Alla maniera di Cutter - Film (1981)

Alla maniera di Cutter

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Alex Cutter (Heard) è un veterano del Vietnam, uscitosene dalla guerra senza una gamba, un braccio e pure un occhio (coperto da una benda). Naturale che, nostante una bella moglie (Eicchorn) che lo capisce e lo accudisce, sia spesso nervoso e irrequieto. Al contrario del suo amico Richard Bone (Bridges), belloccio sciupafemmine sfaccendato che abita con loro a Santa Barbara, in California, senza un vero sbocco nella vita. Una sera, quando questi è bloccato in un vicolo con l'auto in panne, qualcuno scarica una diciassettenne in un bidone dell'immondizia a due passi e la lascia lì, morta. Richard non vede bene in faccia l'uomo, ma qualche giorno dopo si dice certo di averlo riconosciuto in un riccastro...Leggi tutto del luogo. Assieme ad Alex e alla sorella (Dusenberry) della defunta, da poco conosciuta, si lascia convincere a ricattare l'uomo, ma tutto è organizzato come càpita, "alla maniera di Cutter" per l'appunto, il quale si lascia trascinare dagli eventi, reagisce istintivamente, sragiona di frequente e attacca pure briga coi vicini senza motivo. Sono i due amici il fulcro attorno al quale gira il film di Passer, molto più della componente gialla che in un primo momento sembra prendersi la scena della storia. Certo, l'omicidio cui per qualche momento anche la polizia si dedicherà resterà presente sullo sfondo fino all'ultimo, ma per l'appunto in secondo piano rispetto al rapporto tra i quattro protagonisti. Che diventa sempre più centrale favorendo le valide performance di un cast indubbiamente di qualità: Bridges, poco più che trentenne, esibisce un invidiabile fisico atletico e mostra già grandi personalità e carisma, Heard invece eccede straparlando (per quanto lo richieda il ruolo) pretendendo di prendersi la scena senza averne i numeri. Più riflessiva, dolce e disillusa la Eicchorn, che mostra di saper accettare le intemperanze del marito, defilata la Dusenberry, che subentra in un secondo tempo limitandosi a un ruolo da spalla. Passer prova a dare al film uno spirito indipendente, libero, che però porta a una disorganizzazione di fondo destinata a rendere confusi alcuni passaggi senza mai riuscire a coinvolgere davvero lo spettatore. Legato ancora più al cinema dei Settanta che a quello degli Ottanta cui appartiene (e dal quale derivano la fotografia patinata e uno stile “leccato” come nella lunga danza in strada sui titoli di testa), CUTTER'S WAY prosegue zoppicando come il povero Alex, perdendosi d'improvviso in divagazioni che rallentano spesso un ritmo già non così spedito e tuffandosi poi in un finale dove tutto dovrebbe trovare una soluzione ma che invece lascia più di qualcosa in sospeso per chiudersi inaspettatamente mostrando la voglia di sganciarsi dalle regole del suo regista. Al di là delle intenzioni, un film tecnicamente valido ma nel complesso deludente e fumoso.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/06/18 DAL DAVINOTTI
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Minitina80 21/10/18 08:56 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

Ha il difetto di essere inconcludente e privo di un’identità precisa. Parte come il più tipico dei thriller, salvo cambiare immediatamente direzione concentrandosi sui due protagonisti principali, interpretati da Bridges e Heard. Dell’omicidio, infatti, non resta alcuna traccia e prendono il sopravvento l’instabilità mentale e le turbe del personaggio di Heard, un veterano menomato del Vietnam. Tutto lecito, ma non riesce a farsi capire e il senso del film rimane un mistero appena accennato che lascia insoddisfatti.

Daniela 11/01/22 00:01 - 12662 commenti

I gusti di Daniela

Un giovane senza arte né parte vede un uomo disfarsi di un sacco. Quando scopre che si trattava di un cadavere, ne parla con un suo amico, un reduce del Vietman mutilato e orbo semi-alcolizzato...  Bridges esibisce un fisico bestiale ma il personaggio più interessante sarebbe stato quello del reduce interpretato da Heart, se la sceneggiatura non avesse ecceduto nel sottolinearne il carattere auto-distruttivo con chiacchere senza fine, trascurando nel frattempo di curare maggiormente  i risvolti thriller della trama. Il risultato è un film confuso che disperde le sue potenzialità. 

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