Ciavazzaro • 13/09/18 01:29
Scrivano - 5583 interventiUltima regia cinematografica di uno dei miei registi preferiti RICHARD L. BARE.
Autore di centinaia episodi di serie televisive (è suo l'iconico To serve man di Ai confini della realtà) ma anche di thriller cinematografici molto carini come Il pozzo maledetto (1950).
Morto 3 anni fà all'età di 101 anni, era rimasto attivo fino alla morte (solo pochi mesi prima di morire aveva acquistato i diritti per fare un film e una prima teatrale di un suo successo televisivo) anche rimanendo frequentatore di conventions.
In un lussuoso albergo, un serial-killer uccide e fa a pezzi e fa poi sparire, tutte le donne bionde che hanno la sfortuna di alloggiare lì da sole.
Le sparizioni passano per essere persone che non hanno pagato il conto, ma il dubbioso detective dell'hotel ex-poliziotto, non crede al caso e comincia ad investigare.
Il tutto viene complicato dall'arrivo di una sua ex-fiamma ora cantante, che per la nuova carriera indossa una parrucca bionda.
Potrà salvarla ?
Un film ricco di personaggi interessanti, a partire dal giovane serial-killer col solito look innocente.
Ma soprattutto il personaggio della Sherwood che i fan di Colombo non riconosceranno mai in questo film (in alle prime luci dell'alba era la dimessa segretaria, mentre qui interpreta una svampita fatalona), personaggio patetico per il quale lo spettatore prova pietà e si sente coinvolto (vedi la scena con i ricordi falsati che racconta, smentiti impietosamente dal flashback che mostrano come le cose sono avvenute veramente).
Roberts è bravo come serial-killer, per il quale lo spettatore prova inizialmente pietà (con rigoroso flashback rivelatore morboso che spiega la sua follia), ma che nel finale odierà al mille per mille.
Ottima anche la scream queen Tifanny Bolling (anche se però con la parrucca bionda è veramente oscena, molto meglio i suoi cappelli neri originali).
Bailey interpreta il solito eroe con più che dignità.
Menzione d'onore per Arthur O' Connell il vecchio tecnico dell'hotel, il mitico marito della Winters nel Poseidon.
E Diane McBain da me vista come cattiva pochi mesi fà nel biker Senza Sosta (vedi mia scheda sul davinotti).
Il film è interamente girato con la tecnica dello split-screen, realizzato egregiamente con le varie scene multiple ben inserite.
Gli omicidi non sono troppo sanguinosi, ma sono ben fatti.
Il gran finale poi anticipa e molto lo slasher della decade successiva.
Alcuni tentativi di humor nero negli ultimissimi minuti, ma questo non rovina il film.
Stupenda la scenografia, un film ingiustamente dimenticato che và riscoperto.
Ciavazzaro