Uno dei primi 007 all'italiana, con tanto d'agente segreto americano esperto sub che va a investigare in Italia per ritrovare un professore scomparso. L'organizzazione segreta alla Spactre c'è, è l'interprete Rod Dana (che razza di nome!) che non è Sean Connery ma il solito rissoso fustaccio che non fa altro che menare e sparare; anche se la più abile è la collega Franca Polesello, la cui unica scena d'azione la vede avere la meglio su tre assassine esperte di karate. Modesto, la presenza di Francesco Mulé e Janine Reynaud non aiuta.
L'ennesimo clone del ben più noto 007. Nella fitta schiera di film a tema di spionaggio all'italiana si aggiungono questo A. D3 (il belloccio Rod Dana) e il più tipico dei casi spionistici che girano attorno a un'arma atomica. Siamo a livelli di farsa di serie Zeta, ma certamente il regista Filippo Walter Ratti riesce a portare a casa un film dal discreto ritmo, che se non altro a tratti può generare un'involontaria ilarità, che talvolta è la salvezza di queste pellicole. Qualche bellezza succinta (Franca Polesello, Janine Reynaud) aiuta.
MEMORABILE: "La migliore cura di bellezza per una donna rimane il conto in banca"; "Tu vai ad abbaiare (cantare) al microfono".
Soporifero film di spionaggio del quale c'è davvero poco da salvare: ambientazioni povere, fotografia spenta, uno pseudo 007 e il solito contorno di scazzottate, sparatorie e via dicendo. Si fatica non poco ad arrivare alla fine. A tratti sembra più un western (specie nei primi minuti). Unici pregi: le musiche, in fondo non così male, e la durata non eccessiva.
Debolissima la vicenda con molti passaggi da umorismo involontario, soprattutto quando si cercano scene spettacolari avendo a disposizione... due pescherecci. Si cerca di lavorare sugli stereotipi (l'organizzazione segreta, la spia cui nessuna donna resiste) ma i risultati sono davvero scadenti. La sorpresa finale, poi, è telefonata già dai primi minuti. Belle le ragazze, ma non basta.
MEMORABILE: L'impaccio delle donne-soldato dell'organizzazione segreta; La rissa iniziale in un bar americano che sembra un saloon western.
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Le scenografie poverissime (vedi il bar americano dove viene raggiunto l'agente segreto, sembra un saloon western) sono opera di Demofilo Fidani che di scenografie povere ne sapeva davvero tanto. Il colmo è l'ufficio del capo dei servizi, sembra la show room di un mobilificio.
La canzone Il momento giusto cantata al night club da Janine Reynaud è in realtà cantata da Louiselle, che l'aveva cantata al Festival delle Rose due anni prima.
DiscussioneFauno • 15/05/20 23:23 Contratto a progetto - 2742 interventi
Tranne in AAA massaggiatrice bella presenza offresi...