Buiomega71 • 27/01/18 09:43
Consigliere - 27151 interventiPremetto subito che non ho visto l'originale (quindi conscio del fatto che sia un remake, e che la storia sia a dir poco straordinaria-e a monte ci sarebbe un manga, di cui ignoravo l'esistenza-, e giudicarlo in quanto film a sè-non potendo nemmeno fare paragoni-), ma questo restyling è a dir poco travolgente, febbrile, viscerale, furente, che non lascia un attimo di respiro.
Lascio a chi ha adorato l'originale di Park il compito di massacrarlo (e magari ne ha tutti i diritti), io mi limito al mio entusiasmo e ha pensare che Spike avrebbe dovuto (lungo la sua carriera) darsi un pò di più al cinema di genere (le sanguinose e feroci esecuzioni negli abitacoli delle auto in
SOS che facevano tanto
Maniac e alcuni momenti violenti di
Clockers sono lì a dimostrarlo)
Perchè il suo
Oldboy è puro cinema di genere, exploitation furibonda, che si impreziosisce di straordinari momenti di grandissima brutalità visiva (capocce sfondate a martellate, scuoiamenti centellinati con il taglierino e i pezzi di pelle gettati nel cestino, gambe rotte in lotte corpo a corpo-esaltante e veemente quella di Brolin contro i rugbisti al campo, teste fatte saltare a fucilate, stragi familiari in sanguinosi flashback, filmati di stupri dal vago sentore di snuff, gole squarciate) in un tripudio di violenza e adrenalinica corsa contro tutto e tutti per scoprire la verità
Dallo stupefacente inizio con un fisico e immenso Brolin (pubblicitario alcolizzato, volgare e puttaniere, alla claustrofobica reclusione coatta, sino alla liberazione e alla ricerca della vendetta, arrivando ad un finale sconvolgente, inaspettato e doloroso) che è puro cinema spikeleeiano (l'americano medio visto come un fallito senza valori, che sprofonda nel baratro-viene in mente il Samuel Jackson di
Jungle Fever), così come i momenti di reclusione di Brolin (tra film di kung fu, masturbazioni e ginnaste, topolini-poi serviti come pranzo-la storia d'america che muta-l'11 settembre, la guerra in Iraq, l'uragano Katrina, la vittoria di Obama alla presidenza degli Stati Uniti-e puro Lee la figura-allucinatoria-del factotum d'albergo di colore-stampato su un manifesto sulla parete della stanza/prigione-protagonista degli stati di allucinazione di Brolin causati dall'isolamento)
Un Samuel Jackson tipicamente incasellato nel registro del regista di
Fà la cosa giusta, sopra le righe, sanguigno e con ciuffetto alla moicana biondo e piercing di contorno, che vomita parolacce mentre Brolin lo tortura a suon di taglierini e versa del sale sulle scorticazioni sanguinanti
Bellissime coreografie di combattimento tra Brolin e la gli uomini della gang di Jackson nella forsennata lotta in pianosequenza (che sembrano balletti, un pò come quelli messi in scena da Walter Hill per
I guerrieri della notte), affascinante Pom Klementieff, letale guardia del corpo "ninja" dall'ombrellino giallo, in tacchi e vestiti sexy (anche se l' accoppiata con Sharito Copley-macchietta luciferina dal torace squarciato- mi hanno ricordato un pò troppo i villain de
Il Corvo, risultando un pò fumettosi), per poi sprofondare nel rancido (e morboso) sapore dell'incesto guasto e malato (nella serra con papà nel bellissimo flashback della scuola), sino alla resa dei conti , scoprendo l'inganno, la vendetta che si compie e la scioccante rivelazione finale (con bellissima e visionaria chiusa conclusiva)
Spike ci và giù pesante, tra vomito, sangue e sperma, scene di sesso ardite (tra Brolin e la Olsen), incesto e violenza tempestosa e quando vuole, sà fare cinema cazzutissimo, dimostrando di non essere un regista finito, anzi...
Anche se lontano dalle sue consuete tematiche e dal suo impegno civile (ma una larvata denuncia su un america senza valori salta comunque all'occhio), sa ancora regalare gran cinema, lasciandosi alle spalle la rabbia "nera" e buttandosi nel ludibrio di un puro (e impetuoso) cinema di genere.
Sicuramente l'originale sarà 100 (o 1000) volte meglio (raccontando, credo, la stessa storia), anche se non sarebbe da sottovalutare l'estetica e la narrazione differente che passa tra il regista di
Stoker e quello di
Girl 6.
Eppoi, a me, ha entusiasmato, dandomi una botta di adrenalina, e tanto mi basta.
Grande Spike, che sui titoli di coda ringrazia sentitamente il suo " padre spirituale" Francis Ford Coppola.
Non ti sei mai chiesto perchè ti ho liberato?
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 1/08/18
Buiomega71
Galbo
Redeyes, Marcel M.J. Davinotti jr.
Cotola, Gestarsh99, Bubobubo
Kaspar, Greymouser, Rocchiola, Siska80
Reeves