Schramm • 16/04/22 13:30
Scrivano - 7694 interventi grazie cara, ma ci sono tre cose che fatico sempre più a deglutire: il meta-meta, gli zombi e i remake. il primo da eccezione destabilizzante ha ormai perso ogni carica dinamitarda ed eversiva, e di rado riesce ancora a strapparmi un convinto ed entusiasta
apperò! i secondi ormai sono manichini cui far indossare ogni veste metaforica e dove li metti stanno; come per il meta, hanno perso il portato materico in sé e per sé in nome di questa o quella allegoria carnevalesca. per quanto ancora mi possano stare iconograficamente simpatici, e per quanto abbia apprezzato l'appena visto
go home che li pinza all'impasse sociale (malgrado il sottotesto del razzismo gli fu già applicato da romero quel quintale di tempo fa), lo zombie è ormai un cucciolo addomesticato, sempre metafora di qualcosa di sociale, di civile, di umano troppo umano. addirittura, come in questo caso, di linguaggio cinematografico. non è più un anarchico corpo contundente capace di intimorire e disturbare (fulci, quanto manchi!).
i remake sono sempre una quaterna al lotto: a volte si, molte no, altre decisamente forse.
queste tre valenze combinate a imbuto in un unico colpo filmico so mica se me regge la giostra. non vedo poi il pro - se non quello del porsi come ennesima scatola cinese - di rispolverare questo stanco giochino. che pure ha una sua arguzia (finalmente compresa dai titolisti nostrani), ma arriva a giochi tutti fatti chiusi e arcinoti. se il nostromo gli ha dato un taglio eccentrico alla
the artist fatemi un fischio, vedrò magari di farci un pensiero...
Ultima modifica: 16/04/22 13:38 da
Schramm
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