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Discussioni su Sfida a White Buffalo - Film (1977)

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Buiomega71 • 17/08/11 11:18
    Consigliere - 27268 interventi
    Sinceramente lo ricordavo meglio, il mostruoso bisonte bianco che fà stragi tra le montagne del Dakota.
    L'inizio è straordinario,un monte innevato, con incubi felliniani dell'enorme bestione che sfonda una montagna , sbuffa come se avesse sotto un motore da formula 1, perde le bave e carica peggio di un tir.
    Poi c'è la carica del mostruoso bovino ad un campo indiano, girata da dio e bella feroce, tanto che mi sembrava di vedere un Soldato blu in micro, che squarcia ventri con le gigantesche corna e travolge donne e bambini.
    Esultavo alla grande, di quanto lo zio Jack sia un immenso director(e aveva ragione una vecchia recensione di Ciak su La legge di murphy, "Thompson sarebbe capace anche di girare ottimamente Le pagine gialle"), e che sapeva girare come pochi.
    Poi, ahimè, il film diventa una specie di western a tutti gli effetti, con Bronson(comunque ottimo) dal cipiglio eastwoodiano, sparatorie nei saloon, cittadine fangose stile Keoma, laidi postriboli, personaggi picareschi e brutti ceffi, ex prostitute(bellissima la Novak, dal sapore ultramilf!), indiani, dialoghi pungenti e cinici, battute fulminanti:"Sei in mezzo ad un mare di merda, su di una barca sfondata!", turpiloquio(che non guasta mai), agguati e sparatorie tra i monti.
    Purtroppo, l'eco-vengeance e l'animale assassino passano in secondo piano(c'è solo l'attacco al villaggio indiano), per poi riprendersi nell'epico e visionario finale, che però lascia l'amaro in bocca.

    ATTENZIONE SPOILER
    Tanta fatica, tanto sudore, tanto sangue, per poi uccidere il "mostro bianco" a pistolettate!
    FINE SPOILER.

    Resta l'immensa regia dello zio Jack, per nulla intrisa di quella "rozzezza" (che avverà negli anni 80 , sempre con il fido Bronson),molto curata, visionaria, e epica, che dipinge un west cupo e quasi allucinato . La straordinaria fotografia di Paul Lohmann e le suggestive scenografie(gran parte del film è ricostruito in studio).
    Pomposa la musica di John Barry, e plauso per Jack Warden, nonnetto vispo, dalla battuta cinica pronta e dall'occhio di vetro estraibile, che vorrebbe far secco l'indiano di Will Sampson anche sparandole alle spalle.
    Un pò mi ha ricordato Razorback(gli attacchi del buffalo, le distese naturali innevate come il deserto australiano, i cacciatori senza scrupoli); un pò L'orca assassina(l'ossessione/incubo di Bronson per il bisonte) e Lo squalo(il terzetto a caccia del mostro negli spazi aperti).
    Grande , infine, il bisonte rambaldiano, che anche se scorre su visibile rotaie, fà davvero impressione, quando sbuffa, sbava, le si dilatano le pupille e carica come un Kenworth impazzito.
    Se solo fosse stato in scena di più, sarebbe stato un ottimo "animal attack".
    Ultima modifica: 3/12/17 20:29 da Buiomega71
  • Alex75 • 11/05/18 17:26
    Call center Davinotti - 710 interventi
    Considerando la trama e l'anno di uscita, mi aspettavo un prodotto più crepuscolare e l'incipit del film mi ha spiazzato: non mi aspettavo questa contaminazione tra western e il genere degli "animali assassini", che, nel complesso, mi ha lasciato piuttosto perplesso, anche se non sono un purista del genere western. Ho apprezzato molto le sequenze più "convenzionali", anche per i dialoghi, mentre sono rimasto un po' deluso dalle sequenze con il bisonte (la carica al villaggio indiano mi è parsa troppo accelerata, perdendo, a mio avviso, in drammaticità e anche dallo scontro finale mi aspettavo di più).
    Non nego che il film di Thompson sia stato un esperimento coraggioso, anche se non rientra nella mia cineteca ideale.
    Tra l'altro, va segnalato che questo è stato l'ultimo western girato da Charles Bronson, un attore che ha dato tanto a questo genere.