Undying • 7/08/09 00:42
Risorse umane - 7574 interventi Controversie, nella medievale toscana, tra moglie e marito, in mezzo ai quali il tribunale ci mette dito
Curioso momento, quello in tribunale, con il marito becco, tale Romildo (Peter Berling) al cospetto della consorte, ovvero madonna Giulia (la Fenech).
La donna è sotto processo e, in istanza delle leggi locali (toscane) rischia addirittura il rogo per adulterio, essendosi più e più volte congiunta carnalmente con l'amante Mercuzio (Don Backy)
*.
Giulia, su disposizione del podestà (Vittorio Caprioli) ha però facolta di difesa, quindi si denuda in fronte alla corte e denuncia l'impotenza del marito ("
Lui parte lento e arriva rapido, io parto rapida e arrivo lenta", Fenech dixit!).
Alla fine il tribunale assolve la donna, comprendendo le ragioni della stessa che per l'occasione (e come prova a discolpa) vien fatta possedere ben 35 volte dall'amante Mercuzio (Don Backy).
Oltre al danno, come si suol dire, la beffa per il marito tradito e mazziato, sintetizzata da una sentenza, sparata in latino maccheronico, che così suona:
"
Unicus teste testiculus est", ovverosia: un coglione!
* congiunta carnalmente con l'amante Mercuzio
Cifrare al proposito quel che ne ricorda Don BackyUltima modifica: 7/08/09 00:51 da
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