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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The sunshine boys
Anno: 1975
Genere: commedia (colore)
Regia: Herbert Ross
Note: Da una pièce di Neil Simon.
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Commedia classica di Neil Simon, che ci regala uno spassosissimo (almeno in alcuni casi) Walter Matthau e un George Barnes (premiato con l'Oscar come miglior attore non protagonista) meno esplosivo, molto placido e in ottima forma. Willie Clark (Matthau) e Al Lewis (Burns) sono due nonnetti un po’ arteriosclerotici che in gioventù furono i Sunshine Boys (che è poi il titolo originale), coppia principe del vaudeville. Undici anni dopo il loro ultimo spettacolo, il nipote (Richard Benjamin) di Willie riesce a farli scritturare per uno speciale televisivo documentaristico; ma i due si lasciarono perché non si sopportavano e farli riunire sembra un'impresa impossibile. Il film, piuttosto esile nel...Leggi tutto soggetto, è giocato tutto sulla sceneggiatura di Neil Simon, che dopo LA STRANA COPPIA ritrova in Matthau l'interprete ideale del suo burbero cinismo. In realtà Willie e Al sono presentati inizialmente come solenni rimbambiti (per esigenze comiche che lasciano il tempo che trovano), salvo poi far emergere tra loro un lucidissimo odio reciproco (soprattutto da parte di Matthau) che non basta tuttavia a evitare una pesante ripetitività che è il difetto peggiore del film. Ci si diverte moderatamente, anche se le trovate gustose e a loro modo geniali non mancano. Fondamentale pure il ruolo di Benjamin, perennemente sull'orlo di una crisi di nervi nel tentativo di calmare la focosità di zio Willie. Una commedia brillante, dominata dagli ossessivi sproloqui (spesso gridati) di Matthau e guidata dalla mano sapiente di Simon, che riadatta una sua pièce di tre anni prima e che ne riscriverà il remake nel ‘96 con Peter Falk nella parte di Matthau e Woody Allen in quella di Burns. F. Murray Abraham è il meccanico, all'inizio.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Grande esempio di cinema:
TomasMilia - Davvero notevole!:
Puppigallo, Daniela, Giezz - Quello che si dice un buon film:
Marcel MJ Davinotti jr., B. Legnani, Blutarsky, Galbo, Paulaster - Non male, dopotutto:
Caesars, Rigoletto
Cane (Matthau) e gatto (Burns) in una commedia divertente grazie al loro odio reciproco, che dà vita a gag esilaranti (discutono un'ora su una battuta da dire. Burns vuole "Prego si accomodi", mentre Matthau preferisce "Entri". Finirà in semi rissa con coltello). In disaccordo su tutto, sono costretti a riesibirsi in un pezzo comico che li aveva resi famosi molti anni addietro. Ma ora sono bacucchi, un po' inaciditi (soprattutto Matthau) e testardi all'ennesima potenza. Burns sembra più la vittima, ma anche lui ci marcia. Notevole.
MEMORABILE: Matthau entra in camerino, dove c'è già Burns, fingendo di ignorarlo, urtandolo in continuazione e spruzzandogli "accidentalmente" addosso una crema.
Qui sì, che siamo di fronte ad una macchina davvero ad orologeria, un’impeccabile resa cinematografica di una commedia (in Italia l’ho vista in teatro con Dorelli) che ha anche il dono di saper ironizzare e auto-ironizzare su autori e su attori. Notevoli i due protagonisti, cui è impossibile non voler bene.
Il testo di Neil Simon forse non era il più adatto ad essere trasposto al cinema; vuoi perché l’azione si svolge quasi tutta in un solo ambiente, vuoi per i pochi personaggi o l’eccessiva verbosità della sceneggiatura. Ross invece riesce nell’impresa di farne un gran film. Grazie soprattutto all’ottimo cast su cui spicca un “invecchiato” Matthau con il suo Willy Clark, caustico, irritante, rimbambito (senza cadere nel patetico) ma incredibilmente divertente (da antologia i suoi battibecchi con Burns o Benjamin). Da vedere.
Visto alcuni anni fa mi aveva piuttosto deluso. Rivisto ieri devo ammettere che non è affatto inferiore ai film della coppia Lemmon-Matthau. Il posto di Lemmon è assegnato al più contenuto e placido Burns. Siamo sempre sulla scia della strana coppia, ovvero una coppia di personaggi opposti caratterialmente che, come prevedibile, finiscono per scontrarsi. Matthau è una forza della natura, cinico, gioca come al solito sulla logica delle battute e ciò gli permette un umorismo sottile, intelligente, ragionato che non si coglie immediatamente.
MEMORABILE: “Non mi si è ancora asciugato il viso che già inizia con le ditate” (riferendosi agli sputi provocati dalla pronuncia delle parole con all’interno “sp” del suo partner).
Una prima parte veramente scoppiettante e divertente. Purtroppo successivamente (dall'incontro dei due grandi attori in poi) il ritmo cala notevolmente; lo spettacolo rimane comunque estremamente godibile grazie alla classe dei due attori. Herbert Ross come sempre si trova a suo agio con questo tipo di commedia. Consigliato per una serata di sano rilassamento.
Due vecchie volpi dell'avanspettacolo vengono riunite a distanza di molti anni dalla loro ultima esibizione per replicare il loro numero più celebre durante un programma commemorativo: sarà l'occasione per rinfacciarsi mai sopiti rancori. Commedia 100% Neil Simon doc, basata più sul disegno dei caratteri che sulla trama, invero ripetitiva. Se Matthau sguazza nel suo personaggio irascibile e rimbambito, il pacato Burns - che non ha avuto bisogno di invecchiarsi col trucco - gli fa da perfetto contraltare come presunta vittima, di implacabile testardaggine e sottile sadismo.
MEMORABILE: Il provino pubblicitario
Storia di una riunione impossibile fra due comici, ora arteriosclerotici, che dissapori avevano diviso da tempo dopo una lunga carriera; il nipote di uno di essi li vuole riunire ancora per aiutare lo zio in difficoltà economiche, ignorando che l'odio fra i due non è stato minimamente scalfito dal passare del tempo, anzi... La sola prova di Matthau, capace di restituire un vecchio anche nelle movenze, vale la visione di questo film spassoso. Ottimo anche Burns, lui vecchio per davvero.
MEMORABILE: La serratura che si blocca; Le patatine "Frankins"; I nipoti Millie e Sidney...
Il celebre testo teatrale di Neil Simon diventa una godibile commedia grazie alla buona sceneggiatura che lo stesso autore realizza per lo schermo. Il copione è una macchina ad orologeria che funziona bene grazie ai dialoghi "scoppiettanti" e a due grandi interpreti: Walter Matthau è una garanzia ma chi colpisce (anche perché meno noto) è George Burns, davvero bravissimo. Dirige il veterano Herbert Ross che tira fuori il meglio dai due attori.
Prendete due grandi attori, un bravo regista e una sceneggiatura valida: ce n'é abbastanza per imboccare il viale della gloria, ed effettivamente il duo Matthau-Burns funziona che è una meraviglia; ma sin da subito ci si accorge che la scoppiettante verve va così veloce da saltare a piè pari delle falle che, a rigor di logica, non dovrebbero esserci. Invece il ritmo si fa altalenante, ogni tanto si zoppica e nel complesso si assiste a un'ottima prova dei protagonisti che alla fine non coinvolge lo spettatore. Il custode Ross vede ma non sa raddrizzare la barra. Peccato.
A due vecchi comici viene chiesto di riproporre in uno show tv un celebre numero. Commedia di Neil Simon basata sui battibecchi reiterati tra la coppia dei tempi che furono. Matthau sguazza nel personaggio provocatore, anche se a tratti lo carica troppo; Burns dà una prova migliore in quanto più fedele al suo ruolo di vittima sacrificale. I due comunque si trovano a meraviglia e avrebbero anche potuto giovarsi di qualche sottofondo musicale per dare colore alla vicenda. Notevole l’ultima parte, in cui i toni si smorzano e lasciano trasparire una sottile malinconia.
MEMORABILE: Le indicazioni chieste al parcheggio auto; La condivisione forzata nel camerino; Le battute all’infermiera.
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