Discussioni su Sentieri selvaggi - Film (1956)

DISCUSSIONE GENERALE

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  • Columbo • 2/06/11 10:53
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Indubbiamente, Ethan Edwards (un Wayne al suo meglio) è un personaggio per molti versi sgradevole nel suo odio violento contro gli indiani (cava gli occhi a un morto indiano per farsi beffe di una loro credenza o vorrebbe uccidere la nipote perchè ormai diventata "una di loro"). Nel finale, però, Ford sembra in qualche modo "punire" gli atteggiamenti del personaggio: il mezzosangue Pawley ritrova la sorellastra e l'amore, i rangers si riconciliano dopo l'assalto al campo indiano ed Edwards invece rimane fuori dalla casa, con l'immagine che si rimpicciolisce sempre più, la polvere del deserto che lo avvolge, la porta che si chiude e un destino di solitudine perenne che lo attende. Almeno io l'ho letta così.

    Spoiler scena finale:

    http://www.youtube.com/watch?v=woahas_W35A&feature=related
    Ultima modifica: 2/06/11 11:02 da Columbo
  • Pigro • 2/06/11 11:34
    Consigliere - 1659 interventi
    Sì, diciamo pure che il personaggio non è propriamente "storico", nel senso che secondo me non va letto come "bianco che odia gli indiani", ma in una dimensione "mitica" ed esistenziale, cioè come uomo inquieto del ventesimo secolo che lotta contro le proprie angosce, rinchiudendosi in una solitudine in cui vede tutto il resto con disprezzo. Non so, magari è una lettura eccessiva rispetto alle intenzioni di Ford, ma del resto - si sa - i grandi classici (come è questo film) sono grandi classici quando permettono riletture che li attualizzano sempre, e quindi dentro questo film io ci vedo poco razzismo e molto esistenzialismo...