi
    Il film di Pischiutta è stato girato nel 1977 e venne presentato in censura il 26 Febbraio 1978.
    Ricevette il nulla osta, per l'uscita nelle sale, in data 20 Aprile 1978 con divieto per i minori di 14 anni.
    Ultima modifica: 4/03/19 19:59 da Alexpi94
  • Discussione Alexpi94 • 4/03/19 19:52
    Galoppino - 177 interventi
    Intervista a Bruno Pischiutta durante la lavorazione del film "Ultimo incontro a Venezia", pubblicata su stampa sera del 24 Settembre 1977:

    Una formula economica
    CIAK A VENEZIA CON POCHI SOLDI
    (Piero Zanotto)

    VENEZIA — Una «troupe» formato tascabile.
    E' quella invitata in Laguna dall'udinese (trentenne) Bruno Pischiutta per il film «Ultimo incontro a Venezia»: terzo, dopo «Compagne nude» e «Il suicidio di Elsa», realizzati con la medesima formula produttiva. Pischiutta ha un discreto bagaglio di esperienze teatrali alle spalle, e le ha traversate tutte in questa sua «avventura» cinematografica che tende a stravolgere il modo consueto di fare cinema, anche per arginare, con costi ridottissimi, la crisi economica della nostra produzione.
    Incontriamo il regista nel salone semibuio di un palazzo veneziano. Sta girando una scena con la protagonista di questa storia «maledetta» (è lo stesso Pischiutta a definirla così), Irma Olivero. Bella ragazza, di temperamento, che il regista considera una rivelazione. Intorno a Pischiutta pochissime persone. Una decina. La troupe è tutta lì.
    Ci spieghi il segreto della sua formula.
    «E' presto detto. Ogni mio film viene costruito lentamente, sull'apporto di idee di ogni mio collaboratore: e sull'apporto anche di "materiale" di scena che ognuno può mettere a disposizione perché di sua proprietà o di proprietà di parenti e amici. Quindi nel momento in cui decido di entrare nel vivo della lavorazione, tutto è calcolato nei minimi dettagli e i tempi produttivi risultano brevissimi».
    D'accordo. Però ci sono esigenze che non consentono...
    «Ho capito cosa vuol dire. No. La mia troupe è formata di attori e tecnici disposti ad ogni sacrificio».
    In rapporto al cinema produttivamente normale, quanto vengono a costare i suoi film, compreso quest'ultimo d'ambiente veneziano?
    «Il rapporto è da uno a otto. Cento milioni anziché ottocento. O giù di lì».
    Ha parlato di vicenda maledetta. Cosa ha inteso dire?
    «Anche le precedenti, quelle di "Compagne nude" e " Il suicidio di Elsa " lo sono. Si tratta di un atteggiamento psicologico, nei confronti della vita. Una posizione diciamo pessimistica, sia pure permeata di romanticismo. Prendiamo "Ultimo incontro a Venezia": racconta le ultime cinque notti bianche che uno scrittore americano vive in una città colta nei suoi aspetti più deprimenti prima di morire, idealizzando la figura di una ragazza».
    La ragazza, lo sappiamo, è Irma Olivero. Chi è lo scrittore?
    «Fred Ballantine, un'altra promessa in cui credo molto. Non sono ancora noti, ma lo saranno presto, non appena uscirà "Compagne nude" che li vede entrambi protagonisti. I ruoli sono in tutto una decina: come vede, anche qui la formula produttiva conta sul contenimento delle presenze. Tra essi uno è animato da un giovane veneziano, Emanuele Fiorellino, ex cascatore nel cinema (ha preso parte a una ventina e più di film) passato poi all'interpretazione. Non soltanto con me».
    A convincere Fiorellino a lasciare il difficile mestiere dello «stuntman» fu un brutto incidente capitatogli quando faceva la controfigura di Luc Merenda nel film «La città gioca d'azzardo». Si ruppe malamente un piede. Ora fa l'attore. Lo ha fatto in molte delle commedie interpretate da Johnny Dorelli, in «Milano violenta» di Umberto Lenzi, in «L'Agnese va a morire» di Giuliano Montaldo. Ed ora in «Ultimo incontro a Venezia», per il quale è anche «consulente», in altre parole «trovarobe».
    Ultima modifica: 4/03/19 20:08 da Alexpi94
  • Discussione B. Legnani • 25/06/19 15:11
    Pianificazione e progetti - 14971 interventi
    Alexpi94 ebbe a dire:
    Intervista a Bruno Pischiutta durante la lavorazione del film "Ultimo incontro a Venezia", pubblicata su stampa sera del 24 Settembre 1977:

    Una formula economica
    CIAK A VENEZIA CON POCHI SOLDI
    (Piero Zanotto)

    VENEZIA — /…)
    La ragazza, lo sappiamo, è Irma Olivero. Chi è lo scrittore?
    «Fred Ballantine, un'altra promessa in cui credo molto. Non sono ancora noti, ma lo saranno presto...


    E' lo stesso Pischiutta.
  • Discussione Fauno • 26/12/20 12:10
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Importante:

    per quanto sia l'Enciclopedia Gremese che Imdb segnalino di 90 minuti la durata del film, il regista stesso assicura che il dvd della Rollywood non è tagliato, e che la durata del film è sempre stata di 72 minuti. E posso solo immaginare cosa avrebbe voluto dire un taglio di 20 minuti

  • Discussione Zender • 26/12/20 17:50
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Dove sta scritto che il regista assicura ciò?