Zelig46 • 2/11/12 18:37
Galoppino - 94 interventiDal Romanzo di Richard Matheson
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Ci doveva essere anche un Universo di dentro. Forse molti Universi.
E così si rizzò in piedi.
Perchè non ci aveva pensato prima?
Ai mondi dell'infinitamente piccolo? aveva sempre saputo che esistevano, ma non aveva mai fatto le deduzioni più ovvie, pensando sempre in termini umani, partendo dalle dimensione dell'uomo.
Ma il metro è una misura umana, non della natura.
Per un uomo, zero è il nulla e zero significa il nulla, ma in natura non esistono zeri, l'esistenza continua in cicli infiniti.
Era così semplice! non sarebbe mai scomparso perchè nell'Universo non esistono punti di non esistenza.
Sulle prime, si spavento all'idea.
L'idea di passare all'infinito da un livello dimensionale a un altro gli riusciva allucinante.
Poi pensò:se la natura esiste a livelli infiniti, così deve essere anche per l'intelligenza.
Forse, quindi, non era l'unico.
Di colpo cominciò a correre verso la luce.
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Ogni commento è superfluo
L'ho usato a schermo oscurato (con la voce di mia moglie) in un documentarietto sul cinema di fantascienza di mia produzione (artigianale) nel 1991.
Ultima modifica: 2/11/12 18:38 da
Zelig46
Anthonyvm
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