Passaggi tv di Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì - Film (1985)

IN TV/SATELLITE

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  • Undying • 5/08/08 18:08
    Risorse umane - 7574 interventi
    Lunedì 11 AGOSTO ore 01:30 su ITALIA 1
    Classica pellicola alla Celentano-style (che cura pure la regia).
  • B. Legnani • 2/07/09 16:15
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Sabato 11 LUGLIO ore 03:55 su ITALIA 1
    Leggendario floppone di Celentano. Obbligatoria la lettura della scheda di Marco Giusti ("Stracult").
  • Zender • 22/04/11 08:10
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Domenica 24 APRILE ore 12:15 su IRIS
    Dice Renato: Tipico caso di film talmente brutto dal finire col risultare, se non bello, quantomeno affascinante. Ci si chiede: ma dove vorrà andare a parare Celentano? Ma quanto potrà tirarla lunga questa scena insignificante? Ma perché queste battute ironiche agghiaccianti in un contesto del genere? Insomma un film perverso, che ha affossato definitivamente le velleità registiche del molleggiato ma ci ha regalato un film unico, nel bene (poco) come nel male. Detto questo, in una certa ottica il film è godibilissmo, anche se sfiora le tre ore.
  • Zender • 24/05/11 07:59
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Giovedì 26 MAGGIO ore 15:35 su IRIS
    Dice Renato: Tipico caso di film talmente brutto dal finire col risultare, se non bello, quantomeno affascinante. Ci si chiede: ma dove vorrà andare a parare Celentano? Ma quanto potrà tirarla lunga questa scena insignificante? Ma perché queste battute ironiche agghiaccianti in un contesto del genere? Insomma un film perverso, che ha affossato definitivamente le velleità registiche del molleggiato ma ci ha regalato un film unico, nel bene (poco) come nel male. Detto questo, in una certa ottica il film è godibilissmo, anche se sfiora le tre ore.
  • Geppo • 7/04/20 12:33
    Call center Davinotti - 4269 interventi
    Sabato 11 APRILE ore 23:27 su RETE 4
    Dice Renato: Tipico caso di film talmente brutto dal finire col risultare, se non bello, quantomeno affascinante. Ci si chiede: ma dove vorrà andare a parare Celentano? Ma quanto potrà tirarla lunga questa scena insignificante? Ma perché queste battute ironiche agghiaccianti in un contesto del genere? Insomma un film perverso, che ha affossato definitivamente le velleità registiche del molleggiato ma ci ha regalato un film unico, nel bene (poco) come nel male. Detto questo, in una certa ottica il film è godibilissmo, anche se sfiora le tre ore.
  • Gestarsh99 • 25/01/21 16:16
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    28/01/21 ore 20:50 su Cine 34
    "Quando uno si crede Gesù Cristo c'è poco da dire: per girare il contraltare dei suoi album da predicatore ("I mali del secolo" o "La pubblica ottusità", cui l'accomuna anche la produzione synth-pop di Miki Del Prete) Celentano spende miliardi in scenografie pirotecniche che un Bava qualsiasi avrebbe realizzato con due lire, dando corpo a visioni narci-mistiche (con sporadiche coreografie di massa degne di Bollywood) spudoratamente personali ma del tutto anti-cinematografiche: infatti è in tv che il suo sogno messianico/mediatico si concretizzerà.
    MEMORABILE: Lo "Spegni va" diretto in camera, che segue il rivoluzionario silenzio anti-televisivo (e profetizza quello reale)."
    Il Dandi
  • Gestarsh99 • 31/01/22 20:02
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    3/02/22 ore 00:50 su Rete 4
    "L'ultima regia di Adriano Celentano si traduce in un pasticcio diviso tra musical e sorta d'anteprima di quello che sarà, un paio d'anni dopo, "Fantastico 8". Trionfo d'egocentrismo: Celentano si vede come Gesù Cristo in terra; una sorta di Messia. La pellicola intreccia videoclip, coreografie, monologhi e scene surreali che vorrebbero negli intenti fare il verso al cinema autoriale. Purtroppo si premiano solo le musiche dai ridondati arrangiamenti e alcuni momenti involontariamente trash. Un carrozzone d'idee eccessivo, persino indigesto!"
    Markus
  • Caesars • 12/05/22 11:00
    Scrivano - 16800 interventi
    13/05/22 ore 01:15 su Cine 34
    "La cosa più brutta, di questo film d'indicibile bruttezza, è il peccato capitale di tronfia superbia commesso dal "regista", che così contraddice il suo assunto religioso. Paradossalmente è un film che i non celentanòmani possono vedere come esempio d'orrore filmico e che i celentanòmani è meglio che non vedano per non auto-rovinare l'immagine che hanno del loro idolo. Al di là delle pluricitate brutture, si segnalano anacronismi da western fidaniano (il sigaro di Gian che più è fumato e più s'allunga), giornali esteri con titoli in italiano, eccetera. Di orrido gusto il richiamo al ratto di Emanuela Orlandi, reso pure coi manifesti simili a quelli veri e dalla scelta di dare al personaggio della Moro lo stesso nome (Emanuela) ed un cognome (Carloni) ch’è quasi l’anagramma di Orlandi.
    MEMORABILE: Indimenticabile l'agghiacciante svolazzare della cornetta del telefono."
    B. Legnani
  • Gestarsh99 • 25/09/22 23:36
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    28/09/22 ore 00:20 su Cine 34
    "L'ultima regia di Adriano Celentano si traduce in un pasticcio diviso tra musical e sorta d'anteprima di quello che sarà, un paio d'anni dopo, "Fantastico 8". Trionfo d'egocentrismo: Celentano si vede come Gesù Cristo in terra; una sorta di Messia. La pellicola intreccia videoclip, coreografie, monologhi e scene surreali che vorrebbero negli intenti fare il verso al cinema autoriale. Purtroppo si premiano solo le musiche dai ridondati arrangiamenti e alcuni momenti involontariamente trash. Un carrozzone d'idee eccessivo, persino indigesto!"
    Markus