Buiomega71 • 12/09/14 10:33
Consigliere - 27552 interventiDella dea di Carpi ho visto non molto in realtà (
Il Portiere di Notte mio personal cult, che ho sempre visto come un sequel di
Salò,
Interno Berlinese, lo trovai noioso al tempo, ma ancora troppo giovane per coglierne l'essenza,
Francesco con Rourke, n'somma...) gli altri me li tengo stretti per prossime visioni...
Oltre la Porta, nonostante sia cervellotico e fumoso in alcuni frangenti, e fitto di dialoghi non sempre esaltanti, e sofferente di una certa ripetitività di situazioni, mi ha , nel bene e nel male, affascinato non poco. Massacrato un pò ovunque (fantastica la chiosa di Giovanni Buttafava riportata da Marco Giusti sul libro
Stracult: "U
no dei più brutti film di tutti i tempi!"
Dalle atmosfere esoticheggianti di Marrakech, al magico deserto di Quarzazate, all'umidità e al calore che sprigionano le location marocchine (a tratti mi balenava in testa qualcosa di
Fuga di Mezzanotte), al turismo sessuale (le ragazze bianche che si fanno ben montare dai ragazzi marocchini), dal bellissimo incipt romano quasi da thriller (Mastroianni che pedina la Giorgi), alla suggestiva villa con la vecchia reclusa per sempre nella stanza (veniva subito alla mente
Ballata Macabra), che fino all'ultimo non si sà se esista oppure no...
La Cavani è una grandissima regista, c'è poco da fare, e con taglio quasi americano narra una storia (che non sempre carbura, causa una sceneggiatura un pò confusionaria e farriginosa) di incesti, di segreti inconfessabili, di verità taciute e negate, di sottili morbosità, di "possessioni" feminee che sfiorano la follia)
La regista non rinuncia alla sua vena "exploitativa" (il giovane marocchino che taglia i jeans, con un coltello a serramanico, ad una turista e poi la sodomizza davanti agli spettatori di un amplesso nella stanza dell'amore-anche quì reminiscenze cinefile allo
Squartatore di New York-il govanissimo efebo che mentre si esibisce nella danza del ventre caccia la lingua libidinosamente ad un attonito Tom Berenger) e gli interni del lussuoso albergo dove si incontrano per la prima volta la Giorgi e Berenger non possono non rammentare
Il Portiere di Notte (così come il morboso rapporto vittima/carnefice, carnefice/vittima, indissolubile e simbiotico) e fà capolino il suo background documentaristico (la sequenza del mercato, con Mastroianni che insegue febbrilmente la Giorgi e la gente che guarda in macchina)
A dare man forte alla regista emiliana c'è la fotografia di Luciano Tovoli (che dona piccole e subliminali tracce argentiane) e lo score simil-depalmiano di Pino Donaggio
Luciferino Mastroianni, eterea e sfuggente la Giorgi (ma le scene di sesso tra i due paiono un pò forzate e fittizie) e spaesato Berenger
Eccessivo, alla sua uscita, il vm 18
Morbosetto, a volte anche noiosetto, ma con gran stile.
Lucius, Buiomega71
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