Etico • 4/12/15 22:35
Galoppino - 8 interventiNel suo periodo d'oro (in tutti i sensi) Morricone raggiunse l'apice della sua scrittura musicale. Fu aiutato da lavori come questo, in cui si concedeva ampio spazio alla caratterizzazione musicale mediante dialoghi dilatati nel tempo, immagini esteticamente perfette, andamento narrativo rallentato. La mente poteva perdersi nel contemplare il dettaglio della fotografia o l'armonia degli ambienti ma la differenza stava nell'invisibile potere moltiplicativo della musica. Grazie ad una Edda versatile e ispirata, ai neogregoriani Cantori di Alessandroni e l'allora fidato direttore Nicolai, la tavolozza era perfetta per il Maestro. Ennio poteva dipingere con libertà autentici capolavori perché il clima irripetibile dell'epoca lo permetteva. Poteva sperimentare a costo zero, incrociare ricerca e mestiere, regalando dal suo ingegno invenzioni contrappuntistiche di origine dodecafonica miste a rigorosa scrittura tanto minima quanto efficace. Melodie che comparivano con naturalezza e restavano nella mente, per il loro carattere ciclico semplice perfetto. Era musica che "sta in piedi da sola". Poi arrivò la fanfara di 'Guerre stellari' e suonò la marcia funebre per quell'epoca d'oro.
Fauno
Supervigno, Il Dandi
Il Gobbo, Homesick, Ronax, Digital, Lucius, Giùan
Myvincent, Faggi, Markus
Vitgar, Saintgifts
B. Legnani