Schramm • 25/07/15 16:51
Scrivano - 7817 interventialle solite. un irrisolto braccio di ferro tra ci siamo e non ci siamo. ci siamo perché iskanov i numeri li ha quasi tutti, non ci siamo perché non conosce la matematica per usarli e allora se li gioca al lotto del ndò cojo cojo e come viene viene, sprecandosi nella solita velleitarissima epigonalità tsukamotara amateurish, e in una post-produzione che cerca di sopperire a una mancanza di pregnanza che marchia a fondo l'intera operazione, credendo magari che basti un ottimo score post industriale ed electro-core a fare da tappeto sotto al quale nascondere i grumi di zozzeria. peccato perché quando vi sono dei guizzi, questi sono davvero notevoli e capaci di farsi didascalia a tutto tondo del titolo. e ti incazzi di brutto perché ti chiedi come mai non si fermi a riflettere che quella dovrebbe essere la cifra di tutto il film, che invece non sa andare oltre il tenersi a cavallo tra una video-amataroliatà casalinga e il videoclip con idee che vanno dal men che discreto al distinto.
i passaggi ambrati valgono da soli la tortura di 126' di expo sì inventivo e visionario, ma alla lunga anche snervante, anche perché -forza e limite dell'intera operazione- una trama vera e propria non c'è, deve sforzarsi di inventarla il fruitore ricamando attorno a quel che gli è dato di incassare.
sfrondando tre quarti d'ora, sarebbe stato un buon uppercut. nel dubbio, comunque, e visto che comunque l'esaltazione dell'emisfero destro va lodata a prescindere, un sei politico glielo darei. da vedere giusto per rallegrarsi di quel che accade quando ci si abbandona all'estro, ma il cinema è un altra cosa. in definitiva, chi cerca una storia che renda corposo e razionalizzabile il tutto stia chilometri alla larga. a meno che non abbia finito la camomilla.
Ultima modifica: 25/07/15 17:25 da
Schramm
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